La campagna europea
sulla valutazione dei rischi
Le nuove frontiere dell’economia
La campagna europea
sulla valutazione dei rischi
a cura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico-Ispesl
Un modello a rete per diffondere al meglio la cultura della prevenzione. Saranno premiate le imprese e le organizzazioni che si distingueranno per le best practices
Francesca Grosso
Ricercatore, Ispesl
Dipartimento Processi Organizzativi
francesca.grosso@ispesl.it
Con l'adozione della direttiva quadro europea nel 1989, la valutazione dei rischi diventa il primo e più importante passo da compiere ai fini di una corretta gestione della prevenzione nel luogo di lavoro. Centinaia di migliaia di imprese in tutta Europa valutano i rischi per proteggere la salute e garantire la sicurezza dei propri lavoratori, diminuendo i costi di infortuni e malattie professionali e puntando in produttività, motivazione e maggiore competitività. Ciononostante, in seguito al riesame delle politiche comunitarie sancite dalla direttiva quadro 89/391 e dalle direttive particolari ad essa collegate, nel 2004, in una Comunicazione della Commissione Europea, emerge la necessità di perfezionare il procedimento di valutazione del rischio e la sua attuazione pratica, in particolare nelle PMI ed anche negli Stati membri in cui la cultura della prevenzione è tradizionalmente diffusa.
Il report della Commissione identificava i seguenti aspetti da migliorare:
- le procedure sono superficiali e schematiche e riguardano essenzialmente i rischi evidenti. Gli effetti a lungo termine così come i rischi non facilmente osservabili, come ad esempio quelli causati dalle sostanze chimiche, vengono trascurati;
- i fattori di rischio psicosociale e quelli legati all’organizzazione del lavoro non sono presi in considerazione;
- i rischi non sono analizzati e valutati globalmente. Di conseguenza, vengono attuate misure separate e non si applica un metodo integrato per l’analisi delle condizioni sul luogo di lavoro;
- la valutazione dei rischi è spesso considerata un obbligo cui ottemperare una tantum e manca di continuità;
- l’efficienza delle misure adottate non è supervisionata in modo sufficiente dai datori di lavoro”.
I dati europei continuano ad essere allarmanti: ogni tre minuti e mezzo nell'UE qualcuno muore per cause legate all'attività lavorativa. Ciò significa che ogni anno muoiono 167.000 persone a causa di infortuni sul lavoro (7.500) o di malattie professionali (159.500). Ogni quattro secondi e mezzo un lavoratore dell'UE è vittima di un incidente che lo costringe a restare a casa per almeno tre giorni lavorativi. Il numero di infortuni sul lavoro che costringono ad un'assenza dal lavoro per tre o più giorni è enorme, raggiungendo u
n livello di oltre 7 milioni l'anno (Dati Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro).
Ambienti di lavoro sani e sicuri. Un bene per te. Un bene per l’azienda.
La campagna europea sulla valutazione dei rischi.
In linea con la propria mission di centro di eccellenza in Europa per la raccolta, analisi e diffusione di informazioni sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (SSL), e perseguendo gli obiettivi della strategia comunitaria 2007-2012, l’Agenzia Europea (EU-OSHA) rispon
de al monito di ridurre gli infortuni sul lavoro del 25% in tutti gli Stati Membri e lancia la sfida impegnativa di una campagna sulla valutazione dei rischi (2008/2009). A partire proprio da quest’ultima, per la prima volta l'EU-OSHA si sta muovendo verso un ciclo di campagne della durata di due anni, il che garantisce maggiore efficacia nella pianificazione della strategia, nella preparazione e diffusione dei materiali nonché nel follow-up dei risultati. La campagna è stata ufficialmente lanciata il 13 giugno a Bruxelles, con il supporto delle presidenze UE della Slovenia e della Francia (della Repubblica Ceca e della Svezia nel 2009), del Parlamento, della Commissione e delle parti sociali europee. La chiave del successo delle campagne europee è il cosiddetto modello di rete che vede la massiccia collaborazione di intermediari e partner sociali, nonché del network dei Focal Point nazionali. L’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro rappresenta il Focal Point Italia ed opera in stretta sinergia con il proprio network nazionale tripartitico. Ad ogni edizione della campagna è dedicata una ampia sezione del sito www.ispesl.it con aggiornamenti sugli eventi nazionali e sul materiale informativo in distribuzione (fact sheet, poster, opuscoli, DVD del popolare personaggio Napo, ed altre risorse online). La campagna prevede inoltre un concorso per le buone pratiche (la scadenza nazionale è fissata al 5 settembre c.a.), volto a riconoscere le imprese e le organizzazioni che hanno contribuito in modo eccezionale alla promozione della valutazione dei rischi sul luogo di lavoro (maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.ispesl.it).
Obiettivi della campagna
La campagna è rivolta ai datori di lavoro del settore pubblico e privato, comprese le PMI, ai lavoratori, ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione e ai responsabili dei lavoratori per la sicurezza, a tutte le istituzioni e organizzazioni di settore e agli stakeholder operanti nel campo della SSL. Gli obiettivi della campagna sono i seguenti:
- sensibilizzare sulla responsabilità legale, nonché sull'importanza e la necessità pratica di valutare i rischi sul luogo di lavoro. La valutazione dei rischi non è un obiettivo di per sé, ma uno strumento potente per identificare la necessità di misure preventive;
- demistificare il processo e mostrare, in particolare alle PMI, che la valutazione dei rischi non è necessariamente complicata, burocratica o un compito destinato agli esperti in materia esterni alla azienda stessa;
- promuovere un processo continuativo, qualitativo e partecipativo della valutazione dei rischi;
- comunicare il principio della valutazione dei rischi come parte di un sistema di gestione integrato della SSL;
- promuovere buone pratiche.
L’approccio europeo in cinque fasi
La valutazione dei rischi, in un’ottica gestionale, consiste in una attenta e sistematica identificazione dei pericoli in ambiente di lavoro, nella eliminazione degli stessi laddove possibile, nella valutazione e controllo dei rischi e nel regolare controllo delle misure preventive adottate. La Commissione europea ha elaborato una importante Guida per sostenere gli Stati Membri e le parti sociali nell’adempimento dei compiti previsti dalla direttiva quadro per lo svolgimento della valutazione dei rischi. L’approccio europeo può essere riassunto in cinque fasi:
- Fase 1 - Individuare i pericoli e le persone a rischio, ovvero gli elementi presenti sul luogo di lavoro che possono causare danni, identificando i lavoratori esposti a pericoli.
- Fase 2 - Valutare e attribuire un ordine di priorità ai rischi, ovvero valutare i rischi esistenti (la loro gravità, la loro probabilità, ecc.) e attribuire loro un ordine di importanza.
- Fase 3 - Decidere l'azione preventiva, identificando le misure appropriate per eliminare o controllare i rischi.
- Fase 4 - Intervenire con azioni concrete, adottando le misure preventive e protettive attraverso un piano di attribuzione delle priorità e specificare i soggetti responsabili, i tempi e le modalità per ciascun compito nonché gli strumenti messi a disposizione per attuare le misure.
- Fase 5 - Controllo e riesame: la valutazione dovrebbe essere sottoposta ad un riesame ad intervalli regolari, al fine di garantire che rimanga aggiornata, e deve essere riesaminata ogni volta che si verificano cambiamenti significativi nell'organizzazione o alla luce dei risultati di un'indagine su un infortunio o “mancato infortunio”.
|