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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
DICEMBRE 2010
 
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I giovani e L'ALIMENTAZIONE


Vivere in equilibrio e mangiare sano è una ricetta di "felicità" da seguire scrupolosamente e fin da piccoli

a cura della Redazione CostoZero


Gianluca Mech
Presidente di AssoTisanoreica

Dottor Mech qual è la situazione del nostro Paese in termini di obesità giovanile?
Parlano le cifre: in Europa 14 milioni di giovani sono in sovrappeso, 3 sono obesi; questi sono dati del 2008, ogni anno si aggiungono 400mila giovani. In Italia un bambino su 3 (dai 6 ai 9 anni) è in sovrappeso. Meno frequente nei giovani tra i 10 e i 13 anni (25%) e tra i 14 e i 17 anni (13,9%). L'obesità giovanile si attesta in media al 4%, ma le stime della SIO (Società italiana Obesità) prevedono che nel 2025, se la situazione rimarrà invariata, l'obesità infantile si triplicherà, arrivando al 12%. Dai dati più recenti messi a disposizione dalle ASL emerge che, per quanto riguarda gli adulti, più del 30% è in sovrappeso e il 10% è obeso. Se si manterrà inalterato questo andamento, si prevede che nel 2015 il tasso di obesità arriverà al 14% (+4,3% rispetto a oggi). Obesità e sovrappeso rappresentano un pericolo ormai a tutti noto per la salute pubblica in tutto il mondo, cause di morte prematura e riconosciute come fattori di rischio per malattie cardiovascolari, ictus, diabete e alcuni tipi di cancro; per questo motivo anche la FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) sta partecipando attivamente, insieme ad altri soggetti, all'Anno di lotta contro l'obesità lanciato da Assotisanoreica e patrocinato dalla Camera dei Deputati, dal Senato e dal Segretariato sociale della Rai. I medici di famiglia hanno già dato la loro adesione anche a "2011 Anno di lotta all'obesità giovanile.

Quali sono le principali cause dell'obesità tra i giovani?
Potrei fare un elenco infinito: la sedentarietà, le troppe ore davanti a tv e playstation e PC, ma, soprattutto, l'alimentazione scorretta. In questo senso, credo vadano nella giusta direzione una serie di iniziative - promosse a livello istituzionale e da associazioni di categoria che promuovono i principi di un'alimentazione sana nelle scuole o che puntano a sostituire i distributori di "merendine" ad alto indice glicemico con frutta fresca.

Ritiene che una maggiore educazione alimentare possa limitare il problema?
Non c'è dubbio, è questa la direzione. Negli Stati Uniti è scesa in campo in questa battaglia pure la first lady, Michelle Obama, a dimostrazione di quanto sia cruciale promuovere una rivoluzione culturale per quel che riguarda l'alimentazione. Michelle Obama è un esempio: lotta contro i cibi spazzatura e le bevande gassate dolci, dalle scuole alle corsie dei supermercati. Il suo è un appello a "ripensare ai prodotti in maniera radicale" e non solo a cambiare colore alle confezioni. La first lady non è isolata ed è anzi alla testa di un movimento che ha molti tratti in comune con le campagne contro le multinazionali del tabacco negli anni '90. All'orizzonte ci sono numerose iniziative mirate a limitare la diffusione di cibi e bevande spazzatura tra i giovani: dall'imposizione di tasse sulle bevande dolci alla messa al bando dei distributori di snack nelle scuole, entrambi in discussione al Congresso. Michelle Obama vede tuttavia un ruolo attivo per le industrie alimentari, che dovrebbero "mettere meno grassi, meno sale e meno zuccheri" nei loro prodotti. Infine, per rafforzare ulteriormente queste considerazioni, si tenga conto di un aspetto: questa generazione di giovani cresce con un'aspettativa di vita di 10 anni inferiore rispetto alla generazione che l'ha preceduta. Non era mai successo nella storia. Inoltre, mi preme sottolineare sempre il ruolo dei medici di famiglia, che rappresentano la struttura base e fondamentale della sanità. Il loro ruolo - anche sul fronte della prevenzione all'obesità infantile - è decisivo: è vero che il bambino va dal pediatra, ma il genitore va dal medico di famiglia, ed è il medico di famiglia che poi - eventualmente - indirizzerà il bambino in sovrappeso od obeso al pediatra.

Cosa suggerisce alle persone che nonostante la giovane età sono in forte sovrappeso?

Prima di tutto è necessario capire questo: la dieta, qualsiasi dieta, non è una forzatura, una condanna, ma un'occasione di salute e bellezza. Vivere in equilibrio e mangiare sano è una ricetta di "felicità", non solo una ricetta banalmente estetica. Partendo da questo principio, io suggerisco sempre di iniziare una dieta facendosi affiancare da un medico. No all'autocura, e sì al prendersi cura di sé.

La dieta Tisanoreica consente di perdere peso in maniera sana. Da quale età in poi è consigliata?
Preferibilmente la dieta si esegue dalla fine dell'età adolescenziale in poi, ma sarà sempre poi il medico a decidere per ogni singolo paziente se sarà o meno indicato assegnargliela.

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