Edilizia sostenibile e sviluppo Nuovo ruolo per il settore delle costruzioni
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Edilizia sostenibile e sviluppo Nuovo ruolo per il settore delle costruzioni
Per il 2050 tutti gli edifici dovranno essere «neutri» dal punto di vista energetico
Antonio Lombardi Presidente Ance Salerno
L'attuale sistema economico è in rapidissima evoluzione ed impone a tutto il comparto produttivo una
riflessione sugli adattamenti da apportare in seno alle aziende e nei processi produttivi.
Il futuro è in un mercato del costruire di dimensioni quantitativamente più ridotte rispetto al passato, ma caratterizzato da una maggiore selezione dei prodotti. Un futuro che premierà la qualità del costruito, la bellezza architettonica, l`attenzione per l`efficienza energetica, la sostenibilità ambientale ed economica.
Questo implica, per il settore delle costruzioni un nuovo ruolo industriale la cui funzione non sarà più la soddisfazione del bisogno di dotazioni per le esigenze del cittadino, ma anche dell'intera collettività.
Progettare, costruire, demolire e recuperare edifici in qualità sono attività che definiscono lo spazio urbano, incidono sul senso della qualità della vita, determinando notevoli benefici in termini di benessere individuale e collettivo, di aspetto ambientale ed economico delle città. Un nuovo modello, quindi, che dalla crescita dei consumi deve per forza tendere a risparmiare risorse. Questo è sviluppo sostenibile. Questa è la sfida che dobbiamo raccogliere e provare ad affrontare nei prossimi anni.
L`Europa ha già scelto.
L`idea che sta sempre più affermandosi è che per il 2050 tutti gli edifici dovranno essere «neutri» dal punto di vista energetico. Per questo «l'edilizia sostenibile» è considerata dalla Commissione europea uno dei sei lead market per la crescita e lo sviluppo dei prossimi anni (edilizia sostenibile, energie rinnovabili, riciclo materiali, bioprodotti, tessile tecnico, sanità online).
Risparmiare energia è la strada più efficiente e veloce per arginare i cambiamenti climatici e proprio all`edilizia è stato attribuito un ruolo rilevante, con obiettivi ambiziosi che necessitano di una maggiore certezza e stabilità del quadro normativo e della definizione di una strategia di incentivazione all`efficienza energetica.
L`Italia è, invece, in forte ritardo: il quadro normativo dopo cinque anni non è stato completamente definito, le sovrapposizioni delle competenze tra Stato e Regioni hanno creato una situazione di confusione con forti differenze tra Regioni.
Il Piano Casa ridisegnato recentemente dalla Regione Campania mette dei punti fermi di grande valenza strategica e si muove proprio nella direzione delineata dall'UE.
Ma bisogna riallineare tutte le disposizioni esistenti ad quadro di regole univoco ed inequivocabile, promuovendo la diffusione della certificazione energetica e creando un mercato consapevole e virtuoso, che sappia riconoscere e premiare la qualità delle realizzazioni. Obiettivo, quest'ultimo, che potrebbe essere perseguito reintroducendo l`obbligo di allegare il certificato energetico agli atti di compravendita e affitto.
Ma bisogna anche lavorare e su questo fronte la sfida è titanica affinché vengano drasticamente snellite e semplificate le procedure e gli adempimenti burocratici, segnatamente per chi persegue il fine del recupero edilizio conciliandolo al risparmio energetico.
C`è bisogno insomma di uno spirito nuovo, la spinta per la risalita dovrà ricevere la forza di tutti, dei diversi livelli di governo del territorio, del sistema di imprese che nel territorio operano, dei lavoratori, dei cittadini.
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