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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2006
 

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8 milioni di euro per le nuove cooperative e i loro consorzi

Azienda calcio:
management vincente?

Confidi, Basilea 2
impone l’aggregazione

Confidi, Basilea 2
impone l’aggregazione


La realtà economica richiede
un necessario salto dimensionale

Rosario CAPUTO

Le evoluzioni del sistema bancario e le nuove normative di Basilea 2 sulla garanzia mutualistica impongono ai Confidi scelte rapidi e un ripensamento del loro ruolo con modifiche radicali sia organizzative che operative. Nell'ambito della delega ricevuta dalla Federconfidi, in qualità di Vice Presidente ho promosso un incontro tra tutti i Confidi meridionali per avviare un primo confronto tendente a favorire i processi di concentrazione e forme di collaborazione tra i Confidi industriali per rendere più autorevole e credibile il sistema della garanzia.
oL'incontro, tenutosi a Caserta il 16 febbraio scorso, ha registrato la partecipazione di tredici province e sei regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), oltre che del Direttore della Federconfidi, Francesca Brunori, e ha avuto il merito di generare un primo confronto sulle singole esperienze territoriali e sulle possibili evoluzioni. Il processo di aggregazione è imposto ormai dalla realtà economica che richiede, in tutti i campi, un salto dimensionale necessario come testimoniano le esperienze maturate in altre realtà italiane. Ad esempio in Piemonte il processo di aggregazione è molto spinto e Unionfidi Piemonte ha incorporato i Confidi di Alessandria, Cuneo e Novara per complessive 7 mila 296 aziende socie; in Lombardia, dove i due Confidi presenti associano rispettivamente 4 mila 871 aziende e 4 mila 600 imprese, e, in genere, nelle regioni del Centro-Nord. Con riferimento, invece, alla realtà del Mezzogiorno la media delle aziende associate ai consorzi di garanzia è di circa 300 unità.
I numeri sono anche più significativi se si fa riferimento alla disponibilità dei fondi rischi e agli affidamenti garantiti da ciascun Confidi. Infatti, i primi otto Confidi a livello nazionale registrano una patrimonializzazione media di 31,6 milioni e una massa di affidamenti di ben 542,6 milioni di euro. L'analoga media dei restanti Confidi è su posizioni molto più modeste (rispettivamente 6,1 e 35,6 milioni). Aggregarsi per crescere, dunque, è un imperativo categorico lper la stessa sopravvivenza dei Confidi. Infatti, gli affidamenti garantiti dai primi otto Confidi aggregati hanno registrato un trend di crescita, nell'ultimo triennio, pari al 74% rispetto ad una crescita media del 6% del resto del sistema.Sono state gettate, in conclusione, le basi per ragionare in termini di una prima aggregazione dei Confidi a livello delle singole regioni, per poi mettere a sistema l'intera rete; abbiamo redatto un programma di lavoro condiviso che prevede tre step: 1) la mappatura dettagliata dei Confidi del Mezzogiorno; 2) l'analisi dei dati emersi; 3) infine, l'appuntamento, nei primi di giugno, a Taormina con il presidente di Federconfidi Francesco Bellotti per l'avvio del nuovo corso. Nel frattempo, il cammino proseguirà con incontri regionali per promuovere nuove e più intense relazioni per arrivare ad aggregazioni quanto più ampie possibili. Ovviamente da parte di tutti i presenti è emersa la necessità di un coinvolgimento più ampio di tutti i soggetti operanti nel Mezzogiorno per valutare meglio le strategie da attuare e soprattutto una nuova funzione della Federazione per accompagnare i Confidi in questo impegnativo e delicato processo di crescita del sistema.

Vice Presidente Federconfidi

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