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  Dicembre 2012

Articoli n° 03
APRILE 2011
 
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di Raffaella Venerando

VETRELLA: «Il piano di risanamento e di rilancio del comparto È solo agli inizi»

Nella manovra finanziaria regionale è stato deciso di realizzare, entro i prossimi sei mesi, un piano di monitoraggio e verifica dei crediti vantati nei confronti della Regione dalle aziende dell'Eav

Sergio Vetrella
Assessore ai Trasporti Regione Campania


Assessore, per risanare le casse dell'amministrazione regionale lei ha più volte affermato che è stato necessario tagliare risorse per ridurre gli sprechi. Alla luce degli ultimi provvedimenti regionali, ma anche dell'entrata in vigore del federalismo municipale, qual è la situazione del trasporto pubblico locale nella nostra regione e quali sono le risorse certe su cui può fare affidamento il comparto?
Per eliminare gli sprechi abbiamo già operato in due direzioni: la riduzione dei costi di gestione (minor numero di amministratori e di consulenze, accorpamento di uffici) e la riduzione dei costi degli appalti (valore dei contratti, limitazione dei contenziosi in corso e potenziali, intervento dei privati negli investimenti, riduzione dei costi delle infrastrutture, a partire dalle stazioni). Per quanto riguarda le risorse a disposizione, bisogna che i cittadini campani sappiano che, oltre ai biglietti che vengono acquistati, alle aziende di trasporto pervengono – tramite i contratti di servizio con Regione, Province e Comuni capoluogo un totale di 626 milioni, di cui 326 per il ferro e 300 per la gomma. In più, siamo riusciti a recuperare altri 15 milioni di euro, che ci consentiranno di ridurre al minimo i tagli e i disagi dovuti alla difficile situazione finanziaria della Regione ereditata dalla vecchia giunta che aveva sforato il patto di stabilità, e ai mancati trasferimenti statali. Ora auspichiamo che anche i Comuni e le Province – come ho già chiesto loro e come qualcuno ha già garantito facciano la propria parte, in base alle loro competenze nei servizi di trasporto pubblico locale, nel cercare di trovare altre risorse per ridurre al minimo i tagli e i disagi agli utenti.

È corretto dire che ad oggi i maggiori rischi di tali provvedimenti ricadono sui lavoratori e sui loro stipendi?

Assolutamente no. Siamo in costante contatto con i sindacati e abbiamo convocato anche i rappresentanti delle aziende pubbliche e private per evitare che sprechi e cattive gestioni del passato possano paventare questi rischi. Per parte sua, la Regione fa e continuerà sempre a fare tutto ciò che è possibile per difendere i lavoratori e le loro retribuzioni e per questo stiamo cercando altre risorse, così come abbiamo chiesto a Comuni e Province di fare altrettanto; purtroppo c'è da dire che quando ci siamo insediati abbiamo trovato aziende di trasporto pubblico locale in grave sofferenza finanziaria, con situazioni di sprechi eccessivi e una gestione dei servizi complessivamente insufficiente e di qualità non adeguata.
I soldi pubblici che i cittadini avevano affidato alla Regione in qualità di contribuenti sono andati sprecati e non si sono visti negli anni miglioramenti sensibili sulla pulizia e la puntualità di treni e autobus.
Per questo, appena è stato possibile, abbiamo innanzitutto rinnovato il management delle società di nostra proprietà e dell'Eav, l'holding regionale dei trasporti, avviando un piano di risanamento e di rilancio del settore che avrà alla fine esiti positivi sia sui servizi ai cittadini che sulle condizioni dei lavoratori. Del resto già i primi risparmi operati in questi mesi stanno avendo effetti positivi su tutti i cittadini.

Le imprese del settore subiscono già da tempo notevoli ritardi – per i servizi offerti nell'incasso delle spettanze dovute dalla Regione che non trasferisce loro le risorse economiche relative ai corrispettivi dei contratti di servizio.
A quanto ammonta la morosità della PA nei confronti delle aziende del comparto e quali contromisure sono possibili per arginare la deriva di tale fenomeno?

I veri ritardi si sono verificati solo in una prima fase, ed erano dovuti essenzialmente alla doverosa verifica dei conti che abbiamo dovuto fare per rientrare dallo sforamento del patto di stabilità operato dalla giunta Bassolino. Certo la situazione non si è ancora del tutto stabilizzata, la crisi economica si fa ancora sentire e i tagli del Governo ai trasferimenti, pur se ridotti come chiedono le Regioni, hanno il loro peso sui nostri bilanci. Progressivamente, comunque, dopo l'approvazione del bilancio gestionale, la situazione si regolarizzerà. In ogni caso, voglio sottolineare che per la prima volta nella manovra finanziaria regionale è stato deciso su nostra sollecitazione di realizzare, entro i prossimi sei mesi, un piano di monitoraggio e di verifica dei crediti vantati nei confronti della Regione dalle aziende dell'Ente Autonomo Volturno (Eav), e che la vecchia giunta
inspiegabilmente non aveva inserito nel proprio bilancio, pur avendoli confermati in sede di approvazione dei conti economici delle stesse società; già in passato, infatti, ho ricordato la necessità di fare finalmente chiarezza sulla situazione finanziaria e gestionale del gruppo Eav, presupposto imprescindibile per poter poi avviarne il risanamento e il rilancio; un percorso virtuoso, avviato con le recenti nuove nomine degli amministratori, e che dovrà proseguire nei prossimi mesi e anni.

Secondo i dati diffusi dal suo assessorato, la gestione del Consorzio Unico Campania ha prodotto nelle casse dell'amministrazione regionale un buco dalle proporzioni immani: ben oltre 13 milioni e mezzo l'anno. È la fine della integrazione tariffaria?
Assolutamente no: non solo, infatti, la Regione ha confermato l'indispensabilità del mantenimento della tariffa integrata, ma stiamo studiando un nuovo sistema che, oltre a risanare i bilanci delle aziende e la gestione dei biglietti, porterà all'estensione del ticket integrato a tutti i mezzi di trasporto, compresi quelli marittimi, che finora erano sempre rimasti ingiustamente al di fuori del circuito, a scapito del diritto alla continuità territoriale dei cittadini delle isole del golfo di Napoli.

Le tariffe con la messa a gara dei servizi di trasporto subiranno un innalzamento dei costi?
Anche qui direi di no, anzi il libero mercato e la concorrenza dovuta alle gare che dobbiamo bandire per legge dovrebbero progressivamente migliorare i servizi e ridurre gli sprechi e i debiti, visto che si sceglierà l'offerta migliore in termini di costi e di qualità. Proprio per aumentare la competitività delle nostre aziende che dovranno partecipare alle gare abbiamo avviato il loro risanamento, cosicché siano pronte e in grado di competere nei bandi.

In qualità di coordinatore nazionale della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come commenta l'accordo raggiunto tra Governo e Regioni sulle risorse statali destinate al trasporto pubblico locale?
Che tipo di effetti ci si aspetta? L'accordo raggiunto a dicembre scorso è stato un primo passo importante, frutto del lungo e intenso lavoro portato avanti in questi mesi dalla Commissione che presiedo e, grazie al quale, il Governo ha compreso il gravissimo danno che ci sarebbe stato per i trasporti alla luce dell'entità dei tagli annunciati, aggravando una situazione già fortemente compromessa a causa dei problemi dei bilanci regionali derivanti dal rispetto del patto di stabilità. Ora però i termini dell'accordo stanno per essere finalmente concretizzati in norme di legge, in modo da consentire ai bilanci regionali di recuperare il prima possibile queste risorse necessarie a ridurre la stretta sui servizi e le tariffe che tutte le Regioni saranno purtroppo costrette ad applicare.

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