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CONSULTA PROVINCIALE DELLE IMPRESE:
PRESENTATE LE PROPOSTE PER NAPOLI
Efficienza energetica
per l’impresa e l’ambiente
Cimmino: «Prevenzione e dialogo
aumentano la sicurezza»
UN NETWORK DI GIOVANI
PER una nuova INTERNAZIONALIZZAZIONE
Di Giusto: «In Campania servono
filiere di eccellenza»
di Bruno Bisogni
UN NETWORK DI GIOVANI
PER una nuova INTERNAZIONALIZZAZIONE
L’impegnativa sfida di antimo Caputo,
chiamato a far parte della squadra di Federica Guidi
 Sarà al fianco del nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Federica Guidi. Il suo ruolo sarà quello di Consigliere incaricato all’Internazionalizzazione. Antimo Caputo, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali di Napoli, è pronto a dedicarsi con il consueto entusiasmo e con rinnovato impegno al compito cui è stato chiamato. Per un meridionale, si potrebbe dire una sfida nella sfida. I tassi di internazionalizzazione delle imprese del Mezzogiorno sono infatti ancora inadeguati e distanti dalla media nazionale, e ancor più da quella delle aree forti del Paese. Un dato la cui rilevanza in negativo è accresciuta dal fenomeno della globalizzazione, che da un lato spinge tante imprese, specie di paesi di nuova industrializzazione, a penetrare nei mercati occidentali facendo concorrenza alle realtà locali, dall’altro impone spesso a chi non ha mai travalicato i confini nazionali di attrezzarsi per cambiare registro. «Punto a una nuova internazionalizzazione - spiega Caputo - che implichi anche la capacità di essere attrattivi come sistema per gli investimenti dall’estero, e non si basi solo sulla diffusione di nostri prodotti oltre confine. I giovani in questo discorso sono in prima fila. Noi sappiamo che c’è la necessità di far evolvere le modalità di fare impresa, i comportamenti e le strategie dei vertici aziendali. Sappiamo che questa necessità riguarda l’intero Paese e in modo particolare il Sud». Per competere, quindi, l’imperativo è operare a trecentosessanta gradi, esplorando altri territori, cercando di conquistare segmenti di mercato soprattutto all’estero. «L’impresa italiana, come del resto l’impresa occidentale in generale - spiega Caputo - deve seguire questa strada puntando sulla diversificazione delle sue produzioni, valorizzando marchi e stili d’impresa. Dobbiamo valorizzare questi punti di forza». Antimo Caputo ha ben chiaro che uno dei limiti dell’impresa italiana sta nelle dimensioni medie troppo ridotte. «Proprio per questo, valorizzando quanto oggi è permesso dalle nuove tecnologie, credo si debba operare molto in un’ottica di network. In passato internazionalizzare equivaleva a promuovere i prodotti nostrani all’estero. Oggi questa è soltanto una componente. Fare rete con aziende di altri paesi consente l’accesso ai mercati esteri anche ad aziende di piccola dimensione. Nello svolgere il mio nuovo compito sarò facilitato dal fatto che la mia azienda da tanti anni opera all’estero e ha maturato quindi esperienze e know how relativamente alla gestione delle relazioni con interlocutori e istituzioni di altri stati». Il Consigliere incaricato all’Internazionalizzazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria intende partire proprio dalla nuove generazioni per dare attuazione alla sua innovativa filosofia del fare. «Il mio sarà un network di giovani imprenditori. Viviamo un’epoca in cui fare impresa è sempre più complesso, specie per le diseconomie che affliggono l’Italia, ma sotto altri profili è più alla portata delle possibilità di ciascuno. Basti pensare a come si è ridotto il costo dei trasporti aerei internazionali. Questo abbassarsi della soglia economica d’accesso agevola i giovani. Con il mio progetto spero di poter intensificare la loro partecipazione ai processi di internazionalizzazione del nostro paese, contribuendo per tale via a qualificare ulteriormente l’impresa italiana».
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