SanitÀ: un tavolo di coordinamento
per tutelare le aziende del settore
Inaugurata la cittadella
degli enti bilaterali dell’edilizia
Patto antiracket
a tutela delle imprese edili del territorio
SanitÀ: un tavolo di coordinamento
per tutelare le aziende del settore
di Francesca Zamparelli
L’obiettivo è dare vita ad un progetto provinciale capace di creare una rete di servizi sul territorio attraverso la sinergia tra pubblico e privato
Da tempo
i vertici della sezione sanità
di Confindustria Benevento avevano segnalato
le gravi conseguenze
derivanti dalle ultime
delibere sui tagli
delle spese sanitarie
Da tempo la questione dei tagli della spesa sanitaria rappresenta un grave problema sia per la sopravvivenza delle strutture sanitarie, sia per la tutela del diritto alla salute dei cittadini.
Per cercare di affrontare la questione, la Confindustria di Benevento ha organizzato un incontro tra i rappresentanti di Confindustria e gli esponenti della Deputazione nazionale e regionale.
All’incontro erano presenti: Sandra Lonardo Mastella, Mario Ascierto Della Ratta, Fernando Errico, Costantino Boffa, Mario Pepe, Cosimo Rummo, Antonio De Vizia, Stefano Nordera.
Nel corso dell’incontro sono state affrontate tutte le problematiche relative al sistema sanitario provinciale e i partecipanti hanno concordato un metodo di lavoro e l’attivazione di un tavolo in sede di Confindustria per dare vita ad un progetto provinciale con l’obiettivo di creare una rete di servizi sul territorio attraverso una sinergia tra pubblico e privato.
La Deputazione ha dato mandato a Confindustria di raccordarsi con i vertici dell’ASL e dell’Azienda Ospedaliera per definire proposte operative da condividere con il tavolo di lavoro e portare all’attenzione dell’Assessore Regionale Montemarano, chiedendo allo stesso di assumere precisi impegni sia sul fronte economico finanziario che sul piano normativo strutturale.
La sinergia tra parte politica, parte imprenditoriale e parte pubblica consentirà alla sanità provinciale di avere certezze per il futuro e di non subire ulteriori penalizzazioni. L’auspicio è che pubblico e privato possano trovare il modo migliore di operare a stretto contatto e fare davvero sistema a vantaggio dei cittadini-utenti sanniti. Ovviamente su questa linea si sono trovati d’accordo tutti i rappresentanti delle istituzioni che hanno preso parte all’incontro e che ritengono che il metodo di lavoro avviato in queste riunioni possa davvero rappresentare una soluzione al problema della sanità.
Si ricorda, infatti, che da tempo i vertici della Sezione Sanità di Confindustria Benevento, assieme alle Istituzioni, avevano segnalato le gravi conseguenze che le ultime delibere sui tagli delle spese sanitarie avrebbero comportato soprattutto per le aree interne della Campania, ed in particolare per le strutture del Sannio.
Infatti, l’immediata conseguenza dell’applicazione del deliberato sarebbe stata quella di mandare in tilt le strutture convenzionate esterne mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di molte attività. Antonio De Vizia titolare di alcune strutture convenzionate del comparto sanitario e da tempo attivo in questa battaglia ha dichiarato: «Ancora una volta bisogna esprimere forte preoccupazione per quello che si sta verificando nel comparto sanitario sannita. Va assolutamente ripensata la politica sanitaria regionale, che così com’è mette a repentaglio il diritto alla salute del cittadino e crea grosse difficoltà alle aziende locali che saranno costrette ad operare anche importanti tagli sul costo della manodopera con gravissime ripercussioni occupazionali. I risparmi di spesa non possono assolutamente essere legati in maniera esclusiva a criteri numerici. Anche se risulta fondamentale contenere la spesa sanitaria e razionalizzare le risorse, non è possibile prescindere dai valori irrinunciabili di convivenza e di solidarietà civile. Ma l’aspetto che più di tutti appare disparitario è che i tagli previsti dal deliberato regionale pesano in maniera diseguale sulle Asl, operando maggiori tagli proprio su quelle che hanno dato prova di buona amministrazione e che non hanno sforato i tetti di spesa già assegnati. Ritengo, invece, che proprio le Asl più accorte vadano premiate con nuove risorse finanziarie che possano ulteriormente favorire gli investimenti in servizi di qualità».
Insomma l’appello degli operatori sanitari locali è quello di porre definitivamente la parola fine all’ingiustificata discriminazione del Sannio e delle altre aree interne in merito alla distribuzione delle risorse. È vero che la sanità in Campania non vive un momento felice, ma si tratta di un quadro generalizzato così come si evince anche dai dati delle altre regioni. La Campania, che ha una popolazione molto giovane, soffre di una ripartizione della quota variabile del fondo sanitario che la penalizza fortemente in quanto si basa sul fattore età della popolazione.
Infatti a fronte di una media nazionale di spesa sanitaria di circa 1.450 euro per ogni cittadino, la Campania detiene soltanto 1.360 euro; è chiaro, quindi, che per far fronte a questo deficit si è dovuto ricorrere a dei provvedimenti normativi restrittivi che hanno messo in ginocchio le strutture sanitarie regionali ed in particolare quelle del Sannio.
È necessario, quindi, un coordinamento territoriale forte in cui le Istituzioni si muovano sinergicamente per determinare una rimodulazione di quanto previsto dalle vigenti delibere.
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