TUTTO IN UN WEEKEND
PROCIDA
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«...Là, nei giorni quieti,
il mare è tenero e fresco, e si posa sulla riva come una rugiada.
Ah, io non chiederei d’essere
un gabbiano, né un delfino;
mi accontenterei d'essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto
del mare, pur di ritrovarmi laggiù,
a scherzare in quell'acqua…». Tratto da “L'Isola di Arturo”
di Elsa Morante |
Procida è un meraviglioso angolo di Mediterraneo nato dalle eruzioni di almeno quattro diversi vulcani oggi completamente spenti e in gran parte sommersi. Schiva e minuscola è il luogo perfetto per quanti desiderano una vacanza lontana dalla confusione del turismo di massa.
Il centro abitato è diviso in 9 contrade, dette grancìe: Terra Murata, Corricella, Sent'cò (Sancio Cattolico) con il porto commerciale di Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata, Sant'Antuono, Sant'Antonio e Chiaiolella.
Terra Murata è il borgo abitato più antico, di origine medievale, arroccato su di una collina di 91 m. Le sue fortificazioni racchiudono casette medioevali con corti e giardini, chiese, un carcere ormai vuoto, palazzi e un castello (Palazzo Reale aragonese). Per accedere alla cittadella medievale di Terra Murata vi sono dei portali, un tempo punti d'ingresso: la porta di Ferro e, salendo e oltrepassando piazza delle Armi, la Porta di Mezz'Omo.
La Marina di Sancio Cattolico, detta anche Marina Grande, con le sue case colorate è il porto commerciale dell'isola dove attraccano i traghetti che giungono da Napoli o da Pozzuoli.
Molto caratteristico è il borgo di pescatori di Marina di Corricella (dal greco “bella contrada”), con la sua architettura colorata. Le case sono attaccate le une alle altre, tutte con archi e tipici balconi, i cosiddetti vefì dove oggi come ieri ci si affaccia per chiacchierare.
Marina di Chiaiolella, invece, è un'insenatura semicircolare chiusa dal promontorio di Santa Margherita Vecchia. Un lungo ponte la unisce con l'isolotto di Vivara, oasi protetta dal WWF, visitabile solo grazie a un'autorizzazione del Comune di Procida.
Il nome
Più di una spiegazione nel tempo è stata data al nome Procida. Si dice derivi da Prochyta (dal greco prochyo e latino profundo) “protesa, coricata”; dal nome della nutrice di Enea che sull'isola fu sepolta; da Procima (Prima Cyme) come “prossima a Cuma”; da Préi ysta come “vicina a Ischia”.
Curiosità
I colori delle case
Tutte le abitazioni delle tre marine dell'isola si distinguono le une dalle altre per i loro colori pastello. Il colore era utilizzato perché i pescatori dell'isola potessero, tornando da mare, riconoscere subito la propria casa.
Chi è Graziella?
Graziella è la giovane donna procidana protagonista dell'omonimo e autobiografico romanzo dello scrittore francese Alphonse de Lamartine.
Graziella s'innamora del giovane scrittore naufragato sull'isola. Alfonso riparte per la Francia con la promessa, mai mantenuta, di fare ritorno a Procida. Dopo aver spedito allo scrittore una lettera contenente una treccia dei suoi capelli come pegno del suo amore eterno, Graziella muore. All'emblema della grazia procidana, gli abitanti dell'isola hanno dedicato una festa e un concorso di bellezza.
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