quartieri a rischio,
opportunitÀ per i giovani
l’assemblea dÀ il via
alla nuova sede di castellammare
ottaviano, presentati
servizi e opportunitÀ dell’unione
piÙ sicuri sul lavoro,
se formati e informati
Studio e meritocrazia,
partnership con la Parthenope
responsabilitÀ amministrativa,
come cautelare l’impresa
di Antonietta Sanseviero
responsabilitÀ amministrativa,
come cautelare l’impresa
L’importanza di applicare un valido modello di organizzazione, gestione e controllo
«L’adozione di un valido modello di organizzazione, gestione e controllo ricopre un ruolo strategico nell’ambito della responsabilità amministrativa delle aziende introdotta dal decreto legge 231/2001. Consente di fare impresa in modo corretto prevenendo gli illeciti». A parlare è il Presidente del Gruppo Piccola Industria dell’Unione Industriali di Napoli, Bruno Scuotto, intervenuto al convegno dal titolo “Il Decreto 231/2001 e l’impatto in azienda. La responsabilità amministrativa delle aziende: cos’è, cosa fare, come fare”, svoltosi lo scorso 30 giugno presso palazzo Partanna, sede dell’Associazione imprenditoriale partenopea. L’iniziativa è stata curata dalla Sezione “Terziario Avanzato” dell’Unione Industriali di Napoli presieduta da Paolo Minucci Bencivenga.
«Il decreto legislativo 231/2001 - ha sottolineato Riccardo Imperiali dello Studio Legale Imperiali - introduce la responsabilità diretta delle imprese per alcuni reati commessi nel loro interesse o a loro vantaggio da parte di dirigenti, funzionari e dipendenti. Ad essere imputabili - ha aggiunto Imperiali - non sono più soltanto i dirigenti dell’azienda ma anche le società, attraverso una nuova forma di colpevolezza, per la quale sono previste sanzioni che colpiscono il patrimonio e l’attività dell’ente. Queste ultime scattano automaticamente se i reati sono commessi da soggetti ai vertici dell’azienda».
Le sanzioni possono essere di tipo pecuniario e di tipo interdittivo. Le sanzioni in denaro colpiscono direttamente ed esclusivamente il patrimonio della società e, quindi, gli interessi economici dei soci, ma non i loro patrimoni personali. Alle sanzioni interdittive appartengono: la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, delle licenze o delle concessioni funzionali alla commissione dell’illecito, l’interdizione dall’esercizio dell’attività, il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione (salvo che per ottenere prestazioni di pubblico servizio), l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi. Al fine di prevenire gli illeciti è dunque necessario che l’azienda adotti un valido modello di organizzazione e di controllo.
«Per realizzare un buon modello organizzativo - ha spiegato Sandro Vacca dello Studio Legale Imperiali - occorre identificare i rischi in relazione ai reati che possono essere commessi e adeguare a ciò il sistema di controllo esistente. Le aziende dovranno poi elaborare un Codice Etico che contenga diritti e doveri, responsabilità e norme di comportamento».
Un organismo di vigilanza interno all’azienda controllerà l’adeguatezza e l’efficacia del modello organizzativo prescelto. Attiverà procedimenti disciplinari in caso di riscontrate violazioni del modello organizzativo, redigerà una relazione periodica sullo stato del sistema di controllo interno. Per le aziende associate all’Unione Industriali l’adeguamento della struttura aziendale alla nuova normativa è possibile a costi dimezzati grazie a un nuovo servizio realizzato dalla società controllata dell’Unione, Uniservizi srl, in collaborazione con il Gruppo Imperiali-Network Services srl, consulente di Confindustria nazionale.
All’incontro è intervenuto, fra gli altri, il Direttore del Nucleo Affari legali, Finanza e Diritto d’Impresa di Confindustria, Marcella Panucci. |