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Articoli n° 9
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Cultura, conoscenza, contatti:
Caserta lancia il modello delle “3c”

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La conoscenza al servizio dell’impresa: nasce Technodistrict

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che torna sempre

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internazionalizzazione
Cultura, conoscenza, contatti:
Caserta lancia il modello delle “3c”


Antonio ARRICALE

Partendo da uno scambio culturale, la missione economica degli imprenditori a Mosca realizza due obiettivi: una scuola d’impresa e un distretto industriale


Cultura, conoscenza, contatti (d'affari): il percorso intrapreso da Confindustria Caserta per avviare efficaci politiche di internazionalizzazione si articola nella declinazione di queste tre semplici parole. O se si preferisce, un modello in tre fasi che - come puntualizza il presidente degli industriali Carlo Cicala - è stato con successo «sperimentato sul campo dalla foltissima delegazione di industriali (oltre cento persone) che dal 26 al 1 ottobre scorsi hanno partecipato a quella che, a ragione, può dirsi una fortunatissima missione economica a Mosca». Missione che si è concretizzata, per farla breve, nella sottoscrizione dell'accordo costitutivo della prima "business school" italo-russa nella capitale ex sovietica, oltre che nella realizzazione, entro un anno, di un pastificio e nella creazione, a seguire, di un vero e proprio distretto industriale di Terra di Lavoro nell'area di Dimitrov, un moderno centro a nord di Mosca.
Ma procediamo per ordine, partendo appunto dalla prima "c" del modello: cultura. Nei mesi scorsi l'associazione degli industriali di Terra di Lavoro ha promosso e cofinanziato un progetto di scambio di opere d'arte tra il Palazzo Reale di Caserta e il museo Pushkin di Mosca. Concepito dalla sovrintendente Giovanna Petrenga, il progetto è stato articolato in due tempi. Il primo, ospitando a Caserta - dal 18 maggio al 30 giugno scorsi - due tele di Marc Chagall ("The painter and his Fiancee, 1980; e Nocturn, 1947). Il secondo, esponendo al Pushkin di Mosca (dal 27 settembre a fine dicembre), sette grandi tele di Jacob Hackert, il famoso "vedutista" della corte di Ferdinando di Borbone, che fa parte del patrimonio d'arte della Reggia Vanvitelliana. Allo scambio culturale, ovviamente, ha fatto da contrappunto una fitta rete di conoscenze, per lo più favorite dal past president di Confindustria Caserta, Antonio Crispino, che da tempo coltiva ottime relazioni con i più influenti esponenti politici ed economici della Federazione Russa. Dunque, dall'intreccio personale a quello istituzionale-associativo, il passo è stato breve. E, con esso, la formalizzazione dei contatti (la terza e più importante "c") d'affari, selezionati sulla scorta di una griglia costituita, sostanzialmente, su quattro grandi settori: agroalimentare, edile, metalmeccanico e tessile.

Sicché, come si diceva, a margine di una fitta agenda di incontri "b2b" realizzati dagli imprenditori casertani in sette giorni, la missione ha colto, nel suo insieme, due importanti obiettivi: la realizzazione a Mosca di una scuola di formazione manageriale (si veda articolo a parte) e la creazione, nell'area di Dimitrov, a 45 chilometri dalla capitale russa, di un vero e proprio distretto industriale sul modello italiano (per inciso, della delegazione facevano parte, oltre alla sovrintendente Giovanna Petrenga e alla rappresentante della Seconda Università di Napoli, Ida Caracciolo, anche il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, la parlamentare Rosa Suppa, il presidente e il vice presidente del Consorzio Asi di Caserta, Corrado Cipullo e Enzo Natale).
Nel dettaglio: con il marchio "Cosimo Amato", entro un anno entrerà in produzione il primo pastificio realizzato da industriali casertani in Russia. L'iniziativa farà da apripista, in tempi altrettanto brevi, alla creazione di un vero e proprio distretto industriale. Agli industriali casertani le garanzie per un concreto investimento in questo senso sono venute dal ministro delle Relazioni economiche del governo Tigran A. Karakhanov, il quale ha anche assicurato il supporto di un'agenzia di sviluppo locale, oltre che procedure snelle e sicurezza. «Quello della pasta - ha detto Karakhanov, incontrando gli industriali casertani - è un buon progetto. Quello del distretto industriale nella città di Dimitrov è invece un ottimo progetto». Karakhanov ha aggiunto: «Investire a Mosca conviene, perché c'è un ritorno di utili pressoché immediato».
Il ministro ha spiegato, infatti, che la capitale della Russia cresce ad un ritmo annuo impressionante, con una incidenza sul Pil nazionale di oltre il 14%. «Mosca - ha aggiunto - non ha risorse minerarie, non ha gas, ma ha una grande voglia di fare impresa, di attrarre capitali. Quest'anno si arriverà a 4 miliardi di dollari, lo scorso anno sono stati investiti 3 miliardi di cui da parte dei tedeschi», ha spiegato.

La regione di Mosca è un agglomerato di 20 milioni di persone, un enorme ed interessante mercato. Soprattutto nel settore dell'edilizia e dei materiali di costruzione. Basti pensare che in questo settore si realizzano costruzioni su 6 milioni di metri quadrati all'anno. Ne consegue che l'altro settore di interesse è quello degli arredi di interni, settore - nemmeno a ricordarlo - in cui è molto apprezzato lo stile italiano, soprattutto di alta gamma.
Con riferimento, invece, specificamente ai fattori di appetibilità delle aree industriali di Dimitrov, le opportunità di investimento sono state illustrate agli imprenditori casertani dal general director della Diaid (Dmitrov's interregional agency of investment and development), Alexander Suvorov. L'area è collegata con Mosca da una moderna tangenziale e da treni superveloci, dispone di circa 500 ettari, dove potranno trovare particolare convenienza soprattutto impianti industriali di piccole e medie dimensioni e per i quali non è difficile immaginare anche joint venture con imprenditori locali. «Le opportunità di investimenti - ha ricordato Suvorov - sono favorite, peraltro, anche da un protocollo di intesa che già esiste tra la Regione Campania e la Regione di Mosca». E c'è di più. Nel corso di una visita in loco, infatti, un gruppo di tecnici guidato dal vice presidente degli industriali Francesco Canzano ha individuato anche i terreni per gli auspicati insediamenti e addirittura abbozzato i termini di un possibile accordo. I particolari dell'operazione saranno, tuttavia, ridiscussi e definiti presso Confindustria Caserta, il prossimo 26 novembre, con la restituzione della visita da parte di una delegazione russa della Diaid.
Promossa e guidata dal presidente di Confindustria Caserta, la missione casertana a Mosca rientra nel programma di internazionalizzazione varato, appunto, con la presidenza di Carlo Cicala e sintetizzato nel cosiddetto "Tavolo delle 2i", vale a dire: innovazione e internazionalizzazione. Un programma denso di iniziative sottolineato, peraltro, recentemente con l'organizzazione di due importanti eventi di promozione internazionale: il "San Leucio textile art innovation" (riservato ai buyers mondiali dei prodotti serici) e il progetto Igepp (di cooperazione con la Georgia). Eventi che connotano, per così dire, la spiccata propensione, da parte del mondo industriale casertano, a guardare con coraggio oltre la propria cinta daziaria. «Si tratta, in ogni caso, di programmi di internazionalizzazione - spiega Carlo Cicala - che hanno in comune sempre due elementi. Entrambi vertono sulla prospettiva di aprire nuovi mercati ai prodotti di eccellenza del nostro sistema produttivo facendosi forza, nel contempo, del notevole valore aggiunto che il nostro territorio pure esprime in termini di tradizione e cultura. Non è un caso, dunque - conclude il presidente degli industriali - che la fortunatissima fiera internazionale del tessile, che qualche messe addietro abbiamo realizzato a San Leucio, richiamando operatori da tutto il mondo, abbia avuto come sottotitolo: when art meets business».
Insomma: cultura, conoscenza e contatti, appunto.

Confindustria Caserta fonda a Mosca
la prima business school italo-russa

Confindustria Caserta, con la collaborazione della Seconda Università di Napoli e la partnership della prestigiosa Moscow state university of economics, statistics and informatics (Mesi) fonda a Mosca la prima "business school italo-russa". Dopo tre lunghi di anni di preparativi, l'accordo è stato formalmente suggellato il 28 settembre scorso, nell'ambito della missione economica di Confindustria Caserta, dal direttore di Scuola d'impresa Giuseppe Staro e dal rettore della Mesi Vladimir Tikihomirov. Scuola d'impresa - come si sa - è l'istituto di alta formazione professionale emanazione dell'Unione industriali di Caserta, nel cui consiglio di amministrazione, appunto, siedono anche i rappresentanti della Seconda Università, di enti locali e imprenditoria privata.
I contenuti dell'accordo sono stati illustrati - presente, tra una folta delegazione di imprenditori italiani e russi, l'ambasciatore italiano a Mosca Vittorio Claudio Surdo - dal presidente di Confindustria Caserta Carlo Cicala, dal vice presidente della Duma (il parlamento russo) e presidente della Commissione Esteri Sliska Suluscki, e dallo stesso rettore dell'Università di Mosca. Quest'ultimo, in particolare, facendo gli onori di casa, ha ricordato il cammino che è stato richiesto per arrivare a questo risultato definito "storico". «Un percorso lungo - ha ricordato - che è stato necessario per superare le diffidenze, conoscersi meglio, imparare ad avere reciproca fiducia». «In questo - ha sottolienato Tikhomirov - aiutati senz'altro dal fitto programma di scambi culturali in atto tra i due paesi ma, in particolare, dall'allestimento delle mostre di Chagall a Caserta e di Hackert a Mosca».
Insomma, ha aggiunto il rettore, ricordando un proverbio russo: «Per una collaborazione di lungo termine è necessario una lunga conoscenza, meglio ancora se cominciando dalla scuola e dalla ricerca».
La prima business school italo-russa, formalizzata in una società che prevede organi di amministrazione mista e formatori italiani e russi, si incarica in particolar modo di far conoscere le aziende e il sistema aziendale italiano in Russia, e viceversa, aziende e sistema delle imprese russe in Italia. E per sottolineare che si fa subito sul serio - come ha ricordato il presidente di Confindustria Caserta, Carlo Cicala - si comincerà presto con un corso di formazione per studenti italiani e russi. Da annotare, a margine della firma del protocollo, un successivo incontro con il prorettore del Mesi Alexander V. Khoroshilov, nel corso del quale sono stati definiti i campi d'azione della partnership scientifica: analisi di mercato, valutazione della concorrenza, ricerche di pre-investimento.
L'accordo della business school italo russa è stato siglato nel corso di una serata culturale organizzata presso la Sala Italia del Museo Pushkin, prima dell'inaugurazione della mostra dedicata al vedutista Hackert. Mostra che - come si sa - è costituita da sette preziose tele di grande formato provenienti dalla Reggia di Caserta, e che ritraggono appunto immagini suggestive del panorama di Terra di Lavoro. Da qui, l'intervento della direttrice del museo moscovita, Irina Antonova, e della soprintendente Giovanna Petrenga, che hanno illustrato - ciascuno dalla propria esperienza - elementi e contenuti di un programma di scambi culturali che non intende fermarsi alle due mostre richiamate. E si tratterà, in ogni caso, di eventi di richiamo internazionale - hanno entrambe sottolineate - resi possibili proprio grazie alle risorse assicurate da Confindustria Caserta.
La serata si è conclusa con una concerto del soprano Barbara Frittoli e un buffet con assaggio della mozzarella.



I paesaggi di Hackert da Caserta a Mosca

Sette magnifiche vedute dei paesaggi di Terra di Lavoro esposti a Mosca, nel museo Pushkin. É la mostra dedicata a Jacob Hackert, apprezzato pittore "vedutista" della corte di Ferdinando IV di Borbone, che tra i muri della Reggia Vanvitelliana di Caserta, appunto, visse gli anni più fecondi della sua migliore produzione artistica.
La mostra rientra nel programma di scambio culturale avviato dalla direzione della Reggia di Caserta con quella del museo moscovita. Un gemellaggio artistico che ha visto dal 18 maggio a fine giugno, esposte a Caserta due preziosissime tele di Marc Chagall, mentre, fino a dicembre, in una delle più prestigiose sale del Pushkin, i russi ora potranno ammirare i luminosi e incantevoli scorci paesaggistici della campagna casertana e scene di vita del Settecento.
Jacob Phillip Hackert (1737-1807) nacque in Germania a Prenzlau. Viaggiò molto in Europa e raggiunse la fama con le sue tele di scorci pittoreschi. Lavorò per Caterina di Russia e in Italia soggiornò a lungo a Roma, Firenze e Napoli. Qui, Ferdinando IV gli commissionò dodici quadri raffiguranti i porti del Regno delle Due Sicilie, ispirati alla serie di vedute dei porti francesi realizzata da Claude-Joseph Vernet per il Re di Francia. Le opere furono create sulla scorta di schizzi disegnati da lui stesso, come suggeriscono le repliche di figure ricorrenti in più tele; una raccolta di 136 cartelle di disegni preparatori è conservata presso lo Staatliche Museeum di Berlino. I quadri tappezzano invece lo "Studio" del Re nella Reggia di Caserta.
«Confindustria Caserta porta a Mosca arte e affari», ha sottolineato con orgoglio il presidente di Confindustria Caserta, nel corso dell'affollata conferenza stampa organizzata, alla vigilia del vernissage, presso il museo moscovita dalla direttrice Irina Antonova, cui hanno partecipato il rettore dell'università di Mosca Vladimir Tikhomirov, il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, la soprintendente Giovanna Petrenga e la curatrice della mostra Lubov Savelieva.
La direttrice Antonova, in particolare, nel sottolineare la grande collaborazione che si è istaurata fra il museo russo e la città di Caserta, a proposito di questo evento internazionale ha detto: «Senza il determinante contributo di Confindustria Caserta questa mostra non si sarebbe mai potuta fare».

Questa la delegazione

Capeggiata dal presidente Carlo Cicala e dal past president Antonio Crispino, che ha curato l'organizzazione della missione, della delegazione hanno fatto parte anche il presidente della Provincia Alessandro De Franciscis, il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, la parlamentare Rosa Suppa, l'assessore provinciale alle Attività produttive Francesco Capobianco, il presidente ed il vice presidente del Consorzio Asi, Corrado Cipullo e Enzo Natale, la sovrintendente Giovanna Petrenga, la docente Ida Caracciolo (in rappresentanza della Sun) e i quadri dirigenti dell'Unione industriali di Caserta Lucio Lombardi (direttore), Antonio Arricale (responsabile comunicazione e ufficio stampa) e Lorenzo Chiello (relazioni sindacali), il giornalista del Corriere del Mezzogiorno Vito Faenza, il portavoce della Provincia Piero Rossano.
La pattuglia degli imprenditori, invece, era composta da Angelo Amato, Bruno Apperti, Guido Barrella, Gianluca Bellini, Vincenzo Bertucci, Alessandra Biglino, Giovanni Bo, Angela Busi, Francesco Canzano, Alessandro Casale, Bruno Cortese, Ferdinando Creta, Francesco Crispino, Carmela Crispino, Carlo Crispino, Valentina Crispino, Armando e Antonio Dell'Aquila, Antonio Della Gatta, Gustavo De Negri, Salvatore D'Erasmo, Carmine Diana, Salvatore Di Costanzo, Raffaele Di Micco, Enrico Di Rienzo, Giuseppe Errichiello, Antonio Farina, Maddalena Franceschini, Raffaele Garofalo, Pietro Gelato, Antonio Guttoriello, Augusto Imondi, Marcello Iovino, Giulia La Cara, Francesco Landolfi, Gaetano e Francesco Malatesta, Antonio Manna, Gerardo Marcaccio, Francesco Marzano, Roberto Massa, Pasquale Menditto, Magalì Mottier, Massimo Orsi, Elio Pacifico, Luigi Pezone, Giovanni Piombino, Domenico Ricciardi, Lucrezia Ricciotti, Beniamino Salerno, Giuseppe Staro, Gianluigi Traettino, James Vaughan, Berta Toscano Crispino.

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