Il Global Compact dell’ONU ed il progetto
italiano di “sviluppo sostenibile”
L’etica d’impresa nell’era della globalizzazione
di Marco Marinaro, Avvocato - Esperto in CSR
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Era il 31 gennaio 1999 quando al World Economic Forum il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, proponeva per la prima volta l'idea del Global Compact. La fase operativa del progetto veniva lanciata poi il 26 luglio 2000 a New York al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.
Il Segretario Generale invitava i leader dell'economia mondiale ad aderire al Global Compact. L'iniziativa internazionale nasceva per dare supporto a nove princìpi universali relativi ai diritti umani, al lavoro e all'ambiente, ed avrebbe unito imprese, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni sindacali e della società civile. Dal giugno 2004 è stato aggiunto un decimo principio, quello della lotta alla corruzione. Il progetto è basato sul potere di una forte azione collettiva e promuove una cittadinanza d'impresa responsabile per far sì che il mondo del business possa contribuire a trovare delle soluzioni alle sfide della globalizzazione. In tal modo, il settore privato - in sinergia con altri attori sociali - può contribuire alla realizzazione dell'obiettivo del Segretario Generale: un'economia globale più inclusiva e più sostenibile. Il Global Compact è un'iniziativa volontaria di cittadinanza d'impresa che si prefigge due obiettivi complementari: far diventare il Global Compact e i suoi princìpi parte integrante della strategia e delle operazioni delle imprese; facilitare la cooperazione tra i principali attori e promuovere partenariati in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite.
Appare utile precisare che il Global Compact non è uno strumento regolatore, non impone e non controlla il comportamento o le attività delle imprese, piuttosto confida sull'opinione pubblica, sulla trasparenza e su una nuova consapevolezza degli interessi delle imprese, del mondo del lavoro e della società civile, per avviare e condividere un'azione basata sul rispetto dei dieci princìpi del Global Compact. Sono circa 4000 le grandi imprese in tutto il mondo che hanno aderito e partecipano al progetto. Esse operano in settori e aree geografiche differenti, ma hanno in comune il fatto di essere aziende leader e di aspirare ad una crescita globale responsabile, che tenga in considerazione gli interessi di un ampio spettro di soggetti che include dipendenti, investitori, clienti, partner commerciali, associazioni di consumatori e comunità locali.
In Italia dall'ottobre del 2003 il Ministero degli Affari Esteri si è impegnato in un'importante azione in supporto del Global Compact per la Responsabilità Sociale delle Imprese finanziando il progetto “Sviluppo sostenibile attraverso il Global Compact” (l’ILO è stata individuata quale agenzia esecutiva). Il progetto rappresenta una forma innovativa di sostegno e promozione integrata del Global Compact, della Dichiarazione Tripartita dell'ILO e delle Line Guida OCSE sulle Multinazionali, quali strumenti internazionali fondamentali in materia di CSR e di dimensione sociale della globalizzazione. Il progetto si distingue anche perché si rivolge al mondo delle PMI aiutandole nell'attuazione di princìpi e valori che non hanno soltanto una valenza solidaristica, ma che possono risultare decisivi per la loro crescita ed affermazione economica.
Il Ministero degli Affari Esteri, finanziando questo progetto, intende concretizzare l’idea che le imprese italiane siano veicolo di trasmissione dei princìpi fondamentali in materia di CSR anche nel contesto internazionale e più specificatamente nei paesi destinatari della cooperazione italiana. A tal fine il progetto realizza attività pilota in alcuni paesi in via di sviluppo, rivolte sia alle imprese locali che alle imprese italiane operanti in loco: nel 2005 il progetto è stato attivato in Marocco e in Tunisia; nel 2006 in Albania.
Perché partecipare al Global Compact Italia
Numerosi sono i benefici addizionali identificati dalle imprese che già partecipano al Global Compact e altri se ne aggiungono per quelle che parteciperanno al progetto Global Compact Italia:
- ottenere visibilità e riconoscimento da parte del mercato e dei consumatori;
- garantire alla propria azienda i benefici connessi con una condotta socialmente responsabile, quali migliori rapporti col personale, maggiore efficienza nelle operazioni e pertanto maggiore produttività e profitto;
- avere l’opportunità di beneficiare del quadro di riferimento mondiale delle Nazioni Unite e degli effetti della collaborazione con le istituzioni dei paesi terzi, le organizzazioni sindacali e gli altri attori coinvolti nella sfida del Global Compact;
- accedere all’ampio bagaglio di conoscenza ed esperienza delle Nazioni Unite sulle tematiche dello sviluppo, avendo la possibilità di realizzare progetti in partenariato con l’ILO ed altre agenzie delle Nazioni Unite, beneficiando della loro assistenza per le iniziative da realizzare nei paesi in via di sviluppo. Tale possibilità può risultare molto utile per quelle imprese italiane che intendono intraprendere o espandere le attività nei paesi destinatari del progetto; il successo dell’azienda dipende infatti anche dal consenso di cui essa gode nella comunità locale in cui opera;
- avere l’opportunità di entrare in rete e scambiare informazioni, a livello italiano ed internazionale, con altre aziende e altresì con altri soggetti impegnati nel settore della responsabilità sociale;
- entrare a far parte di una piattaforma multistakeholder che, attraverso il dialogo tra le parti, agevoli l’individuazione di nuove opportunità di crescita economica, predisponendo al contempo soluzioni condivise nell’affrontare il processo di globalizzazione anche in situazioni di congiuntura economica recessiva;
- avere l’opportunità di essere soggetti attivi, in un contesto non solo italiano ma internazionale, nel dibattito sulle soluzioni pratiche alle sfide contemporanee della globalizzazione e della responsabilità sociale.
Nel contesto attuale, il vantaggio competitivo per le aziende non si basa più unicamente su variabili economiche: poter garantire l’eticità del proprio ciclo produttivo costituisce sempre più un differenziale rispetto ai propri concorrenti. Assumere comportamenti socialmente responsabili in materia di tutela dei diritti del lavoro avvia un “ciclo virtuoso” che consente all'impresa di usufruire di buone relazioni con i propri dipendenti, con gli enti pubblici e con la comunità locale in cui questa opera con un conseguente aumento di competitività
Per ulteriori informazioni: www.unglobalcompact.org; www.globalcompactitalia.org. |
I 10 princìpi del Global Compact sono condivisi universalmente in quanto derivati da:
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo;
La Dichiarazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui princìpi e i diritti fondamentali nel lavoro;
La Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo;
La Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione.
Diritti Umani
Principio I: Alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti nell'ambito delle rispettive sfere di influenza; e
Principio II: di assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani.
Lavoro
Principio III: Alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva;
Principio IV: l'eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio;
Principio V: l'effettiva eliminazione del lavoro minorile;
Principio VI: l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.
Ambiente
Principio VII: Alle imprese è richiesto di sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali;
Principio VIII: di intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale;
Principio IX: di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l'ambiente.
Lotta alla corruzione
Principio X: «Le imprese si impegnano a contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l'estorsione e le tangenti».
Per ulteriori informazioni:
www.unglobalcompact.org;
www.globalcompactitalia.org. |