GLI IMPRENDITORI FANNO
SQUADRA DUE I TESTIMONIAL: MARKOVSKI E MARINO
COME
COMPETERE SUL MERCATO GLOBALE
PUNTARE SU INNOVAZIONE E RICERCA
IL SUCCESSO È FRUTTO
DEL LAVORO DI TANTI
IL LUPO DI KIPLING: LA FORZA È NEL BRANCO
PER VINCERE
UNA “PARTITA” IMPORTANTE
I SEGRETI DELLO SPORT IN AZIENDA
CALCIO
E INDUSTRIA NUOVO BUSINESS
PER LA CRESCITA DELL’IMPRENDITORIA
IL SUCCESSO È FRUTTO DEL LAVORO DI TANTI
IL LUPO DI KIPLING: LA FORZA È NEL BRANCO
Il gioco di squadra per esaltare le capacità dei singoli
di
Generoso Picone
Capo ufficio politico del quotidiano Il Mattino
di Napoli
gpicon@ilmattino.it
Pare che Phil Jackson, l'allenatore dei Chicago Bulls
di Michael Jordan, Scottie Pippen e Denis Rodman, avesse l'abitudine
di riunire i suoi in una stanza arredata con totem e altri oggetti indiani
per leggere brani del "Libro della giungla" di Rudyard Kipling.
In particolare, un passo: «La forza del lupo è il branco
e la forza del branco è il lupo». Come andavano poi le cose
sul campo di basket è sufficientemente noto per dar ragione a Jackson,
alle sue manie sciamaniche e a Kipling. Quel testo deve essere molto
amato da certi uomini di sport, se è vero che pure Julio Velasco,
l'allenatore che ha legato il suo nome ai successi della squadra nazionale
di volley che per altro e non a caso continuano anche senza di lui, lo
considera tra i suoi preferiti, una specie di testo icona, il paradigma
di un progetto complesso e difficile: il gioco di squadra. C'è un'incisione
di Lorenzo Mattotti che ne porta il titolo e dove si vedono tre acrobati,
evidentemente dalle splendide abilità individuali, concorrere alla
realizzazione di una figura perfetta, inarrivabile nella sua armonia
senza la reciproca collaborazione. È una immagine che rende l'idea
e che si potrebbe tradurre in una azzardata formula: il gioco di squadra è quella
cosa in base alla quale uno più uno non fa due ma almeno tre, se
non quattro e - quando viene particolarmente bene - da cinque in poi.
Insomma, una regola più chimica che matematica, di alchimia più che
di algebra. Una faccenda che ha un evidente ma pur misterioso valore aggiunto:
l'orchestra della prova felliniana che nonostante le polemiche, le divergenze,
i problemi contestuali riesce a trovare un punto di sintesi nell'esecuzione
virtuosa; il meccanismo che funziona alla precisione nonostante sia composto
da materiali da scarto; il collettivo che conquista la sua forza nella
riuscita miscela delle scarse energie dei singoli che da soli sarebbe
nulla. Certo, parlare di gioco di squadra mentre un po' tutti dovunque
oggi teorizzano il primato dell'individualismo pure esasperato, si corre
il rischio di apparire eccentrici e quantomeno eterodossi.
Però è necessario, assolutamente indispensabile, perché sulla
cultura mondiale - non soltanto scientifica - aleggia da sempre quella
sorta di sindrome che si potrebbe dire dell'inventore solitario, il Leonardo
da Vinci dal genio impareggiabile che arriva dove soltanto il suo estro
creativo può e non altri. Dimenticando però che senza il
lavoro dei tanti che in squadra hanno lavorato sulla sua intuizione, le
macchine volanti sarebbero rimaste prove ingegneristiche suggestive e
affascinanti, comunque inservibili e inutilizzabili per l'umanità a
venire. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che i risultati giungono
solo se gli obiettivi vengono perseguiti sinergicamente. E gli elementi
di una squadra, di uno staff operano bene se vengono messi in condizioni
di farlo, se il coordinatore, il capo, l'allenatore riescono ad aggregarli
in maniera giuta e adeguata. In sostanza, come la storia del lupo di Kipling:
la sua forza è nel branco, senza diventa una preda. Una regola
che vale in ogni campo. Si spiega, dunque, l'accostamento sport - impresa,
al centro dell'iniziativa di formazione promossa dall'Unione degli Industriali
di Avellino. |