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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2007
 


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Relazione programmatica di Agostino Gallozzi

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Il Presidente di Confindustria Salerno Gallozzi: «È giunto il momento di porre mano
alla riorganizzazione del Sistema Italia»

a cura della Redazione CostoZero

Sono i forti squilibri territoriali a determinare il passo lento del nostro Paese. La politica debole e frammentata degli ultimi anni per il Mezzogiorno, al Sud - in Campania in particolare - non ha prodotto i risultati sperati, creando nella gran parte dei casi assistenzialismo cieco piuttosto che sviluppo autonomo, contribuendo così al consolidarsi di un'Italia a due velocità.
Di coesione nazionale ha bisogno il Paese e di riforme ad ampio raggio. Quella delle riforme, infatti, sembra l'unica strada possibile per recuperare competitività e affrontare con il giusto piglio la sfida della globalizzazione.
In sintesi è stato questo il monito per la classe dirigente nazionale lanciato dagli industriali salernitani in occasione dell'Assemblea Pubblica di Confindustria Salerno dello scorso 15 giugno che ha visto confrontarsi con la platea di imprenditori, in un dibattito vivace, Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale e Sergio D'Antoni, Vice Ministro allo Sviluppo Economico, espressione rispettivamente dell'opposizione e della maggioranza politica del Paese. A fare gli onori di casa sono stati il neopresidente degli industriali salernitani Agostino Gallozzi - eletto il giorno precedente nella seduta “privata” dell'Assemblea annuale - e il suo predecessore Andrea Prete.
È proprio quest'ultimo a dare il là all'incontro: «Gli imprenditori - dichiara l'ingegnere Prete - sono delusi da quanto realizzato dal governo Berlusconi. È mancata la spinta promessa sulle liberalizzazioni e sulla sburocratizzazione».

Il suo j'accuse però è rivolto anche al governo in carica: «La maggioranza politica è poco incisiva non solo perché troppo divisa al suo interno, ma anche perché le richieste della sinistra radicale sono davvero insostenibili. Agli imprenditori si chiede di competere nonostante l’eccessiva pressione fiscale e la malaburocrazia diffusa, in un contesto quale quello campano dove tutto è più complicato se si considera che i problemi del Paese qui sono elevati al quadrato».
I problemi cui accenna Prete «vengono da lontano e sono bipartisan, perché nel nostro territorio abbiamo assistito ad una mancanza totale di opposizione».
C'è esigenza di confronto e di un forte rinnovamento che bilanci la sensazione di malessere dilagante.
«Il 50% del pil da noi è speso per il pubblico. Chiediamo quindi più efficienza, certi di meritarla. Siamo sui giornali di tutto il mondo a causa dell’emergenza rifiuti e personalmente provo vergogna di questa situazione come cittadino campano prima ancora che come imprenditore» conclude il presidente uscente di Confindustria Salerno che nel corso del suo mandato non si è di certo risparmiato nel prendere posizioni antitetiche rispetto all'Amministrazione Regionale.
Gianfranco Fini, in risposta alla sollecitazione dell'industriale sulla questione rifiuti, dichiara: «L'emergenza rifiuti ha impattato in modo grave sulla credibilità politica del governo regionale, decretando la fine del ciclo politico per Bassolino. Quella dei rifiuti è una crisi che sta restituendo dell'intera Campania un'immagine devastante in tutto il mondo».
Riguardo al futuro del Paese, il leader di Alleanza Nazionale prende atto che «in Italia siamo in un surplus di propaganda e in un deficit di politiche»; propone quindi di semplificare il sistema politico, riducendo in entrambi i poli il numero di partiti che si colloca al di sotto della soglia del 3%. «La soluzione è far pronunciare gli elettori mediante referendum perché - sottolinea l'onorevole Fini - la gente non ce l'ha con la politica, ma con il pessimo modo di fare politica; ed è giusto che sia la gente a scegliere a chi dare fiducia».
La parola passa quindi a Sergio D'Antoni che incalza subito sulla necessità di recuperare attenzione sull'irrisolta questione meridionale: «Il Paese non è unico e il dibattito economico continua inspiegabilmente ad essere indifferenziato. Esiste ed è forte un problema di cui non si parla più, quello della forbice ancora enorme tra Nord e Sud del Paese testimoniata anche dalla ripresa dell'emigrazione interna, che ha visto negli ultimi anni 60mila italiani lasciare la propria terra d'origine».
 Il Vice Ministro D'Antoni crede siano «indispensabili politiche differenziate per quei territori che partono svantaggiati».
L'ex sindacalista, ora in forze alla maggioranza di governo, chiede che sia «ripresa una battaglia vera per il Mezzogiorno, dove i vantaggi del cuneo fiscale in regioni come la Campania e la Sicilia non esistono perché la sanità scarica sulle imprese i suoi costi in disordine. Questa è una battaglia trasversale. Per il Mezzogiorno occorrono incentivi automatici e zone franche; solo così sarà possibile parlare di una politica per lo sviluppo del Sud».
A chiudere l’incontro è il presidente di Confindustria Salerno Agostino Gallozzi: «Le imprese hanno fatto molti sacrifici nel corso di questi ultimi anni; ora tocca allo Stato e alle Istituzioni operare per un riassetto significativo della macchina complessiva. Pensioni, sanità, Mezzogiorno, sicurezza e legalità, istruzione, infrastrutture, rilancio dello sviluppo: tutto richiede maggiori risorse, ma se non si fa prima ordine “in casa” da dove verranno le risorse? Le imprese in questi anni si sono sapute ristrutturare, spesso con grandi sacrifici. Hanno saputo rivedere la propria mission, i propri prodotti, la propria organizzazione, i propri mercati. Hanno fatto ripartire il sistema. E lo Stato? Quello Stato che brucia l'altro 50% della ricchezza del Paese cosa ha fatto nel frattempo? È giunto il momento di porre mano ad una grande e significativa riforma della organizzazione del Paese. Credo che il nocciolo della questione stia proprio in questo: le imprese facciano le imprese, ma lo Stato, a livello centrale e locale, faccia lo Stato, garantendo le condizioni, o meglio le pre-condizioni, per lo sviluppo».

Nuovo “timoniere” in Confindustria Salerno

 Passaggio di consegne al vertice di Confindustria Salerno. Il 14 giugno l'Assemblea dei Soci ha eletto Presidente per il prossimo quadriennio il Cav. Lav. Agostino Gallozzi, che subentra all'ingegner Andrea Prete. Rinnovato anche l'organico della Giunta, con 28 nuovi componenti: Fernando Argentino, Salerno Energia spa; Antonio Bianco, C.D.S. srl; Gianfilippo Bottone, De Iuliis macchine srl; Gerardo Buonocore, Buonoturist srl; Alfonso Cantarella, Starpur srl; Daniela Carrano, Hotel Aurora; Paola Cianciullo, Cianciullo marmi srl; Emma Cincotti, Deriblok srl; Giovanni De Maio, Antiche Fornaci D'Agostino s.p.a.; Giuseppe De Nicola, Public Image sas; Aldo De Vita, Italcrom srl; Davide Di Stefano, Consorzio Costa Sud; Antonio Ferraioli, La Doria spa; Antonio Ferraro, Metzeler Automotive Profile Systems italy spa; Pasquale Gaito, Intercar snc; Maurizio Gentile, Eikon sas; Michele Mincuzzi, Pixel sas; Annibale Pancrazio, Pancrazio spa; Pasquale Paolillo, Medilam srl; Pio Pastena, Paif spa; Pasqualina Piccolo, Sider Pagani srl; Mario Pisapia, Medialine srl; Stefania Rinaldi, Valflex srl; Nicola Scafuro, Fos srl; Giuseppe Tortorella, Casa di Cura Tortorella spa; Federico Uva, Ideal clima spa; Alfredo Valerio, Plastica Alto Sele spa; Francesco Zitarosa, White Cap Italia srl.

 

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