quartieri a rischio,
opportunitÀ per i giovani
l’assemblea dÀ il via
alla nuova sede di castellammare
ottaviano, presentati
servizi e opportunitÀ dell’unione
piÙ sicuri sul lavoro,
se formati e informati
Studio e meritocrazia,
partnership con la Parthenope
responsabilitÀ amministrativa,
come cautelare l’impresa
di Bruno Bisogni
piÙ sicuri sul lavoro,
se formati e informati
Iniziativa di approfondimento del nuovo Testo Unico
promossa dall’Unione insieme al Cosila
Diversi i nuovi adempimenti per le imprese, anche a brevi scadenze, disposti, insieme a tante altre novità, dal Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 30 aprile ed entrato in vigore il 15 maggio. «Le importanti novità introdotte dal decreto legislativo, la ristrettezza di alcuni termini temporali stabiliti per il rispetto dei nuovi obblighi e la gravità delle sanzioni a carico degli inadempienti ci hanno indotto a promuovere un seminario pubblico», sottolinea Fabrizio Brancaccio, presidente del Cosila (Consorzio per la sicurezza e la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro). L’incontro si è svolto martedì 24 giugno presso l’Unione Industriali di Napoli ed è stato organizzato dal Consorzio assieme all’associazione imprenditoriale di palazzo Partanna.
«Quello della sicurezza sul lavoro è un problema grave». A sottolinearlo è Sante Roberti, Vice Presidente dell’Unione Industriali di Napoli con delega al Lavoro e alle Relazioni industriali. «Le valutazioni devono essere fatte in modo razionale e non su spinta emotiva. Bisogna innanzitutto distinguere tra grande impresa e pmi. Nelle grandi imprese il fenomeno degli incidenti non è assente, ma è molto più ridotto. Lì la questione è prettamente tecnica, si tratta di utilizzare ogni nuovo ritrovato tecnologico per perfezionare ulteriormente degli standard già in linea con quelli degli altri paesi occidentali. Diverso è il discorso per le pmi. Qui la priorità assoluta è di pervenire a un maggiore rispetto delle normative vigenti».
In alcuni casi le carenze possono dipendere esclusivamente dagli imprenditori, laddove ad esempio non ci si doti di dispositivi e attrezzature previsti dalla legge. In parecchie circostanze, la questione è soprattutto culturale. Le cinture, i caschi, e altri strumenti e macchine indispensabili per una tutela adeguata del lavoratore ci sono ma non vengono utilizzati. «Manca una consapevolezza diffusa dei rischi, spesso anche da parte dei lavoratori», spiega Roberti. «Ciò accade anche in chi ha grossa esperienza, a volte anzi è proprio l’abitudine a operare secondo modalità tradizionali a indurre chi si sente sicuro di sé a fare a meno delle strumentazioni moderne».
Per Roberti, in questo caso prevale sul dato squisitamente tecnico quello formativo. «Ma la formazione - precisa - in queste circostanze si risolve per buona parte in una adeguata, accurata informazione. La prevenzione, insomma, passa per l’informazione e la formazione dei lavoratori».
Il seminario tenutosi a Palazzo Partanna ha trattato in linea generale, attraverso ben dieci relazioni, tutte le tematiche rilevanti del testo unico, ponendo l’accento sulle scadenze più immediate per le imprese. Altri momenti informativi più approfonditi saranno promossi dal Cosila con degli incontri a tema che, a partire dal prossimo settembre, si incentreranno su argomenti quali la sorveglianza sanitaria, la vigilanza, la valutazione dei rischi o la stessa formazione.
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