GLI IMPRENDITORI FANNO
SQUADRA DUE I TESTIMONIAL: MARKOVSKI E MARINO
COME
COMPETERE SUL MERCATO GLOBALE
PUNTARE SU INNOVAZIONE E RICERCA
IL SUCCESSO È FRUTTO
DEL LAVORO DI TANTI
IL LUPO DI KIPLING: LA FORZA È NEL BRANCO
PER VINCERE
UNA “PARTITA” IMPORTANTE
I SEGRETI DELLO SPORT IN AZIENDA
CALCIO
E INDUSTRIA NUOVO BUSINESS
PER LA CRESCITA DELL’IMPRENDITORIA
COME COMPETERE SUL MERCATO GLOBALE
PUNTARE SU INNOVAZIONE E RICERCA
La necessità di aprirsi all’esterno senza perdere la propria
identità
di
Salvatore Amitrano
Presidente C.d.A. Pasell s.r.l.
salvatore.amitrano@pasell.it
L’impresa familiare è il modello che ha
accompagnato non solo lo sviluppo del nostro Paese ma soprattutto la mia
vita, caratterizzando la mia crescita personale e professionale. Rappresenta
per me una realtà ben più complessa di quanto normalmente
non si ritenga: la famiglia, l'azienda e il patrimonio imprenditoriale,
tre sistemi i cui confini non sono facilmente riconoscibili, perché le
rispettive logiche di funzionamento e i valori sono spesso strettamente
collegati. Bisogna evitare, tuttavia, che questo ancoraggio saldo delle
nostre imprese diventi un limite al loro sviluppo, per cui è fondamentale
che noi imprenditori potenziamo la capacità culturale di apertura.
Dobbiamo aprirci a nuovi partner industriali e finanziari, magari rinunciando
ad un controllo assoluto dell'azienda, percorrendo nuove strade per reperire
sul mercato i capitali necessari allo sviluppo dell'impresa. Molti processi
aggregativi di aziende mettono inevitabilmente in crisi l'identità attorno
alla quale è stata costruita la loro storia e con la quale esse
si erano imposte con una loro specificità non solo di tipo economico.
La scelta che prospetta certe operazioni di accorpamento societario nasconde,
spesso, le difficoltà che si possono incontrare laddove le variabili
divengono più sfumate e impalpabili. Le nostre imprese devono puntare
sull'innovazione e la ricerca, proiettandosi sui punti più alti
di ogni filiera produttiva, sviluppare interazioni più forti con
gli altri protagonisti dello sviluppo a livello territoriale, in particolare
con università e centri di ricerca.
Per competere sul mercato globale, sempre più mutevole, mantenendo
la nostra "italianità", mi viene di pensare ad una combinazione
d'impresa che generi un legame forte delle interrelazioni, un modello
che ne favorisca la crescita e ne consolidi la presenza. La via che porta
a collaborazioni e accordi costituisce una strategia di impresa, a volte
caratterizzata da motivazioni difensive e di consolidamento, altre in
chiave di espansione in nuovi mercati, altre ancora per diversificare
e integrare.
Al Sud, nonostante la politica delle alleanze sia uno dei principali
fattori di dinamismo imprenditoriale, questo fenomeno registra un numero
inferiore di eventi rispetto alla sola provincia di Milano. Ciò dipende
dal forte individualismo imprenditoriale e dalla scarsa propensione ad
una cultura d'impresa aperta alle alleanze. Nella nostra provincia stiamo
lavorando in tal senso. Si è costituito così un gruppo di
lavoro presso l'Unione degli Industriali della provincia di Avellino nel
quale la combinazione di impresa è il tema centrale. Abbiamo affrontato
la questione in un inedito seminario con due esponenti del mondo dello
sport (Marino e Markovski) per trarre dalle dinamiche del sistema sportivo
gli insegnamenti per unirci e vincere insieme. Del resto, nel mondo imprenditoriale
come in quello sportivo, le modalità con cui la stessa collaborazione
può realizzarsi assumono un'ampia possibilità a secondo
del tipo di legame: nuove imprese, acquisizioni, partecipazioni. La verità è che
il modello perfetto non esiste. Le situazioni, il contesto, l'uomo e le
sue motivazioni si evolvono. L'unica cosa da fare è essere consapevoli
di queste mutazioni e cercare sempre la nostra strada rispettando i valori
etici. |