Parla il nuovo sindaco:
«Sogno una cittÀ normale»
Al Cira di Capua
si viaggia nel futuro
Nasce GeneraImpresa,
piano multi-rischio per le pmi
Leasing, proposte innovative
su misura per le imprese
Centri d'eccellenza
Al Cira di Capua
si viaggia nel futuro
Adele MANZELLA
Una delegazione dell’Unione Industriali
visita i laboratori del Centro aerospaziale
che gli americani ci invidiano
Una giornata nello “spazio”: è proprio ciò che attendeva una delegazione dell'Unione degli Industriali di Caserta lo scorso 16 giugno al Cira - Centro Italiano Ricerche Aerospaziali. Il presidente Carlo Cicala, infatti, accompagnato da Antonio Guttoriello, presidente della Sezione Terziario Avanzato, dagli associati Massimo Orsi e Michele Capasso, dal direttore Lucio Lombardi, dai responsabili delle Relazioni Industriali, Lorenzo Chiello, della Comunicazione, Antonio Arricale, e dalla sottoscritta, responsabile per l'Innovazione, si è recato in visita presso il famoso polo di Capua. Dopo l'accoglienza di rito, affidata alla gentilezza di Carmine De Rosa, il gruppo si è visto letteralmente "inghiottire dallo spazio": nel Plasma Wind Tunnel, il primo impianto illustrato da Carlo Purpura ed Adolfo Martucci, infatti, vengono riprodotte le condizioni ambientali proprie del rientro in atmosfera di veicoli spaziali. Trattasi di una galleria ipersonica al plasma con riscaldatore ad arco elettrico utilizzata come mezzo di prova per lo sviluppo di materiali e strutture di protezione termica per sistemi di trasporto spaziale. Per come è concepito, di esso se ne fa anche un uso diverso: viene, infatti, utilizzato come strumento di misura per analisi spettrometriche e di emissività.
La possibilità che offre di effettuare prove su modelli di grandi dimensioni, fino a 600 mm e di peso fino a 150 kg, gli conferisce il privilegio di poter lavorare su modelli in scala reale. Con le sue tre prove al giorno, per un massimo di dodici alla settimana, è considerato l'impianto più grande e avanzato al mondo.
La seconda tappa ha avuto come location l'Icing Wind Tunnel, un impianto multifunzionale adoperato sia per la simulazione delle condizioni che provocano la formazione di ghiaccio sui velivoli che come galleria aerodinamica; ad introdurre ai suoi meccanismi Matteo Bellucci. Le sue peculiarità l'hanno reso oggetto d'interesse anche da parte della Nasa che, all'inaugurazione, ha partecipato attraverso le sue più alte cariche ed in seguito non ha lesinato di usufruirne per i suoi esperimenti: simulare l'effetto della quota sull'accrescimento del ghiaccio fino a 7mila metri di altitudine, generare nuvole uniformi e sviluppare nuove tecnologie per la misura dei parametri che le caratterizzano sono solo alcune delle prove che la galleria consente. I costi di ciascuna di queste prove si aggirano intorno ai 20mila euro. Ultimo step è stata la visita, accompagnati da Michele Ignara, al Laboratorio Impatto Strutture Aerospaziali, il cui punto di forza è l'impianto realizzato per l'esecuzione di prove di impatto ad alta energia, su suolo (superficie soffice oppure rigida) o su acqua, di strutture aerospaziali a grandezza naturale. La realizzazione, affidata alla Ferrari di Maranello, ha la particolarità di poter far variare tutti i parametri in gioco in tali simulazioni affinché esse siano quanto più aderenti alla realtà: la control room verifica gli assetti, le prove si consumano in tempi che hanno l'ordine di grandezza di 1 secondo a fronte di 3-4 mesi di allestimento-prova. La vera sorpresa resta però quella che ha svelato il professore Sergio Vetrella al termine della visita nel Centro di cui è presidente: un’automobile in grado di decollare come un elicottero anche nei centri urbani e di spostarsi come un aereo, riducendo tempi e costi di trasporto. La rivelazione ha un che di futurista: i tempi di realizzazione per un siffatto progetto, a detta del team di progettazione, sarebbero irrisori confrontati alla portata dell'idea.
Il Cira, per chi non lo sapesse, è una società finanziata dallo Stato, che vive di quell'unico finanziamento dal 1989. Da allora è cresciuto a dismisura, e in pochi anni, si è guadagnato la fama di centro di eccellenza nelle discipline aeronautiche e spaziali riconosciuto a livello internazionale. Oggi la legge finanziaria dà la possibilità di destinare la quota del 5 per mille dell'Irpef alla ricerca scientifica. Il Cira è fra gli enti che beneficiano di questo contributo ed Aviocar un'iniziativa che chiunque può decidere di finanziare in questo modo. Il Cira, insomma, non parla il linguaggio dell'innovazione. Più semplicemente, la fa.
Responsabile Innovazione Unione di Caserta
Aviocar,
l’automobile che vola
Si parcheggia come un'automobile, decolla come un elicottero e vola come un aereo. Per giunta, senza pilota e nella massima sicurezza, grazie alla navigazione satellitare. L'auto del futuro, anzi, l'Aviocar non è una trovata da film fantascientifico, ma è già realtà. «Al punto dello studio in cui siamo - spiega il professore Sergio Vetrella - a un'industria non ci vorranno più di dieci anni per metterla in produzione». Costo finale? «Più o meno quanto un'automobile di prestigio ai prezzi attuali: 200 mila euro».
Siamo al Cira, il Centro di ricerca aerospaziale di Capua. Il presidente Vetrella illustra ad una interessatissima delegazione di Confindustria Caserta, guidata da Carlo Cicala, i progetti e le infinite possibilità di applicazione studiate nel centro di ricerca di eccellenza di Terra di Lavoro. Aviocar è un progetto molto ambizioso, che richiede lo sviluppo di tecnologie avanzatissime, che il professore Vetrella spera di finanziare grazie al 5 per mille dell'imposta dovuta sul reddito. E, in vista ormai della scadenza della dichiarazione dei redditi, l'occasione è buona per un'amara sottolineatura: «É incredibile come le ricadute dei nostri progetti - afferma Vetrella - siano sottovalutati se non addirittura misconosciuti dai centri decisionali della politica, a cominciare dalla Regione». Ma più che uno sfogo, si tratta di una constatazione, purtroppo. Qui, nelle campagne di Capua, a un tiro di schioppo dalla pista dell'Avio Club, a sua volta contiguo al futuro (già, ma a quando la prima pietra?) aeroporto intercontinentale di Grazzanise, si fa ricerca aerospaziale ad altissimo livello: c'è finanche la Nasa, oltre alle più importanti compagnie e industrie aeree del globo, tra i clienti del Cira. Una ricerca avanzatissima, le cui ricadute e applicazioni sono molteplici e inimmaginabili per l'industria. Ed è appunto questo lo scopo della visita istituzionale di Confindustria Caserta al Centro. Vale a dire, stringere e consolidare un rapporto sinergico tra mondo della ricerca e mondo della produzione.
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Hi-tech:
Terra di Lavoro sul podio
Nella classifica di imprese innovative, recentemente redatta dalla Camera di Commercio di Milano, la provincia di Caserta gioca un ruolo da protagonista.
Se si considera l'incremento di imprese tecnologiche nate nell'ultimo anno, sul gradino più alto del podio sale Terra di Lavoro che, con le sue 96 realtà neonate (1030 complessive), vanta un balzo di 10,3 per cento attestandosi al ventottesimo posto, seguita a breve distanza da Crotone, con un 9,9 per cento di aziende hi-tech in più rispetto al 2005.
Positive anche le performances di Salerno, Avellino e Benevento, rispettivamente al diciassettesimo, settantatreesimo e all'ottantesimo posto con 1.749, 499 e 410 imprese hi-tech e una crescita del 3,7 per cento, 4,6 per cento e del 7,3 per cento. Ottima, complessivamente, anche la performance della città capoluogo di regione. Stando infatti alla classifica redatta dall'ente camerale lombardo relativa al primo trimestre 2006 e al 2005, nella classifica delle città più innovative Napoli staziona al quarto posto (con 4.921 imprese con +4,5 per cento), preceduta, in ordine, da Milano (con 15.166 imprese con +2,3 per cento), da Roma (con 8.370 con +7,1 per cento) e Torino (con 6.602 con +5,5 per cento). La classifica della Camera di Commercio di Milano è stigmatizzata da Ferdinando Petrella, delegato all'Innovazione dell'Unione Industriali della Provincia di Caserta: «Nella nostra provincia ci sono realtà molto innovative con grandi potenzialità di sviluppo. Lo studio della Camera di Commercio di Milano conferma, peraltro, che questa è l'unica strada praticabile per vincere la sfida della globalizzazione. Una strada che Confindustria Caserta ha previsto con grande anticipo lanciando, non a caso, il tavolo delle 2i. E dove appunto le “i” stanno per innovazione e internazionalizzazione». |
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