Mottola Imballaggi:
l’innovazione È la parola d’ordine
Molini Caputo
Glaverbel premia l’eccellenza operativa del suo gruppo
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Dal 1924 una storia
di amore
per la farina
Negli anni trenta a Napoli città c'erano circa ottanta molini. Attualmente, c'è solo il Molino Caputo. Un'azienda che allora era appena nata e che ha da poco festeggiato gli ottant'anni. Quasi un secolo di storia, costellato da traguardi raggiunti che i numeri riescono a esprimere solo fino a un certo punto.
Gli addetti del Molino Caputo sono una ventina, il fatturato annuo si attesta sui 16 milioni di euro, di cui una parte crescente deriva dall'export.
La politica aziendale è stata costantemente, e selettivamente, protesa alla ricerca di una qualità che potesse soddisfare le esigenze dei più abili artigiani, custodi della tradizione culinaria napoletana.
Generalmente, la farina è considerata come una commodity, vale a dire una materia prima indifferenziata. In realtà, esistono diversi tipi di farina per diversi alimenti, diversi tipi di cottura, diverse condizioni climatiche. Tra le sue produzioni, ad esempio, il Molino Caputo realizza una farina studiata apposta per la pizza, il "piatto" napoletano più conosciuto nel mondo. L'azienda sostiene la Vpn (Vera pizza napoletana) e l'Apn (Associazione pizzaioli napoletani), oltre a sponsorizzare ogni anno Pizzafest, una manifestazione che aggrega migliaia di appassionati della celebre pietanza. Un veicolo promo-pubblicitario di notevole effetto per il grande pubblico, dal ritorno sicuro. A chi apprezza la pizza napoletana arriva direttamente il messaggio che il suo ingrediente principale è la farina del Molino Caputo.
Oggi il Molino Caputo produce farine di qualità e le esporta in tutto il mondo. La sua fama è ben superiore a quanto dicano i dati su addetti e fatturato. Nel gennaio scorso l'azienda è assurta agli onori delle cronache internazionali, segnalata dal Wall Street Journal quale esempio di leadership nel processo di lavorazione della pizza doc napoletana.
Moderna nelle strategie di marketing, che da tempo privilegiano anche come target i mercati della qualità, come quello dell'Horeca, ovvero dei prodotti e servizi per hotel, ristoranti e pubblici esercizi, il Molino Caputo resta nella filosofia e nella salvaguardia dei valori artigianali un'azienda familiare.
È guidata dai fratelli Caputo: Carmine - col figlio Antimo responsabile del marketing e vendite - ed Eugenio. Un trio che conduce l'azienda con impegno e passione pari a quella che, nel 1924, aveva caratterizzato l'opera del fondatore Carmine e, successivamente, del figlio Antimo senior - accompagnato dalla moglie Maddalena - subentratogli a soli 21 anni per la sua improvvisa scomparsa. |