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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2007
 


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Relazione programmatica di Agostino Gallozzi

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TUTTO IN UN WEEKEND

Costa d’Amalfi- il paradiso visto da vicino
Vietri sul Mare - CETARA Maiori - MINORI - Tramonti - SCALA - RAVELLO
AMALFI - ATRANI PRAIANO - conca dei marini - furore POSITANO


AMALFI


Il cuore pulsante della Divina Costiera è Amalfi. Uno spettacolo senza pari dove si fondono mirabilmente storia e natura. Qui il mare è stato “fortunale”: ha preso e ha dato segnando profondamente il destino e il volto della città.
Amalfi fu infatti una delle più potenti Repubbliche Marinare, in particolare tra il X e il XII secolo, riuscendo a difendersi bene dalle incursioni dei Saraceni e dei Longobardi.
Attivi e molto fiorenti erano gli scambi commerciali con l'Oriente. Proprio in memoria degli antichi splendori e del dominio incontrastato sui mari ogni quattro anni in giugno Amalfi ospita la “Regata storica delle antiche Repubbliche Marinare”, l'ultima nel 2005. Nel centro moderno riempie la vista il celebre Duomo (IX secolo) che conquista per l'imponente facciata policroma, tutta costellata di smalti e mosaici.

Da vedere:
 Cattedrale di Sant'Andrea: costruita alla fine del X secolo, al tempo delle Repubbliche marinare, fu voluta dal doge Mansone III. Annessa alla vecchia Cattedrale, essa costituisce un unico complesso architettonico. Nel tempo ha subito diversi rifacimenti; nel XIII secolo fu rifatto secondo lo stile arabo-normanno, fu modificata nei secoli XVI e XVII, per poi essere successivamente ristrutturata nel XVIII secolo. Il Duomo è dedicato a Sant'Andrea che, a Patrasso nel 64, subì il martirio della crocifissione. Nella cripta durante alcune festività religiose ha luogo il miracolo della manna, che consiste nella secrezione di un liquido oleoso sulle superfici della tomba di S. Andrea.
Chiostro Paradiso: posto accanto alla Cattedrale, fu costruito nel 1268 e rappresenta uno dei principali esempi del romanico amalfitano
Arsenali della Repubblica: nel IX sec. qui venivano costruite le famose galee con oltre cento remi, destinate ai carichi di merci dai mercati orientali. Di questo importante edificio medievale restano oggi soltanto due ampie corsie.
Museo Civico: presso il Museo, in un grande scrigno di legno, è custodita la Tabula de Amalpha, primo codice di diritto della navigazione fissato ai tempi della Repubblica valido in tutto il Mediterraneo. Esso è parte integrante del Codice Foscariniano ritrovato a Vienna e trasportato ad Amalfi nel 1929.
Museo della Civiltà Contadina: una vasta esposizione di macchine rudimentali ed utensili appartenuti al mondo agricolo costiero negli ultimi quattro secoli.

Tradizioni
 La carta di Amalfi ancora oggi è ritenuta la migliore del mondo. Furono gli arabi ad insegnare le tecniche per la sua lavorazione agli amalfitani nel XII secolo. Nonostante per un periodo fu ritenuta poco adatta a durare nel tempo, negli anni raggiunse una fama così ampia che molti autori stranieri pubblicavano le proprie opere a Napoli pur di utilizzare il prezioso materiale. Ancora oggi, nelle cartiere di Amalfi, le più antiche d'Europa, si produce questa carta pregiata lavorata a mano, per usi artistici o per edizioni di lusso, la stessa carta che lo Stato del Vaticano utilizza per la sua corrispondenza.
Nel museo, ricavato da un'antica cartiera nella Valle dei Mulini, grazie ai circa 3000 testi sulle sue origini, è possibile ricostruirne la storia e conoscere gli antichi procedimenti.



ATRANI

 Vicinissimo ad Amalfi si trova il comune più piccolo d'Italia, Atrani. Di epoca medioevale il paesino, che di sera somiglia a un piccolo presepe affacciato sul mare, è un incrocio di vicoletti, cortili, balconi fioriti e “scalinatelle”.
L'antica chiesa di San Salvatore de' Birecto (XI sec.) si affaccia sulla piazzetta Umberto I, in stile neoclassico.
Qui si svolgevano le cerimonie di elezione e di insediamento dei dogi della Repubblica Amalfitana. La Grotta dei Santi è raggiungibile dalla strada statale. Qui sono visibili i ruderi dell'antico monastero benedettino dei Santi Quirico e Giulitta, fondato nel 986. La piccola grotta è decorata con affreschi in stile bizantino risalente al XII secolo.
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