Basilea 2 e le opportunitÀ per le imprese
Gener Service: l’impegno
di un’azienda etica
La Altergon Italia
approda in Cina
L’Italpack festeggia
20 anni di successi
Basilea 2 e le opportunitÀ per le imprese
Il ruolo decisivo delle banche di credito cooperativo
per lo sviluppo locale
di Tommaso MAURIELLO
Il tema dell'accesso al credito per le piccole imprese riveste senza dubbio un'importanza sempre maggiore per lo sviluppo dei sistemi locali che rappresentano il luogo ideale dove si realizza la crescita del tessuto imprenditoriale. In questo scenario è cresciuto e sta aumentando sempre più il grado di attenzione e valutazione relativo all'introduzione dei nuovi accordi di Basilea 2. Per capire quali vantaggi offre il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche, che entrerà in vigore a partire dal prossimo anno, Confindustria Avellino ha organizzato un workshop informativo tenutosi presso la sala Umberto Agnelli giovedì 21 giugno. Il seminario, dal titolo “Basilea 2, le opportunità per le imprese”, è stato un autentico momento di incontro operativo su come le banche stiano rivedendo i propri criteri nei confronti delle pmi irpine e su come le aziende possano cogliere le opportunità apertesi con l'introduzione dei nuovi parametri di Basilea 2. Le relazioni che si sono susseguite sono servite, dunque, a far comprendere quanto Basilea 2 rappresenti una significativa occasione per banche e imprese di operare in maniera congiunta su un piano trasparente e di collaborazione. In un contesto altamente competitivo, come quello attuale, la pianificazione finanziaria sta acquistando un'importanza crescente all'interno delle strategie aziendali. Per Confindustria le nuove regole di Basilea 2, con l'introduzione dei principi contabili internazionali, le capacità di guida e di controllo gestionale potranno diventare per le imprese effettive fonti di vantaggio competitivo.
Antonio Petitto, presidente del Consiglio d'Amministrazione della Banca di Credito Cooperativa Irpina, nel suo intervento valuta infatti positivamente Basilea 2. «Sarà - afferma- una grande opportunità per il contesto territoriale dopo un periodo di naturale adattamento». Ne è convinto anche Enrico D'Antonio, vice presidente della Federazione campana delle Bcc, che relaziona sul ruolo e finalità della banca. «La nostra scelta - dichiara- è quella di privilegiare il rapporto che sussiste tra banche ed imprese confrontando le opportunità che fuoriescono da Basilea 2». «Credo - continua D'Antonio - che i nuovi accordi di merito in tema di accesso al credito possono essere uno strumento di crescita per tutte le realtà del territorio». Contrariamente a quanto si teme, Basilea 2 fornisce alle banche la possibilità di utilizzare nuovi strumenti di valutazione e un approccio più corretto verso il pricing, senza necessariamente limitare la concessione del credito. Le banche hanno la possibilità di stimare la rischiosità derivante dai finanziamenti concessi, utilizzando metodologie di valutazione dei rischi, più o meno sofisticate a seconda delle proprie caratteristiche, basate sulle proprie esperienze e sulle caratteristiche della propria clientela. Ad aprire i lavori Silvio Sarno, presidente della Confindustria di Avellino, che plaude l'operato della Banca di Credito Cooperativa Irpina considerandola un organismo ben radicato e in maniera efficace ed efficiente sul territorio avellinese e più in generale in quello irpino. «Il mondo delle imprese - mette in evidenza Sarno- vuole sapere quanto la banca può fare per far sì che l'azienda possa avere lo spazio che merita nello scenario locale».
Un concetto importante e strategico che rimanda ad un'idea di banca concepita come partner per la crescita e lo sviluppo dell'impresa. Ed è stato proprio il tema della sviluppo dei sistemi locali ad attirare l'attenzione degli imprenditori presenti al workshop. Le concentrazioni in atto nei sistemi bancari nazionali ed internazionali tendono ad allontanare le banche maggiori dall'imprenditoria locale. La presenza di una banca locale e processi di governance, pianificazione e controllo delle attività d'impresa, adeguatamente strutturati nell'ottica dei nuovi parametri, possono rappresentare un nuovo modello operativo per migliorare i livelli di comunicazione tra le imprese e le banche rappresentando uno scenario di più ampia partecipazione mediante nuovi strumenti di finanza innovativa ancora poco utilizzati dall'imprenditoria locale.
|