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Turismo, Marzano lancia
l'Sos
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Turismo, Marzano lancia l'Sos
Parla il Presidente della sezione
Turismo degli industriali di Caserta: il settore è in crisi,
bisogna fare squadra
di Antonio ARRICALE
Francesco
Marzano, presidente della sezione Turismo degli industriali della
Provincia di Caserta, lancia l'allarme. <Negli ultimi 3
anni - sostiene, cifre alla mano - il numero di arrivi e presenze
alberghiere nella provincia di Caserta sono in continuo calo, e
nonostante le continue rassicurazioni (l'approvazione da parte della
Regione della legge sul Turismo, il calendario degli Eventi per
tutto il 2006, o la misura "l'Altra Campania") ci troviamo
a dover registrare il consuntivo provvisorio del 2005 con un quasi
meno 10 per cento, che ci costringe a pensare che quello appena
passato, sia stato un anno decisamente da cancellare>.
Presidente Marzano lei punta spesso il dito contro
le istituzioni e la mancata concertazione degli eventi. Ma è davvero
questa la principale causa della crisi del settore?
Durante gli ultimi 36 mesi i responsabili dei diversi Enti hanno
affermato con convinzione di dover mettere a frutto le varie esperienze
e professionalità per mettere a sistema eventi, bellezze architettoniche
e l'immenso patrimonio ambientalistico di cui Terra di Lavoro è dotata,
per non parlare dei prodotti tipici enogastronomici.
Ebbene, in tutto questo periodo ogni Ente ha percorso un proprio
cammino disgiunto dagli altri, peraltro senza mai considerare fulcro di
questo sistema le aziende che operano nel turismo e le loro necessità,
a cominciare dal profitto.
Una posizione molto dura, la sua…
I risultati, purtroppo, parlano da soli. Al di là dei proclami e
degli slogan i numeri sono impietosi e non fanno altro che accrescere il
rimpianto di quanto si poteva fare e non si è fatto.
Recenti prese di posizione da parte di autorevoli organi di stampa
hanno chiamato in causa direttamente anche gli imprenditori. Che cosa risponde
a quanti hanno detto che gli imprenditori mancano di iniziativa?
Le critiche sono sempre positive, anche se queste, francamente, davvero
non le ho capite.
Che cosa dovrebbero fare di più gli imprenditori di quello che già non
hanno fatto o stanno per fare, pure in presenza di dati oggettivamente
scoraggianti. Quella del maggiore quotidiano locale mi è sembrata
francamente una polemica strumentale, oltretutto ingenerosa contro chi,
come il presidente della sezione turismo degli industriali di Caserta,
non voleva minimamente attizzare il fuoco della polemica, ma soltanto lanciare
un accorato allarme.
Lei, però, sta svicolando: non ha risposto
ancora alla mia domanda.
Le rispondo ancora una volta cifre alla mano. Il primo luglio prossimo
a Caserta aprirà un nuovo albergo da trecentotrenta camere, l'Hotel
Crowne Plaza. Ancora, uno dei più grandi e prestigiosi complessi,
il Vanvitelli, nel 2005 ha aumentato di altre cento camere la sua ricettività alberghiera.
E ancora: l'Holiday Inn ha inaugurato un campo da golf e in più sta
completando un'altra ala d'albergo con aumento del numero delle camere.
Insomma, che altro dovrebbero fare gli imprenditori casertani, che già non
stiano facendo?
Ce lo dica lei…
La verità, come vado da tempo dicendo, è che il comparto
non farà mai molta strada se non si coinvolgono tutti gli operatori
del settore, nessuno escluso, e dunque anche le altre forze sindacali,
in primis Confesercenti e Confcommercio.
Lei sostiene che le attrattive turistiche, culturali e ambientali
di cui dispone la Provincia di Caserta possono rappresentare un importante
elemento di crescita economica anche per altri settori come ad esempio
il commercio, ma occorre necessariamente uscire da questa situazione di
stallo. Ci spieghi meglio.
Abbiamo monumenti unici al mondo, ma mancano sensibilità e politiche
di marketing coerenti con un complessivo disegno di sviluppo.
La crescente concorrenza tra le destinazioni classiche del movimento
turistico e le nuove realtà emergenti, impongono uno sforzo notevole
di organizzazione e comunicazione per valorizzare e qualificare le proprie
risorse e peculiarità sul mercato nazionale e internazionale.
Movimento alberghiero ed extra alberghiero di italiani e stranieri
dell’intera Provincia di Caserta in un anno
clicca per ingrandire il grafico
Che cosa propone?
La ricetta dell'Unione degli industriali di Caserta è semplice.
Avviare subito la concertazione tra tutti i soggetti pubblici e privati
coinvolti nel settore, in modo da redigere un Progetto integrato di marketing
territoriale, su base pluriennale. Un piano che scaturisca da un documento
programmatico, una sorta di contratto, che impegni tutte le parti, e con
il coinvolgimento della popolazione.
Lo sviluppo del turismo riguarda e richiede la partecipazione dell'intera
cittadinanza, non è dominio riservato di poche categorie, tanto
meno dei soli burocrati.
Peraltro, una città ricca di turisti aiuterebbe ad accrescere quel
sentimento di appartenenza che da solo, questo sì, aiuterebbe a
vendere meglio il prodotto-Caserta.
Il turismo, a Caserta, ha sempre costituito un aspetto marginale
della vita della città. Qual è la ragione secondo lei?
Finora si è pensato, sbagliando, che esso fosse in grado di riprodursi
naturalmente, senza un piano strutturale e senza interventi specifici.
Bisogna prendere coscienza, invece, che il turismo è ormai un'attività strategica,
in grado di dare una risposta concreta alla domanda di sviluppo economico
del territorio.
Che cosa vorrebbe dire, a conclusione di questa intervista?
Che non c'è altro tempo da perdere. Per dirla con il titolo dell'opera
d'arte di Andy Warhol che è presente nella collezione Terrae Motus,
e ormai simbolo del nostro territorio, vorrei dire: "Fate presto".
Anzi, no, facciamo presto. |