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  Dicembre 2012

Articoli n° 03
APRILE 2011
 
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Edilizia sostenibile e sviluppo Nuovo ruolo per il settore delle costruzioni

LA FORMAZIONE per i dirigenti … ... CONTINUA

Le aziende del TPL al collasso
Nessuna garanzia su tempi e risorse

America in vista per le aziende del Distretto Agroalimentare di Nocera-Gragnano


Le aziende del TPL al collasso
Nessuna garanzia su tempi e risorse

Negli ultimi dieci anni la Regione Campania non ha mai adeguato i costi per l'esercizio di servizi di linea del Trasporto Pubblico Locale ai prezzi aumentati di settore


Ad oggi non abbiamo ancora riscosso i pagamenti di novembre e dicembre 2010 e, in più, anche
le risorse che il Governo ha trasferito lo scorso settembre per i rinnovi contrattuali dei dipendenti (relativi al secondo semestre del 2010) ancora non sono disponibili né utilizzabili dalle aziende


Gerardo Buonocore, Consigliere Sezione regionale designato presso sede centrale Anav

E' stata di recente pubblicata in Gazzetta Ufficiale la stretta europea che impone tempi precisi e altrettante puntuali sanzioni per le Pubbliche Amministrazioni che non rispettano i tempi di pagamento per le prestazioni ricevute dalle imprese.
Ma, nello specifico, nel settore del Trasporto pubblico locale (Tpl) che situazione vivono le aziende, in particolare quelle private?

Ad oggi non c'è alcuna garanzia sui tempi del pagamento delle rimesse da parte dell'ente pubblico campano.
È evidente la difficoltà che il comparto vive nell'interazione sia con la Regione Campania, sia con le Province, difficoltà non tanto legata a un problema di gestione delle risorse – che pur ci sono – quanto al fatto che la Regione stessa trovandosi fortemente indebitata ma costretta al tempo stesso a rispettare i vincoli imposti dal patto di stabilità ha utilizzato le risorse inizialmente destinate al Trasporto pubblico locale per pagare altri debiti.
Di rimando, le aziende del settore pubbliche o private che siano soffrono di notevoli ammanchi di cassa e di conseguenti gravi ritardi in termini di tempo nell'incassare le rimesse loro destinate per prestazioni o servizi regolarmente effettuati.
Per rendere l'idea, ad esempio, ad oggi non abbiamo ancora riscosso i pagamenti di novembre e dicembre 2010 e, in più, anche le risorse che il Governo ha trasferito lo scorso settembre per i rinnovi contrattuali dei dipendenti (relativi al secondo semestre del 2010) ancora non sono disponibili né utilizzabili dalle aziende.
Se, poi, a questa sottrazione di risorse aggiungiamo quella ulteriore dovuta alla mancata erogazione alle imprese, sempre da parte della Regione, dei disavanzi di gestione del Tpl dal 1996 al 2010 diventa ancora più chiaro che la situazione ha ormai una dimensione e una portata insostenibili. In concreto, non c'è alcuna garanzia né in merito all'ammontare effettivo delle risorse disponibili, né dei relativi tempi di pagamento delle stesse.

Quali sono i numeri di questa pesante distorsione?
La Regione Campania spende circa 400 milioni di euro l'anno per il Trasporto pubblico locale, ma al momento ne mancano circa 100 per la gestione relativa all'anno 2010. Se i tagli si confermeranno di eguale entità anche per il 2011, è possibile prevedere per la sola provincia di Gerardo Buonocore, Consigliere Sezione regionale designato presso sede centrale Anav Salerno – che impiega 4‑5 milioni al mese per il Tpl – un ammanco annuale di circa 6 milioni di euro.
Queste riduzioni di risorse, pertanto, comporteranno a loro volta altri tagli, stimabili in circa il 30% di servizi in meno per la cittadinanza e un altrettanto 30% in meno in termini occupazionali.
Saranno quindi nella sola provincia di Salerno circa 350 le famiglie che dovranno fare i conti con la perdita di lavoro, mentre in tutta la Campania potrebbero essere addirittura 4000 (ca).



Qualche anno fa lei lamentava la necessità di adeguare i costi/corri spettivi per l'esercizio di servizi di linea del Trasporto Pubblico Locale. Sono stati fatti progressi sul punto in questione?
Negli ultimi dieci anni la Regione Campania non ha mai adeguato i costi per l'esercizio di servizi di linea del Trasporto Pubblico Locale ai prezzi aumentati di settore si pensi ad esempio all'aumento dei prezzi del carburante, al caro vita, al rincaro dei pedaggi autostradali né tanto meno è avvenuto l'aumento Istat.
Oggi l'Ente regionale, dovendo fronteggiare al taglio dei fondi, non può garantire né i mancati aumenti, né i mancati corrispettivi.

Quali rimangono le principali difficoltà ancora fortemente penalizzanti per le imprese del comparto?
Le maggiori criticità si registrano sul fronte delle regole e delle risorse: non vi è infatti alcuna certezza dell'entità reale delle somme destinate al settore, né di come queste potranno essere successivamente ripartite.
Attualmente si assiste ad una situazione paradossale: le risorse vengono attribuite non in funzione delle reali performance aziendali ma in virtù del deficit che ciascuna azienda fa registrare e denuncia; pertanto, ad essere premiate non sono le imprese più virtuose, quanto ancora una volta quelle male organizzate o male gestite. Per quanto attiene alle regole, invece, mi preme sottolineare come ad oggi il comparto viva in una condizione di pieno caos: l'Ente regionale campano non ha mai stabilito un colloquio con le associazioni datoriali, ma esclusivamente con i sindacati.
È una prassi che ritengo del tutto ingiustificata: non si capisce infatti perché per risolvere i tanti problemi che vessano le aziende del Trasporto pubblico locale, la Regione Campania con l'assessorato competente – non si interfacci direttamente con le imprese coinvolte. Insieme, sono certo, Regione e aziende afferenti al Tpl riuscirebbero a trovare una soluzione condivisa, invece di arrivare a delle decisioni unilaterali che difficilmente potranno soddisfare le richieste ormai indifferibili dei tanti imprenditori del settore.

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