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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNAIO-FEBBRAIO 2009
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Sponsoring e crisi economica.
Quale futuro per lo sport?

di Marcella Piegari, Creo & Stratego srl

Anche per il 2009 si prevedono forti cali di investimenti



Avevamo già qualche mese fa mostrato come la crisi economica avesse in parte investito anche il mondo dello sport, citando alcuni casi di evidente riduzione degli introiti, non solo a livello nazionale. Questa tendenza è stata di recente confermata da uno studio condotto da una società di ricerca e consulenza nel business dello sport, che mostra come, dal calcio alla Formula Uno, passando per il mercato delle sponsorizzazioni fino al dorato, e quasi intoccabile, “sport system” degli Stati Uniti, si registrano dei chiari segnali di calo degli investimenti.
Cominciamo dalla Formula Uno. Le scuderie hanno accettato un piano di drastica riduzione dei costi (almeno il 30%), ma non il motore unico. Dal 2010 tutte le squadre dovranno ottenere i motori per meno di 5 milioni di euro per stagione, sia che provengano dalla casa costruttrice sia che provengano da un fornitore indipendente e verranno vietati rifornimenti in gara e termocoperte per pneumatici.
Non se la passano bene dall’altra parte dell’oceano, dove football americano, hockey sul ghiaccio e baseball continuano a lanciare segnali preoccupanti. Troppo alti gli ingaggi dei giocatori, pari al 60% degli introiti (non a caso il contratto collettivo di lavoro verrà ridiscusso a fine 2010, e non dopo il 2012 come previsto). Poi la crisi dell’auto - tra i principali sponsor dei team - fa il resto e c’è anche il rischio di una significativa diminuzione di incassi al botteghino. Per questo, già lo scorso mese è stata annunciata la riduzione del costo dei biglietti per i playoff di circa il 10% rispetto al 2007-08.Tagli annunciati anche nell’hockey e al rugby. In questo terremoto economico rischia di farne le spese una delle realtà più antiche e tradizionali, il torneo del 6 Nazioni di rugby, in quanto la Royal Bank of Scotland, main sponsor del torneo, è uno degli istituti di credito più colpiti dalla crisi ed è a rischio la sponsorizzazione a partire dall’edizione 2010. In Italia le cose non vanno meglio. Per ora si percepisce appena, ma nel 2010 potrebbe arrivare davvero l’ondata di piena per il nostro campionato di calcio. Sul fronte sponsor, le entrate sono principalmente garantite da contratti di lunga durata: le 18 sponsorizzazioni principali della stagione in corso hanno una durata media di 4,3 anni. Un periodo che si estende fino a 10,3 anni se si considera la durata media degli sponsor tecnici. E dopo 5 anni consecutivi di crescita, il mercato delle sponsorizzazioni in Italia nel 2009 segnerà il passo tornando ai livelli del 2004. Tolti quelli dei grossi club, Lazio e Palermo per fare un esempio, già adesso sono prive del main sponsor.
Si tratta del peggior calo registrato dal mercato negli anni 2000. Nell’anno in corso sono stati investiti complessivamente in sponsorizzazioni sportive, in cultura e spettacolo e nel sociale 1.795 milioni di euro con un incremento dell’1,5% rispetto al 2007. La fetta più grande spetta allo sport: 1.133 milioni di euro (+0,4% rispetto all’anno precedente). Si tratta del valore più alto mai registrato dal comparto dello sponsoring. Ma allora cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
«Il futuro delle sponsorizzazioni sportive sta nel marketing esperienziale, cioè nella capacità di riuscire a far vivere un’esperienza al potenziale consumatore con il prodotto - afferma Antonio Vitolo, general manager della Creo & Stratego di Salerno - coinvolgendolo. La sfida consiste nel trovare il modo di coinvolgere il tifoso ed in particolare lo sponsor, conquistando la sua fiducia non solo garantendogli la massima soddisfazione, ma lasciando in lui il ricordo di un’esperienza. Il marketing delle società sportive deve lavorare, a mio avviso, in questa direzione. Il nostro territorio vive un deficit di strutture sportive che non permette allo sport di decollare per come meriti, eppure, nonostante le tante avversità, oggi la Campania vive un fermento positivo che lascia ben sperare per il futuro».

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