| Per il Paese
È il momento di scelte coraggiose
Montezemolo: «Serve una forte assunzione
di responsabilità politica»
a cura della Redazione di CostoZero
Il distacco tra politica e società è stato il tema al centro del seminario organizzato dal Centro Studi Confindustria (CsC) lo scorso 20 settembre intitolato “Una democrazia funzionante, per una politica economica riformatrice”, che ha visto compararsi Andrea Pininfarina, Vice Presidente per il Csc; Sandro Trento, Direttore Csc (dal 1° ottobre il nuovo direttore del Centro studi di Confindustria è Luca Paolazzi); Jean-Paul Fitoussi, Presidente dell'Osservatorio Francese delle Congiunture Economiche; Gunter Verheugen, Vice Presidente Commissione Europea; Pier Luigi Bersani, Ministro dello Sviluppo Economico e Luca Cordero di Montezemolo, Presidente Confindustria.
L'economia italiana, nonostante la ripresa, soffre di un ritardo di crescita rispetto al resto dell'Unione Europea.
Le difficoltà competitive sembrano infatti legate a fattori strutturali che soltanto in parte dipendono dalle scelte delle imprese e delle famiglie e che stanno venendo a galla oggi, dopo anni di “scelte non fatte”, di immobilismo sociale.
Oggi in Italia c'è «un preoccupante divario tra l'urgenza di scelte coraggiose necessarie per rilanciare lo sviluppo del paese e la lentezza con la quale si muove il nostro sistema politico, che troppe volte rinvia i problemi o finisce per fare riforme timide, condizionate da troppi veti. È ormai evidente che si pone un problema di governance politica del nostro Paese».
Questo il dato di scenario da cui è partita l'analisi del Vice Presidente di Confindustria Andrea Pininfarina che ha continuato: «Sono dunque necessarie almeno cinque misure urgenti per rimodellare il profilo istituzionale e politico del Paese: una nuova legge elettorale; il superamento del bicameralismo perfetto; il rafforzamento dei poteri del premier; la riduzione dei costi della politica e un federalismo equilibrato». Secondo Pininfarina sarebbe «opportuno modificare la legge elettorale attuale per garantire la governabilità del Paese. Inoltre - ha proseguito - sarebbe utile intervenire anche a livello costituzionale per superare il sistema bicamerale perfetto, che allunga di molto i tempi e la capacità legislativa e di intervento del Parlamento». Per la Associazione, il sistema di Governo può essere migliorato «dotando il premier di maggiori poteri, capaci di garantire un maggiore coordinamento e controllo delle attività decisionali, come quello di sciogliere le Camere». Per arginare, invece, l'aumento dei costi della politica - ha continuato il Vice Presidente Pininfarina - sarebbe indispensabile «ultimare il processo di federalismo avviato con la riforma del Titolo V della Costituzione».
Il presidente di Confindustria Montezemolo, al termine dei lavori, rincara la dose aggiungendo: «Abbiamo troppo Stato in economia, dove non serve, e ne abbiamo troppo poco dove servirebbe a cittadini e imprese, a cominciare dalla sicurezza e infrastrutture. Anche per questo abbiamo una spesa pubblica inefficiente, dove continuiamo a ritenere che esistano spazi importanti per una drastica riduzione di spese improduttive. É una constatazione amara, che vale a livello centrale come a livello locale. La spesa pubblica in Italia è alta, ma soprattutto è squilibrata. Paghiamo tasse troppo elevate in assoluto, ma il dato è più grave se lo rapportiamo alla qualità dei servizi che abbiamo in cambio. Questo vale per i cittadini, e in maniera ancora più preoccupante per le imprese, perché per le aziende il diverso carico fiscale rappresenta un elemento importante di competitività. Serve una forte assunzione di responsabilità politica. Si tratta di una questione centrale per affrontare la modernizzazione del Paese».
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