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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNAIO-FEBBRAIO 2009
confindustria avellino - Home Page
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Sicurezza aziendale, Partnership tra Giovani Imprenditori e Carabinieri

Diffondere una sana cultura d’impresa. LegalitÀ, prerequisito per la crescita del territorio

PiÙ giustizia per un’economia sana. Laudati promuove il patto irpino per la sicurezza

Irpinia: riflettori su Panama

Il Qatar sceglie i cervelli italiani

di Filomena Labruna

Sicurezza aziendale, Partnership tra Giovani Imprenditori e Carabinieri

Presentato un vademecum con consigli sui comportamenti da tenere
quando si rimane vittima di eventi criminosi


La collaborazione tra l’Arma e i Giovani Imprenditori può innescare un rapporto virtuoso tra aziende e sicurezza, in grado di rendere sempre più difficile alla criminalità l’aggressione al patrimonio economico della provincia





È la prima iniziativa in Italia, un progetto pilota realizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori della Confindustria di Avellino, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. Si tratta del «Vademecum sulla sicurezza aziendale» (sottotitolo «Diagnosi, prevenzione e difesa dai reati più diffusi ai danni delle imprese») presentato martedì 13 gennaio, presso la sede della Confindustria irpina, in via Palatucci.
All’incontro hanno preso parte il comandante dei Carabinieri di Avellino Giammarco Sottili, il direttore degli affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia Antonio Laudati e il presidente nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori della Confindustria Federica Guidi.
Il vademecum rappresenta uno strumento destinato innanzitutto ai giovani imprenditori della provincia di Avellino affinché riconoscano i primi «sintomi» del reato che potrebbe devastare la loro impresa. Esso contiene suggerimenti e pratiche di comportamento che, se adottate, «consentono di rimanere nella legalità e, dunque, di non incorrere nel reato». È strutturato sulle cinque principali minacce alle imprese: estorsione, furto, truffa, riciclaggio ed usura. Per ciascuna «voce» la descrizione del fenomeno, l’illustrazione della legislazione in vigore, i suggerimenti su «come difendersi». Ed ancora, una informativa sull’impiego di lavoratori stranieri, di strettissima attualità.
«Siamo convinti - spiega Katia Petitto, presidente dei Giovani Imprenditori di Avellino - dell’efficacia di quest’iniziativa, tesa a sostenere il nostro lavoro quotidiano. C’era bisogno di intensificare la percezione della trasparenza e della legalità tra le aziende associate. Un nuovo dialogo con l’Arma ci sarà di grande sostegno in tale direzione». Katia Petitto ha poi annunciato che verrà attivato un canale web con accesso informatico attraverso il sito di Confindustria ad un link gestito dalla Benemerita nel quale si potranno segnalare dubbi e timori e in cui verranno suggeriti i comportamenti e le condotte più opportune al presentarsi di certi eventi criminosi.
Sarà istituito anche uno sportello dove gli imprenditori potranno con fiducia e tranquillità esporre a carabinieri esperti del settore particolari rischiosi della propria vita aziendale. Lo sportello rappresenta un punto cardine della partnership tra impresa e Arma dei Carabinieri sul territorio avellinese. Il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori irpino ha invitato le parti sociali e le forze dell’ordine a fare fronte comune.
«É soprattutto nei periodi di crisi - spiega - che la criminalità attecchisce e mina il tessuto produttivo sano. Insieme possiamo fermare questo fenomeno. Abbiamo inoltrato un questionario - continua la Petitto - alle imprese associate per capire i reati più diffusi e tarare così al meglio il nostro intervento».
Il vademecum è partito proprio da uno screening, frutto di un questionario con domande rivolte agli imprenditori irpini: «Dalle risposte - ha spiegato Katia Petitto - è emerso che la sensibilità ai temi della sicurezza risulta crescente anche in Irpinia, terra tradizionalmente lontana dai fenomeni di criminalità più conosciuti ed avvertiti in altre zone della regione Campania».
Il presidente di Confindustria Avellino, Silvio Sarno, ha fortemente incoraggiato l’iniziativa della partnership avviata tra i Giovani Imprenditori e l’Arma dei Carabinieri. Un primo passo, in attesa di risultati concreti che è lecito attendersi.
«Sicurezza - afferma il presidente della Confindustria irpina Silvio Sarno in apertura dei lavori - non significa soltanto disposizione di uomini e risorse, ma anche certezza della pena, perché se c’è una cosa che sgomenta chi è vittima del crimine e chi si impegna per fermarlo, è di veder vanificato il proprio lavoro». Sarno ha invitato poi alla concertazione. «La collaborazione avviata con il comando provinciale dei carabinieri - continua il presidente - apre prospettive importanti. Le forze sane della provincia devono stringersi e collaborare».
Sarno ha auspicato anche una giustizia più efficace e puntuale. «La certezza della pena - conclude - resta uno dei deterrenti più efficaci».
Il vademecum presentato ad Avellino è un testo di 58 pagine, ricco di consigli e suggerimenti sulle pratiche comportamentali. Una guida di facile consultazione che contiene anche gli indirizzi cui rivolgersi quando si rimane vittima di truffe, furti, estorsioni, usura.
All’incontro di presentazione hanno relazionato il comandante dei Carabinieri di Avellino Giammarco Sottili, il direttore degli affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia Antonio Laudati e il presidente nazionale del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Federica Guidi. Affollata la sala “Umberto Agnelli”.
Autorità ed istituzioni in prima fila. Erano presenti il sindaco Giuseppe Galasso e il vescovo Francesco Marino. In platea il questore Antonio De Jesu e il comandante della Guardia di Finanza Mario Imparato. Forze dell’ordine al gran completo per testimoniare l’impegno comune nella lotta alla malavita organizzata. Presenti il vice prefetto Silvana Tizzano, il Procuratore capo di Avellino Mario Aristide Romano e di Sant’Angelo dei Lombardi Antonio Guerriero, il presidente dell’ordine degli avvocati Edoardo Volino, il capo dell’opposizione in consiglio regionale Francesco D’Ercole, il presidente dell’Asi Pietro Foglia. Il mondo della scuola e della formazione era rappresentato dal Provveditore Rosa Grano. Nutrita la rappresentanza imprenditoriale e sindacale, tra cui i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Vincenzo Petruzziello, Mario Melchionna, Antonio Festa e Michele Cavaliere. Per il colonnello Giammarco Sottili, comandante provinciale dei Carabinieri «la collaborazione tra l’Arma e i Giovani Imprenditori può innescare un rapporto virtuoso tra aziende e sicurezza, in grado di rendere sempre più difficile alla criminalità l’aggressione al patrimonio economico della provincia».
Il colonnello Sottili definisce l’iniziativa «un progetto importante che ha permesso di costruire un percorso di dialogo e conoscenza con i giovani imprenditori. Lavoreremo per realizzare un osservatorio permanente, una connessione diretta tra il mondo imprenditoriale e le forze dell’ordine per la crescita di un sano tessuto economico e sociale».
«La sicurezza è un bene reale, tangibile - ha continuato Sottili - la tranquillità dei cittadini si garantisce con una presenza costante sul territorio delle forze dell’ordine, con più arresti e soprattutto con la certezza delle pene».
Il comandante dei carabinieri spiega che il 2008 si è chiuso con un bilancio positivo che si traduce in 500 arresti ed un significativo calo dei reati. «La provincia è viva e non intende abbassare la guardia - ha affermato - davanti alle insistenti infiltrazioni malavitose. L’attenzione dei giovani imprenditori ai temi della legalità è un segnale forte e importante che arriva da un tessuto produttivo in buona parte ancora sano». «La collaborazione avviata con gli industriali, i costruttori e il sindacato - ha concluso il comandante dei carabinieri - lascia ben sperare per la salvaguardia del territorio».

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