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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2006
 

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8 milioni di euro per le nuove cooperative e i loro consorzi

Azienda calcio:
management vincente?

Confidi, Basilea 2
impone l’aggregazione

Azienda calcio:
management vincente?


“Public company” e “stock option”
per rilanciare la sfida al calcio-business!

Per risollevare le sorti dell’azienda calcio italiana, le società dovranno rinnovare i propri modelli gestionali

Antonio SANGES

Le società di calcio italiane evidenziano da anni la propria incapacità nel determinare e mantenere condizioni di equilibrio economico-finanziario. Tale atipica situazione ha, come logica conseguenza, la determinazione dei bilanci aziendali in perdita. A questo punto sorge spontaneo chiedersi se "l'azienda calcio possiede un management vincente" e quali possano essere le nuove strategie societarie, in grado di far vincere ai clubs la sfida al "calcio-business".
Azienda calcio al 30 giugno 05
Alla data del 30 giugno 2005 (fonte Il Sole 24 Ore), l'azienda calcio ha quantificato bilanci societari in perdita per le seguenti società: Inter (-118,7 milioni di euro), Milan (-35,7 milioni di euro), Parma (-10,3 milioni di euro), Palermo (-7,9 milioni di euro), Udinese (-4,7 milioni di euro) e Juventus (-3,0 milioni di euro).
I bilanci risultavano essere in utile per: Lecce (+10,2 milioni di euro), Livorno (+9.926 euro) e Messina (+89.233 euro).
È da osservare, con particolare attenzione, l'ultimo bilancio d'esercizio chiuso dall'Inter, che, al 30 giugno 2005, ha fatto registrare una perdita d'esercizio pari a 118 milioni di euro, valore che si discosta di molto dai conti economici di Milan e Juventus.
La notizia ancor più preoccupante è che l'azienda calcio italiana nel corso di un anno, vale a dire dal 30 giugno 2004 al 30 giugno 2005, oltre alle ingenti perdite di esercizio, ammontanti complessivamente intorno a 508 milioni di euro, si è trovata a dover fronteggiare anche un ulteriore debito contratto nei confronti dell'Erario per un importo pari a 630 milioni di euro. Allo stato, uno dei pochi casi di management "capace" è rappresentato dalla Juventus. Il club torinese, infatti, dal 30 giugno 2004 al 30 giugno 2005 è riuscito nell'impresa di ridurre la perdita d'esercizio da 18,5 milioni di euro a 3 milioni di euro, senza intaccare minimamente né programmi societari, nè traguardi sportivi, ma, soprattutto prescindendo dai finanziamenti dei propri azionisti.
Sulla base di risultati di gestione negativi, per tentare di risollevare il destino dell'azienda calcio, le strategie societarie potrebbero fare ricorso a due nuovi strumenti: le "public company" e le "stock option".
Azienda calcio e "public company"
Con il termine "public company", si definisce una società gestita attraverso un azionariato popolare, vale a dire distribuendo il capitale sociale nelle mani di molteplici persone definite piccoli azionisti.
Dall'adozione di un progetto di questo tipo, potrebbe scaturire un problema tutt'altro che irrilevante: quello della mancanza di "programmazione" societaria, che, quasi sempre, finisce col tradursi in problematiche aziendali tanto in sede di definizione degli obiettivi, quanto in sede di pianificazione strategica. Che senso avrebbe, quindi, concedere agli azionisti di minoranza (ad es. a 30 mila tifosi), la possibilità di partecipare ai C.d.A. della "public company", se poi, la scelta delle strategie e tutte le altre decisioni societarie restano in capo ai pochi azionisti di maggioranza?
Dove nasce l'idea di trasformare un club calcistico in una "public company"?
I primi casi sono stati registrati n Spagna, dove, già da diversi anni, Real Madrid e Barcellona sono gestiti attraverso il modello dell'azionariato popolare, con discreti risultati sia dal punto di vista sportivo che da quello aziendale. Ma in Italia, allo stato, tale nuovo modello aziendale, non risolverebbe i problemi societari dell'azienda calcio.
Azienda calcio e "stock option"
Per risollevare le sorti dell'azienda calcio "made in Italy", un'altra strada percorribile potrebbe essere rappresentata dalle "stock option".
Codesto istituto consiste nel distribuire al personale aziendale, dei veri e propri diritti di opzione da esercitare sull'acquisto di azioni già emesse, o di nuova sottoscrizione appartenenti alla propria società, o ad altre, facenti capo ad essa. L'inserimento delle "stock option" consentirebbe, una volta per tutte, a tutti i club calcistici di voltare pagina, dando vita ad un rapporto diretto tra performance aziendali e sportive.
Gli atleti, da meri dipendenti, si ritroverebbero a dover ricoprire un ulteriore ruolo, quello di azionisti della società. Una gestione aziendale accorta, abbinata ad un numero crescente di successi sportivi, contribuirebbe a garantire positive rivalutazioni delle quote in possesso dei singoli atleti-azionisti, con un conseguente incremento del valore aziendale dei club calcistici.
Attraverso le "stock option", inoltre, si potrebbe fronteggiare anche uno dei maggiori problemi che attanagliano l'azienda calcio moderna: i rinnovi contrattuali degli atleti in scadenza.
Le considerazioni fin qui evidenziate, accantonano per il momento, l'attivazione da parte dell'azienda calcio di nuove strategie quali le "public company" e "stock option".
Azienda calcio e nuovo management
Per vincere la sfida al calcio-business, le società dovranno realizzare tutta una serie di iniziative finalizzate al rinnovamento dei modelli gestionali, soprattutto alla luce delle nuove opportunità offerte dal mercato di riferimento.
Non tutti i club, comunque, sembrano manifestare una propensione all'innovazione adeguata alla rapidità delle trasformazioni in atto.
Allo stato, quindi, la maturità di un sodalizio sportivo si può misurare in base ai seguenti parametri:
- attuazione di una programmazione per obiettivi;
- innovazione di prodotto e ricerca di nuovi mercati;
- creazioni di reti di alleanze e/o cooperazione con altri soggetti.
Il nuovo modello organizzativo implica la "specializzazione" dei ruoli e la "delega" dei compiti,
in sintesi, l'azienda calcio moderna necessita di un management "vincente", in grado di identificare nuove aree di mercato e nuove fonti di introito. Nei prossimi anni, il futuro del calcio italiano, dovrà accentuare il processo di professionalizzazione dei vari aspetti societari, coniugando le esigenze di bilancio con quelle della squadra e della tifoseria!

Dottore Commercialista

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