TUTTO IN UN WEEKEND
PRAIANO
L'antica “Plagianum”, oggi Praiano, per diversi anni è stata la residenza estiva dei Dogi e la sede dell'Università creata dal Re Carlo I D'Angiò.
Se nel passato era nota soprattutto per le sue seterie e filande, oggi è una delle località preferiste dai turisti alla ricerca di benessere e bellezza.
Tradizioni
Dal 30 luglio al 5 agosto Praiano si illumina per San Domenico. Questa usanza coinvolge tutti i cittadini che, con delle illuminazioni a cera, ad olio e grandi falò fatti con “fascine”, inondano di luce stradine e abitazioni. La Luminaria si realizza per festeggiare San Domenico, venerato nella chiesa di Santa Maria ad Castro. L'evento religioso-popolare ha un preciso significato: la mamma di San Domenico, prima di darlo alla luce, sognò un cane con una fiaccola in bocca che incendiava il mondo; il presagio voleva quindi che il nascituro portasse in giro per il mondo la Parola di Dio. Questa tradizione si tramanda dal 1599, venuta dei Domenicani al Convento di Santa Maria ad Castro. Nel corso delle 4 serate piazza San Gennaro è decorata con 3000 candele ogni sera e diventa teatro di suggestivi spettacoli pirotecnici e coreutici.
Da vedere
La Chiesa Parrocchiale di San Luca Evangelista al cui interno sono conservate le reliquie del Santo ed alcune tele di Giovanni Bernardo Lama, famoso pittore locale cinquecentesco; altre di Padovano di Montorio del 1572.
La Chiesa parrocchiale di S. Gennaro (1400) fu rifatta nel 1600; in essa è possibile ammirare numerose opere tra cui: l'Annunziata del 1696, il Martirio di S. Bartolomeo di Giovanni Bernardo Lama e la Sacra Famiglia (fine XVI sec.).
CONCA DEI MARINI
Una baia di pescatori incastonata in un'ansa marina. Questa è Conca dei Marini. I due estremi sono Capo di Conca, con la Torre eretta nel '500, e la Grotta dello Smeraldo, chiamata così per il profondo verde delle sue acque, scoperta da un pescatore nel 1932.
A Conca, nel convento di Santa Rosa, fu inventata la prelibata sfogliatella Santa Rosa.
FURORE
Inespugnabile e inattaccabile. Così si presenta Furore, il paese con le case minuscole sparse su un pendio tra vigne e uliveti. Il nome di tutta la zona era “Terra Furoris”, per la furia delle onde che nelle notti di tempesta si frangevano contro le alte pareti del fiordo che scende a strapiombo fino al mare lungo un dirupo di tremila gradini. Il fascino di questo antico borgo marinaro fece innamorare nel 1948 il regista Roberto Rossellini e Anna Magnani durante le riprese del film “Amore”. Furore è anche detto “paese dipinto”, per gli oltre cento murales che si rincorrono lungo le viuzze del borgo raccontandone il passato.
Piatto tipico
Tipico di Furore è il piatto “totani e patate”. La pietanza nasce dal bisogno di sfamare con poco la famiglia numerosa; se occorreva infatti bastava aggiungere patate.
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