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PerchÉ conviene investire
in turchia
PerchÉ conviene investire
in turchia
La Repubblica della mezza luna viaggia con incrementi medi del pil vicini al 6%
Uno studio dell’Università Bocconi ha evidenziato
come la capacità attrattiva degli investimenti diretti esteri in Turchia mostri
un potenziale ancora
non sfruttato superiore
al 300%
di Bruno Bisogni
L’intervento di Paolo Scudieri
Foto di Cesare Purini
«La Turchia è un paese dalla grande storia ma anche molto ricco di prospettive per il futuro». Lo ha sottolineato il Vice Presidente all’Industrializzazione dell’Unione Industriali di Napoli, Paolo Scudieri, nel corso di un incontro svoltosi lunedì 25 gennaio presso la sede dell’associazione imprenditoriale, finalizzato a focalizzare le opportunità d’investimento delle imprese italiane in Turchia. Il pil turco, tranne la parentesi 2009, anno di crisi internazionale, ha avuto un tasso medio di crescita annua del pil pari a circa 6 punti percentuali. La Bocconi ha evidenziato come la capacità attrattiva degli investimenti diretti esteri in Turchia mostri un potenziale ancora non sfruttato superiore al 300%. Scudieri ha ricordato che per le imprese napoletane «molto interessanti sono le opportunità di business in Turchia in comparti come il tessile e abbigliamento, la meccanica, l’information technology». «L’Unione - ha ricordato il Vice Presidente all’Industrializzazione - ha promosso un progetto, Opera Prima, per facilitare gli insediamenti all’estero delle proprie aziende associate».
La Banca Mondiale ha recentemente rilevato come in Turchia bastino appena 6 giorni per avviare un’attività. Il costo del lavoro è meno di un decimo di quello tedesco. Tra i principali strumenti di incentivazione per chi investe all’estero figurano la riduzione dell’imposta sulle società, agevolazioni sugli interessi, assegnazione di terreni, esenzioni Iva e dai dazi doganali, sostegno a ricerca e sviluppo.
In Turchia sono presenti 730 aziende italiane. Numerosi i settori dove vi sono interessanti potenzialità di investimento, dall’energia al turismo, dal legno al tessile, dalla meccanica agli alimentari, fino al comparto chimico-farmaceutico.
Oltre a Scudieri all’incontro sono intervenuti fra gli altri il Consigliere Economico e il Consigliere Commerciale dell’Ambasciata di Turchia a Roma, rispettivamente, Salih Ercan e Mustafa Cesar, il Rappresentante Ispat per l’Italia, Angelo Iaselli, il Responsabile Cbbm-Cross Border Business Management-Centro Sud dell’Unicredit Corporate Banking, Sergio Miele, e il Consulente Simest presso Sportelli regionali per l’Internazionalizzazione-Sprint Campania, Filippo Morese.
L’Ispat (Investment Support and Promotion Agency of Turkey), ha sede ad Ankara e un ufficio a Istanbul. La sua missione è di promuovere la “Location Turchia” presso le imprese straniere e assisterle prima, durante e dopo il loro insediamento. Attraverso la sua struttura locale e la rete di rappresentanti internazionali, fornisce gratuitamente in Italia ed in Turchia una vasta gamma di servizi agli Investitori diretti stranieri con l’approccio dello sportello unico, aiutandoli a utilizzare il meglio del potenziale della Turchia.
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