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  Dicembre 2012

Articoli n° 09
NOVEMBRE 2009
 


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Il Sud, un interesse nazionale

Ambiente: necessario un cambio di passo

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Ambiente: necessario un cambio di passo

L’Assessore regionale Ganapini ha esortato gli imprenditori a considerare la variabile ambientale
un fattore strategico di competitività e non soltanto un vincolo restrittivo

«Per le imprese sono importanti tempi certi nell’ottenere
autorizzazioni, trasparenza
e comprensibilità degli iter
procedurali, chiarezza
delle regole e semplicità
nella gestione degli adempimenti»
(Agostino Gallozzi)

di Raffaella Venerando


Walter Ganapini e Agostino Gallozzi

«L’impresa che fonda le sue attività sulla convinzione che la qualità ambientale sia un fattore competitivo di prima grandezza, riconosce nella variabile "ambiente" un fattore critico di successo ed un'importante leva competitiva». Lo ha sottolineato Walter Ganapini, Assessore regionale all’Ambiente lo scorso 14 ottobre presso la sede della Confindustria Salerno incontrandone gli industriali soci. Dopo il saluto introduttivo del Presidente Agostino Gallozzi ha avuto luogo il “question time” con gli imprenditori, organizzato al fine di avviare un proficuo confronto face to face con la Regione e approfondire così le criticità relative alla norma ambientale che necessitano un urgente intervento. Tra le problematiche emerse nel corso del dibattito, prima su tutte - come ha sintetizzato lo stesso Presidente di Confindustria Salerno Agostino Gallozzi nel suo intervento iniziale - «l’esigenza di avere certezza nell’ottenere autorizzazioni, trasparenza e comprensibilità degli iter procedurali, chiarezza delle regole e semplicità nella gestione degli adempimenti».
L’Assessore Ganapini - uscendo però dal contingente - ha più di una volta invitato gli imprenditori presenti a un cambio di mentalità, passando a considerare la variabile ambientale non un vincolo restrittivo e oneroso, ma un fattore strategico di competitività sul mercato. Ganapini ha elogiato infatti il valore di quelle imprese che - nei confronti della normativa - si pongono nelle condizioni di superarla con standards di performance migliori di quelli in essa previsti. «Nel lungo periodo - ha rimarcato l’Assessore regionale all’Ambiente - queste imprese si muovono certe che i benefici delle loro politiche saranno superiori ai costi da sostenere, in quanto esse non fanno che anticipare l'inevitabile evoluzione delle legislazioni ambientali, ottenendo quindi forti vantaggi nei confronti dei concorrenti».
«Questo significa - ha concluso Ganapini - accettare la sfida dell’efficienza: scegliere una politica integrata di prodotto in cui il bene - sia esso un prodotto o un servizio - sin dall’inizio deve essere riconoscibile e identificabile come ambientalmente favorevole».
Tutto ciò non è affatto semplice, però, perché come precisato da Gallozzi «i tempi aziendali mal si conciliano con gli iter burocratici e con le problematiche cui la Pubblica Amministrazione deve far fronte supportando le imprese nella gestione quotidiana per rendere “attuabili” i numerosi adempimenti disposti dalla normativa vigente».
«Le norme che regolamentano la gestione delle aziende - ha infine concluso Gallozzi - hanno una ricaduta determinante non solo sul loro sviluppo ma anche sulla crescita economica del territorio. É sbagliato considerarle variabili indipendenti, perché l’industria non si può fare carico di qualsiasi costo ingiustificato e di qualsiasi inefficienza amministrativa senza risentirne e senza alcun impatto sull’operatività e sulla necessità delle imprese di competere sul mercato».


Romano: «In campo ambientale sono piccoli accorgimenti a garantire grandi obiettivi»


Giovanni Romano,
Assessore all’ambiente Provincia di Salerno


Dopo i poteri commissariali al sindaco di Salerno De Luca per la realizzazione del termovalorizzatore, il premier Berlusconi, con propria ordinanza, ha affidato a lei i poteri commissariali per realizzare la società provinciale unica per il ciclo dei rifiuti. Cosa comporta quest’incarico?

I compiti che mi sono stati assegnati sono indicati nell’art. 2 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (O.P.C.M.) n. 3812 del 22 /09/2009. Assorbendo i poteri della Giunta e del Consiglio Provinciale dovrò adottare tutti gli atti necessari alla costituzione urgente della società provinciale per la gestione del ciclo dei rifiuti consistenti, tra l’altro, nell’approvazione dello statuto della società, nella sottoscrizione dell’atto costitutivo, nell’adozione del piano industriale all’esito dell’atto di conferimento dei cespiti costituenti lo stato patrimoniale della stessa. Tali cespiti sono costituiti dai beni immobili (impianti) e mobili (automezzi ed attrezzature) realizzati o acquistati con fondi pubblici e in dotazione ai Consorzi di Bacino, alle loro società e agli Enti Pubblici della Provincia di Salerno. Potrò anche avviare, nel caso lo si ritenga necessario, le procedure finalizzate all’individuazione, in termini di somma urgenza, dell’eventuale socio privato della costituenda società. In altri termini, ho il compito di costruire il sistema provinciale di gestione dell’intero ciclo dei rifiuti in ossequio alla vigente Legge Regionale n.4 del 2008.

Oltre alla gestione dei rifiuti, quali priorità vedranno impegnato il suo assessorato?
Sono molteplici e riguardano l’intera gestione del territorio provinciale. Tra le prime c’è la urgente necessità di realizzare azioni concrete per la tutela del sistema-mare e la salvaguardia delle coste. A tal proposito abbiamo istituito il “Tavolo Blu”, un organismo di coordinamento e di programmazione di tutte le azioni che i vari Enti, Organi ed Istituzioni sono tenuti a realizzare, in base alle loro competenze, per la salvaguardia del sistema marino e costiero. Si tratta di verificare puntualmente lo stato delle iniziative in corso, di analizzare le esigenze ed i bisogni dei territori costieri, di organizzare un piano organico degli interventi da realizzarsi e di attivare forme coordinate di controllo e di prevenzione delle fonti inquinanti di origine terrestre. In tale contesto andranno programmate le opere a difesa della costa e di ripascimento delle spiagge. Un’azione analoga sarà realizzata per i fiumi ed i bacini idrografici. In tal caso la Provincia ha già adottato, con apposita delibera, lo strumento del “Contratto di Fiume”, rispondente alle Direttive Europee del settore. Con questi due strumenti si intende dare un impulso forte alla ricostruzione della “filiera dei doveri” di quanti sono preposti alla gestione del territorio, coordinandola e agendo per eliminare sovrapposizioni e frammentazioni di competenze che, spesso, sono all’origine dei mancati interventi. Un’altra priorità è rappresentata dalla necessità di ricostruire la fiducia dei cittadini, ma soprattutto dei turisti nei confronti del territorio campano e della nostra provincia. È molto forte la diffidenza, in alcuni casi la paura, nei confronti delle produzioni agro-alimentari, della qualità delle acque potabili, della qualità dell’acqua del mare, dell’aria. Stiamo predisponendo, quindi, un’azione diretta a certificare, complessivamente ed in tutti i suoi cicli, la “qualità della vita e del territorio” dei nostri sistemi turistici allo scopo di stimolare gli attori e le Istituzioni locali ad impegnarsi di più e contribuire a ricostruire la fiducia di cittadini e turisti. Un altro campo di intervento nel quale l’impegno della Provincia sarà rilevante è quello della sensibilizzazione e dell’informazione a favore delle comunità salernitane sui tempi dello sviluppo sostenibile. Energia da fonte rinnovabile, riduzione della quantità dei rifiuti prodotti quotidianamente, contenimento dei consumi (acqua, energia, ecc.), mobilità alternativa a quella veicolare, valorizzazione dei prodotti alimentari locali a “filiera corta” e di quelli provenienti dalla rete del commercio equo e solidale. Sono solo alcuni dei temi che saranno oggetto di campagne informative da promuovere in collaborazione con i Comuni, le scuole e le associazioni di volontariato.

Mercato S.Severino, il comune che la vede primo cittadino, si è dotato di un Piano Energetico Ambientale Comunale (PEAC). Quali ne sono gli obiettivi? È vicino il sogno della “città del sole”?
Il Piano Energetico Ambientale Comunale della nostra Città contiene una serie di azioni concrete che l’Amministrazione Comunale sta già realizzando per conseguire una consistente riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica e contribuire al conseguimento degli obiettivi stabiliti dal Protocollo di Kyoto. Partendo dall’analisi dei consumi energetici pubblici e privati, il Piano individua, innanzitutto, le azioni da realizzare per ridurre i consumi energetici e promuovere lo sviluppo della produzione energetica da fonte solare, eolica, da biomassa e geotermica attraverso la realizzazione di impianti sia pubblici che privati. Al momento stiamo completando la fase progettuale per la realizzazione di impianti fotovoltaici e per la produzione di acqua calda su tutti i tetti degli edifici pubblici, scolastici e negli impianti sportivi. Nello stesso tempo si stanno predisponendo i progetti per i privati che hanno aderito al bando “La Città del Sole” che vede la società multiservizi del Comune, la Ge.Se.Ma. SpA, impegnata a realizzare impianti fotovoltaici anche senza anticipo o accollo di spese da parte dei richiedenti, utilizzando il conto energia per ammortizzare i costi. Abbiamo già stipulato un Protocollo d’Intesa con la Philips Italia per la sperimentazione delle nuove lampade a basso consumo energetico e sono iniziate le prime installazioni che, in due anni, dovranno consentirci di ammodernare, mettere in sicurezza e riqualificare l’intera rete di pubblica illuminazione. È in corso anche l’audit energetico degli edifici pubblici per definire gli interventi necessari a ridurre i consumi energetici per l’illuminazione, il riscaldamento ed il raffrescamento degli stessi. Con il PEAC abbiamo anche adottato il Regolamento per l’edilizia sostenibile che ne costituisce un allegato e che sarà recepito integralmente nel redigendo Piano Urbanistico Comunale (PUC) di prossima approvazione.

Per il modello virtuoso del suo Comune in tema di rifiuti, si sono sprecati gli appellativi positivi per lei e i suoi concittadini: in pieno “boom emergenza” vi hanno definiti nordici, marziani, alieni. È di pochi giorni fa poi la notizia che il Centro per l’Ambiente di Mercato S. Severino è stato segnalato tra gli esempi positivi di raccolta dei rifiuti in Campania nell’ambito di un’indagine condotta da Greenpeace. Ad oggi si sente ancora una mosca bianca o il modello “Romano” ha fatto scuola non solo in Campania?

Quando abbiamo implementato il sistema di raccolta differenziata domiciliare nel 2001 eravamo visti con stupore e qualcuno un po’ ci commiserava considerando quella nostra decisione una esagerazione. Ora, invece, tutti si sono convinti che quel modello è l’unico in grado di garantire risultati per il corretto avvio di gestione del ciclo dei rifiuti. Tanti sono i Comuni che in Campania e in tutto il Sud hanno seguito il nostro esempio raggiungendo risultati migliori del nostro: per noi è la migliore gratificazione possibile. In tanti, quindi, si sono convinti che la raccolta differenziata scaturisce da un modello “culturale” prima ancora che essere una soluzione tecnica. Molto resta ancora da fare per ridurre la quantità di rifiuti prodotti e per consolidare il modello “culturale” ispiratore della raccolta differenziata: un nuovo stile di vita fatto di piccole modifiche delle abitudini e di piccole attenzioni che, messe insieme, sono le uniche in grado di farci cogliere i grandi obiettivi come quelli fissati dal Protocollo di Kyoto.

Come sono i rapporti con la Regione e cosa crede accadrà dopo il 31 dicembre di quest’anno quando sarà finita ufficialmente l’emergenza?
Grazie all’azione politica del Presidente Edmondo Cirielli, i rapporti istituzionali con la Regione Campania sono improntati alla leale collaborazione nell’interesse reciproco di far bene per il nostro territorio. La Regione Campania e l’Assessore all’Ambiente Walter Ganapini ci stanno fornendo un concreto aiuto in questa fase di programmazione per la costituzione della società provinciale che dovrà gestire il ciclo dei rifiuti nel territorio provinciale. È necessario convincersi che con il nuovo anno si torna alla condizione giuridica di ordinarietà nella quale saremo chiamati a fare con impegno il nostro dovere e dimostrare che i rappresentanti politici ed amministrativi sono in condizione di occuparsi “normalmente” di questo problema la cui sottovalutazione tanto danno ha creato alla nostra Regione.

Assessore o Sindaco: in quali panni si sente più a suo agio?
L’esperienza di sindaco continua a rappresentare per me, nonostante gli anni, un formidabile banco di prova per accrescere le conoscenze e migliorare capacità ed attitudini. Impegnarsi per lo sviluppo della propria Città in base ad un progetto che si realizza gradualmente nel tempo è una esperienza faticosa, ma straordinariamente stimolante e appagante, nonostante le difficoltà crescenti che caratterizzano il sistema delle Autonomie Locali. Esercitare le funzioni di Assessore Provinciale comporta uno sforzo ancora maggiore in termini di tempo e di prospettiva. Ma anche in questo caso la consapevolezza di far parte di una squadra molto unita e di avere alla base un progetto strategico da realizzare, alimenta l’entusiasmo e stimola la curiosità facendo recuperare forza e passione. Del resto noi amministratori locali non siamo obbligati ad esercitare le nostre funzioni. Anzi, chiediamo ai cittadini il consenso per poterlo fare. Quindi, niente lamentele e impegno massimo per assolvere, al meglio, al nostro dovere.

 

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