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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2007
 


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Relazione programmatica di Agostino Gallozzi

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Reindustrializzazione, disco verde alla fase tre

Ecologia ed economia/1 Innovare la tradizione

Ecologia ed economia/2 Il rilancio della filiera passa per il biogas

Rifiuti elettrici ed elettronici, occhio alle nuove norme

Tfr, convenzione con Mps per finanziamenti alle imprese


Reindustrializzazione,
disco verde alla fase tre


La sottoscrizione del protocollo d’intesa a Palazzo Chigi rappresenta l’inizio concreto di un percorso che intende rilanciare l’intero tessuto produttivo di Terra di Lavoro

di Antonio Sanfelice

Tavolo di sviluppo, disco verde alla fase tre. Il 20 giugno scorso a Palazzo Chigi è stato formalmente sottoscritto il protocollo d'intesa per il rilancio produttivo ed occupazionale dei siti industriali in crisi della provincia di Caserta. L'accordo può a ragione dirsi la terza fase dell'agenda di impegni assunti dal premier Romano Prodi nel vertice di gennaio scorso a Caserta, e successivamente a Palazzo Chigi, a febbraio, in tema di infrastrutture, portualità, ambiente e sicurezza. Fase numero tre che vede impegnati, si legge nel protocollo, in una «unitaria manovra di intervento» Governo, Regione Campania, Provincia di Caserta, Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa spa, Sviluppo Italia Aree produttive spa, Confindustria Caserta, Consorzio Asi, Cgil, Cisl e Uil con l'obiettivo di «promuovere nuove iniziative produttive che, oltre a contribuire al consolidamento e recupero delle attività esistenti, favoriscano il reimpiego dei lavoratori interessati da processi di dismissione dell'apparato produttivo».
Con l'accordo le parti - si sottolinea nella premessa del documento sottoscritto - «ritengono opportuno promuovere e sostenere le occasioni di sviluppo produttivo da parte di nuove imprese investitrici o per processi di ammodernamento e ristrutturazione di imprese preesistenti e radicate nel territorio, favorendo - anche tramite il rafforzamento e l'ammodernamento delle infrastrutture materiali e immateriali a servizio degli insediamenti produttivi - ogni possibile, efficace interrelazione che può determinarsi tra le risorse di lavoro in attesa di reimpiego e nuovi investimenti di sviluppo produttivo e di crescita dell'occupazione e valorizzando prioritariamente le specificità e le specializzazioni che il territorio rappresenta nei settori dell'informatica, dell'elettronica, delle telecomunicazioni, dell'aeronautica, dell'aerospazio, del ferroviario, delle energie rinnovabili e dell'automotive».
Insomma, il protocollo d'intesa sposa - per così dire - l'impostazione voluta da Confindustria Caserta, secondo cui l'occasione della concertazione ai massimi livelli, pure in presenza di gravi situazioni di sofferenza industriale legata in particolare ai comparti delle telecomunicazioni (dall'Ixfin alla Finmek, alla ex 3M), non può limitarsi ad assumere i connotati di un «tavolo di gestione delle crisi in atto», ma avere l'ambizione di trasformarsi in una vera e propria «piattaforma per il rilancio del sistema produttivo territoriale».

Insomma, l'accordo muove in due direzioni: da un lato tende all'ammodernamento e alla ristrutturazione di imprese in difficoltà e radicate sul territorio, dall'altro ha l'ambizione di promuovere nuovi investimenti. L'area d'intervento individuata dal protocollo d'intesa è, dunque, quella del triangolo produttivo compreso tra Marcianise, San Marco e Santa Maria Capua Vetere dove più insistenti e acuti sono i segnali della recente deindustrializzazione. Allo scopo, il governo conferma una disponibilità di risorse da attingere ad un fondo di 25 milioni di euro stanziato con la Finanziaria del 2003, di risorse destinate alla crisi industriali del comune di Marcianise dalla legge 311/2004, e risorse residue varie. Mentre la promozione dei nuovi investimenti - è chiaramente detto nell'oggetto dell'intesa - da parte delle imprese singole o associate e delle relative organizzazioni di categoria, «sarà sostenuta dalla istituzioni competenti attraverso l'utilizzo coordinato dei regimi agevolativi vigenti e/o in corso di approvazione da parte della Commissione Ue per il periodo 2007-2013, subordinatamente all'esito positivo della notifica».
Con particolare riferimento a quest'ultimo punto, «vanno considerate le disponibilità di aree produttive a partire dalla ex Saffa di Marcianise di proprietà di Sviluppo Italia Aree produttive spa», oltre a quelle «suscettibili di utilizzazione coordinata negli agglomerati di competenza del Consorzio Asi di Caserta».
Infine, alla definizione della manovra di intervento ed alla sua regolamentazione per l'attuazione provvede un apposito Gruppo di coordinamento degli interventi presso la direzione generale per lo sviluppo economico e la competitività del Ministero dello sviluppo economico, costituito dai rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni che hanno sottoscritto l'accordo, reso operativo nel giro di quindici giorni.
«La sottoscrizione del protocollo d'intesa per la reindustrializzazione della provincia di Caserta - sottolinea il presidente di Confindustria Caserta Carlo Cicala - rappresenta l'inizio concreto di un percorso che nell'auspicio di tutti vuole essere di rilancio complessivo del tessuto produttivo di Terra di Lavoro e non soltanto di mero superamento dello stato di crisi di alcune aziende». «Con la firma formale dell'accordo, peraltro - continua Cicala - si stabilisce un timing serrato che mette il Gruppo di coordinamento velocemente nella condizione di trovare soluzioni adeguate a un nuovo e duraturo ciclo di sviluppo della provincia di Caserta».

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