di Giuseppe Fatati,
Presidente Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica (A.D.I.)
Nutrizione e Metabolismo
Esperti a confronto
durante il 1st Mediterranean International Meeting
Si è svolto a Brindisi dal 29 giugno al 1° luglio il primo meeting internazionale del Mediterraneo su Nutrizione e Metabolismo, organizzato dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI). Contemporaneamente è stato presentato il primo numero del Mediterranean Journal of Nutrition and Metabolism.
Il Mar Mediterraneo può essere definito come un bacino interno dell’Oceano Atlantico, compreso tra l’Europa a Nord, l’Africa a Sud e l’Asia ad Est. Molti considerano il Mediterraneo il centro più importante nello sviluppo della civiltà umana perché entro i suoi limiti geografici si è sviluppata e risolta tutta la storia del mondo antico: sulle sue rive e nelle isole che racchiude sono sorte e si sono succedute più civiltà che in qualunque altra Parte della Terra. É stato considerato il più grande intermediario tra Oriente e Occidente e l’Italia è stata sempre, per la sua posizione geografica, un passaggio obbligato.
L’acqua del Mediterraneo è stata punto di unione e di confronto tra popoli, l’alimentazione mediterranea punto di contatto e di conoscenza reciproca.
Per questi motivi l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) ha ritenuto opportuno aprirsi a questa area e al confronto con gli esperti dei Paesi che su questo mare si affacciano, attraverso un meeting internazionale e la pubblicazione di una rivista scientifica che ha nel titolo l’aggettivo mediterraneo.
La scelta della sede non è stata casuale, come potrebbe sembrare ad un lettore poco attento: volgere lo sguardo indietro nel tempo può aprire nuove e stimolanti prospettive. Brindisi, l’antica Brundisium collegata a Roma per mezzo della via Appia, ha avuto per lunghi periodi il ruolo di porta commerciale verso l’Oriente; fino al 1914 questa città è stata scalo della “Valigia delle Indie” (il servizio postale e passeggeri tra l’Inghilterra e le Indie Orientali attraverso il Canale di Suez). Brindisi è dunque città Europea e Mediterranea e si presta bene come punto di partenza per scambi culturali e dibattiti scientifici tra esperti di nutrizione e metabolismo. Le attese non sono state tradite: oltre duecento esperti di valore internazionale si sono confrontati ed hanno potuto condividere le proprie ricerche. L’importanza preventiva della Dieta mediterranea e di una alimentazione in cui cereali integrali, legumi, vegetali, frutta devono essere sempre presenti, è stata sottolineata dal gruppo greco di Antonia Trichopoulou. É innegabile l’utilità e la necessità di un corretto regime dietetico che segua le regole di una alimentazione mediterranea per prevenire e curare il sovrappeso, l’obesità e la sindrome metabolica, pur tuttavia il numero degli insuccessi e le difficoltà che si incontrano nella pratica quotidiana nel riuscire a modificare i comportamenti alimentari sembrano ostacoli insormontabili. Proprio su questo punto si è soffermato Alfredo Martinez (Spagna) ribadendo l’importanza della genetica che, interagendo con uno stile di vita sedentario quale quello occidentale, è causa del progressivo aumento di peso della popolazione europea. Da tutti è stata descritta una malattia nella malattia, ovvero il disagio legato alla grande difficoltà nel perdere peso ed alla grande facilità nel riacquistarlo. É presente una situazione di insoddisfazione per la propria immagine corporea che non trae beneficio dal ricorso alla dieta anzi, spesso alla sospensione della dieta e quindi del dimagrimento, il peso recuperato è maggiore di quello perduto e il disagio viene così accentuato. Tali evidenze ci hanno portato a modificare l’atteggiamento nei confronti della dieta, non più considerata come atto di prescrizione integrativa ma come educazione alimentare, parte fondamentale di quel disease management, cioè di una gestione corretta ed integrata della malattia, che vede nel paziente non un recettore passivo di informazioni ma un decisore competente e componente attiva del processo di cura.
É emersa anche la necessità di un trattamento in grado di controllare non solo il peso (Fabrizio Muratori, Milano), ma anche le patologie correlate quali l’ipertensione (Rekia Belahsen, Marocco) e il diabete (Domenico Cucinotta, Messina). L’invecchiamento progressivo della popolazione e i trattamenti sempre più aggressivi pongono anche il problema opposto, ossia come alimentare gli anziani in particolari periodi come subito dopo un intervento chirurgico; l’importanza in questi casi di una alimentazione artificiale è stata condivisa da tutti (Yitshal Berner, Israele).
Di particolare interesse è stata la sessione dedicata alla malnutrizione nei pesi in via di sviluppo dell’area del Mediterraneo. Se il problema obesità è cruciale per l’Italia, la Francia e la Spagna, la malnutrizione legata alle scarse risorse disponibili è problema centrale per gli Stati meno sviluppati che si affacciano su questo bacino. Cosimo Lacirignola, Presidente della Fiera del Levante, ha delineato in modo magistrale lo scenario attuale e l’importanza che la risorsa acqua riveste per le nostre popolazioni: l’acqua, e non il petrolio al centro dell’economia e della salute fisica e politica dei popoli del Mediterraneo.
In pratica sarà l’economia dell’acqua a stabilizzare o, speriamo mai, a destabilizzare questa regione. Quando i mutamenti geologici sigillano lo strato acquifero da ulteriori ricariche, l'acqua resta intrappolata all'interno e viene descritta come acqua fossile. Il metodo del carbonio-14 ha rivelato che alcune riserve di questa acqua risalgono a 40.000 anni fa, prima dell'ultima glaciazione. Un esempio di sfruttamento di tali falde è il progetto libico denominato Grande fiume artificiale (Great Manmade River), che ha lo scopo di convogliare acque fossili e renderle disponibili all'utilizzo umano, sfruttando un bacino sotterraneo di 35mila km³ situato sotto il deserto del Sahara. Questo primo meeting del Mediterraneo è andato al di là di ogni più rosea previsione ed ha dimostrato un significato ed uno spessore scientifico e politico-strategico che nessuno ipotizzava si realizzasse in modo così naturale.
La speranza degli organizzatori era che quest’incontro sapesse interpretare al meglio lo spirito mediterraneo e così è stato. L'esplosione di gioia e di colori nella cena sociale dell'ultima serata, tenutasi in una bellissima masseria, è tutta merito degli organizzatori e della terra che ci ha ospitato. Brindisi è stata favolosa nell’accoglienza, nell’ospitalità e nei servizi. In qualità di Presidente dell’ADI mi sono sentito in dovere di ringraziare quanti hanno contribuito alla riuscita della manifestazione, primi fra tutti Francesco Leonardi, Segretario Generale, e Antonio Caretto che ha avuto l’onere e l’onore dell’organizzazione locale. Siamo certi che questa edizione non rimarrà un’esperienza isolata, ma diventerà un importante appuntamento annuale. L’appuntamento per il prossimo anno è a …Creta.
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