Attuazione del PRAE: ecco il monito degli operatori del settore
"Fatto nel SANNIO" un progetto per la salvaguardia della filiera lattiero-casearia
"Fatto nel SANNIO" un progetto per la salvaguardia della filiera lattiero-casearia
Miglioramento della sicurezza e dei processi produttivi, incremento occupazionale, qualità e sicurezza alimentare: questi gli obiettivi dell'intesa
Una riunione del tavolo di lavoro
La tutela, la garanzia e la valorizzazione dei prodotti tipici di un
territorio rappresentano una delle principali strategicità volte a preservare e far sviluppare le attività legate a determinate produzioni e indirizzate a contraddistinguere un prodotto, caratterizzandolo ed identificandolo in tutto mondo. Si sente parlare sempre più spesso di prodotti tipici, di made in italy, e di tutto quanto riesca a ricondurre un prodotto ad una specifica località e ad un determinato paese. Altro elemento cui si presta particolare attenzione è, senza ombra di dubbio, la garanzia di qualità del prodotto in quanto si è sempre più attenti alla tutela dei consumatori e alla salute degli stessi.
Partendo da questi fondamentali, Confindustria per il mondo industriale, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, per il sistema agricolo, hanno avvertito l'esigenza di varare un progetto di filiera agroalimentare, ad iniziare dalla filiera del latte, e sottoporre lo stesso alla Provincia e alla CCIAA di Benevento. A tale proposito lo scorso luglio è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra i soggetti indicati al fine di individuare un cronoprogramma operativo volto a raggiungere i seguenti obiettivi: - tracciabilità di origine alimentare dei prodotti; - garanzia di sicurezza alimentare;
- creazione di un marchio "Fatto nel Sannio". La provincia di Benevento con le tantissime aziende produttrici di latte bovino e i caseifici presenti, è tra le prime in Campania e costituisce un'importante realtà per la produzione di latticini. Inoltre, il Sannio è un ambiente incontaminato capace di assicurare prodotti di alta qualità ma a fronte di un'immagine positiva del territorio e di eccellenze enogastronomiche, il prodotto locale non risulta facilmente distinguibile. Il costante miglioramento della qualità e la trasparenza verso i consumatori, attraverso la tracciabilità di latte e latticini, rappresentano le basi per un accordo di filiera in grado di garantire produttori, caseifici, imbottigliatori, distributori e consumatori attraverso la valorizzazione del prodotto locale. La necessità di ricorrere a questa intesa nasce proprio dalla volontà di preservare i prodotti ed i produttori della filiera locale garantendo la distinguibilità e la riconoscibilità dei prodotti "fatti nel Sannio". Sul tema abbiamo chiesto qualche breve riflessione alla Presidente della Sezione lattiero-casearia di Confindustria Benevento Paola Pastore e all'Assessore Provinciale all'Agricoltura e alle Attività Produttive, Carmine Valentino.
Quali sono a suo avviso i vantaggi che il Protocollo sottoscritto potrà avere per la filiera lattiero casearia e per l'intero territorio?
Paola Pastore - I vantaggi di una iniziativa del genere sono facilmente immaginabili: innanzitutto, dando valore aggiunto alla materia prima ci si auspica che, producendola, le aziende di allevamento riescano a marginalizzare e quindi a crescere. Questo intervento scongiurerebbe il rischio di chiusura di molte imprese evitando l'abbandonano le nostre terre. Inoltre, per quanto riguarda il prodotto trasformato, mettendo in atto quanto previsto dal protocollo si garantirebbe una riconoscibilità ai nostri latticini, legandoli al territorio ancora salubre e ottenuti con metodologie che garantiscano igiene e sicurezza alimentare, si presuppone anche per essi il riconoscimento di un valore aggiunto che consenta e giustifichi il valore in più da riconoscere al nostro latte vaccino. Quindi, l'obiettivo che si intende raggiungere è lo stimolo ad una domanda dei latticini sanniti da parte dei consumatori, non solo locali e nazionali ma anche esteri, soprattutto laddove insistono comunità italiane.
Carmine Valentino - Per lo sviluppo economico-produttivo di un territorio è fondamentale il ruolo degli enti territoriali nella definizione di strategie di sviluppo integrato che favoriscano il raccordo tra operatori economici e non economici, per l'attuazione di interventi coordinati di ammodernamento del sistema produttivo e per una valorizzazione piena delle produzioni di qualità. L'Amministrazione Provinciale di Benevento ha già sostenuto fortemente il processo di concertazione tra soggetti pubblici e privati, operanti sul territorio, che ha portato alla presentazione dei Progetti Integrati di Filiera del Sannio nell'ambito del PSR Campania 2007/2013, e che consentiranno di ammodernare le strutture e generare nuovi modelli di approccio al mercato nei settori vitivinicolo, zootecnia da carni e cerealicolo. Con la sottoscrizione del Protocollo "Fatto in Sannio" il 27 luglio 2010, si è deciso di sostenere in maniera forte la problematica della filiera del latte sannita al fine di creare valore aggiunto per l'intera filiera lattierocasearia del territorio beneventano, in modo che essa possa arrivare a fregiarsi di un marchio di qualità che garantisca maggiore distinguibilità e riconoscibilità al latte e ai prodotti caseari locali. I vantaggi che ne possono derivare sono notevoli. Non solo per la filiera interessata ma per tutto il territorio sannita. Vantaggi per gli allevatori e i trasformatori che potranno vedere riconosciuto un miglior prezzo alle proprie produzioni, incremento occupazionale, miglioramento della sicurezza dei processi produttivi, qualità e sicurezza alimentare. Un'opportunità importante per valorizzare le nostre produzioni e per ottenere la giusta considerazione sul mercato nazionale e internazionale.
Risulta significativo che le Associazioni della Filiera, la Provincia di Benevento e la Camera di Commercio, abbiano condiviso metodologia e obiettivi. Può essere considerata una buona pratica replicabile?
P. P. - Personalmente, credo che la sottoscrizione del protocollo d'intesa "Fatto in Sannio" sia l'iniziativa più valida e incisiva che negli ultimi venti anni si sia mai potuta fare per cercare di risollevare, o quanto meno mantenere in vita, il comparto lattiero-caseario della provincia. La definirei "epocale" non solo perchè le associazioni di riferimento (industria e mondo agricolo) hanno tra
loro trovato intese sulla procedura, ma soprattutto perchè enti pubblici quali la Provincia e la CCIAA di Benevento hanno patrocinato il progetto e si stanno impegnando al nostro fianco. Quindi, soggetti privati, produttori latte e trasformatori da una parte, e soggetti pubblici dall'altra, sono garanti di serietà e consapevolezza di quanto si andrà ad effettuare e proporre, a garanzia del consumatore, ma soprattutto a salvaguardia degli interessi di una intera comunità. Tentativi simili sono stati fatti nel passato, ma sono state iniziative direi fallimentari visti i risultati, proprio perchè da soli i soggetti privati non hanno mai avuto forza economica, finanziaria e oggettività per valorizzare le proprie produzioni. Pertanto ritengo la nostra iniziativa sicuramente ripetibile per apportare vantaggi ad altri comparti economici della provincia. C.V. - L'aver messo intorno ad un tavolo enti, istituzioni, associazioni di categoria per una riflessione sullo stato attuale e sulle possibili strategie di sviluppo di un settore importante come quello lattiero-caseario, è senz'altro una buona pratica. L'aver condiviso metodologie e obiettivi nella definizione di un intervento concreto di valorizzazione della filiera lattiero-casearia sannita, è senz'altro un buon punto di partenza. Iniziative come questa, come quella dei PIF, rappresentano delle buone pratiche replicabili nella misura in cui esse rappresentano strumenti per accrescere la riconoscibilità e l'attrattività del nostro territorio. Mettere insieme in modo virtuoso soggetti pubblici e privati e condividere dei percorsi di crescita e di sviluppo, vuol dire fornire un contributo decisivo all'economia locale nell'interesse di tutto il territorio.
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