Asili comunali
tra basse rette e liste di attesa record
Primato negativo per la Campania con il 40% di bimbi
che non riescono ad accedere ai servizi comunali
di Mariano Votta
Giornalista e Project Manager politiche dei consumatori - Cittadinanzattiva
Accesso agli asili nido comunali, Napoli ultima in Europa: ad evidenziarlo, uno studio commissionato da Civicum al Politecnico di Milano per mettere a fuoco, nel settore dell'assistenza all'infanzia, la situazione delle prime quattro città italiane (oltre al capoluogo campano, Roma, Torino e Milano) rispetto ad altri capoluoghi europei.
In particolare, sottolinea la ricerca (www.civicum.it), nelle quattro città italiane c’è un addetto per ogni 4 bambini frequentanti gli asili nido comunali, ma se a Roma, Milano e Torino gli educatori sono in maggioranza (dal 66% al 77%), a Napoli risultano in netta minoranza: soltanto il 29% degli addetti sono educatori.
Ad arricchire il quadro delle informazioni in tema di asili comunali in Italia contribuisce l’annuale studio dell’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva.
Innanzitutto, facendo un confronto tra i posti disponibili e la potenziale utenza (numero di bambini in età 0-3 anni), la copertura del servizio varia da un massimo del 16% in Emilia Romagna ad un minimo dell’1% in Puglia, Calabria e Campania. In Italia, tale media è del 6%; un valore ben lontano dalla copertura del servizio del 33% come auspicato a livello comunitario entro il 2010 e che certifica l’abisso che ci separa dall’Europa: in Francia, Irlanda e Danimarca (secondo dati Eurostat) le percentuali salgono rispettivamente al 29%, al 38% e al 64%, mentre una situazione peggiore rispetto all’Italia è riscontrabile solo in Spagna (5%) e in Grecia (3%).
Tornando alla realtà italiana, il quadro non migliora di molto se si vanno a calcolare le liste di attesa. Infatti, secondo la banca dati del Ministero dell'Interno sulla fiscalità locale aggiornata al 2006, il numero degli asili nido comunali risulta cresciuto del 3,3% rispetto al 2005: nonostante ciò, in media il 23% dei richiedenti rimane in lista d’attesa, e a livello regionale il poco edificante record va proprio alla Campania con il 40% di bimbi che, pur volendo, non riescono ad accedere ai servizi comunali; seguono Molise (36%), Sicilia e Lazio (34% ciascuno).
Considerando unicamente i capoluoghi di provincia campani, Caserta presenta le liste di attesa più alte con il 54% di domande respinte, seguita da Napoli (46%) e Salerno (42%).
A fronte di tutto ciò, conforta poco constatare come le rette degli asili nido applicate in Campania siano ben al di sotto della media nazionale: 213 euro al mese, con un +1,4% rispetto all'anno passato, ma ben 77 euro in meno rispetto alla media nazionale di 290 euro al mese che, per 10 mesi di frequenza del servizio, porta la spesa annua a famiglia a sfiorare i 3.000 euro.
Se la Campania risulta tra le quattro regioni meno care, ben tre capoluoghi campani figurano tra le 10 città meno care: Salerno (170 euro), Caserta (205 euro), Avellino (218 euro).
L’analisi realizzata dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva ha considerato una famiglia tipo di 3 persone (genitori e figlio 0-3 anni) con reddito lordo annuo di 44.200 euro e relativo Isee di 19.000 euro. I dati sulle rette sono stati elaborati a partire da fonti ufficiali (anni scolastici 2006/07 e 2007/08) delle Amministrazioni comunali interessate all’indagine (tutti i capoluoghi di provincia), mentre oggetto della ricerca sono state le rette applicate al servizio di asilo nido comunale per la frequenza a tempo pieno (in media, 9 ore al giorno) per 5 giorni a settimana; lì dove non è presente il tempo pieno, come a Napoli, sono state considerate le rette applicate per il servizio a tempo ridotto (in media, 6 ore al giorno).
La differenza tra il Nord e il Sud del Paese non si limita solo ai costi (le 10 città più care sono tutte del Nord), ma riguarda anche il numero di nidi e la loro dislocazione sul territorio: nel loro insieme, il 59% è concentrato nelle regioni settentrionali, il 27% al Centro e solo il restante 14% al Sud, mentre sempre secondo la banca dati del Ministero dell’Interno, la regione che emerge per il più elevato numero di nidi è la Lombardia con 617 strutture e circa 27.000 posti disponibili, seguita da Emilia Romagna (540 nidi e 23.463 posti) e Toscana (399 nidi e 14.137 posti), ultima il Molise con soli 6 asili per 219 posti disponibili. In Campania ci sono 49 asili nido comunali per 2.086 posti disponibili. Il maggior numero di asili è presente in provincia di Napoli (31, con 1.336 posti), mentre la provincia di Caserta ne registra il numero minore (solo 2, con 98 posti).
Per evitare che tante giovani coppie continuino ad arrangiarsi da sole, Cittadinanzattiva rilancia alle Istituzioni la proposta di un piano nazionale straordinario in grado di dotare il Paese di nuovi asili nido comunali entro il 2010 e capace di raddoppiare la copertura della domanda potenziale dall’attuale 6% al 15%. A tal fine, si potrebbero potenziare gli incentivi fiscali per i comuni, le fondazioni, le imprese disponibili ad aprire asili nido aziendali e le stesse associazioni non profit.
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