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BON TON
Ditelo con un fiore
Anche quando si regala un bouquet bisognerebbe tenere conto dell'etichetta
 d Nicola Santini
www.eredialtrono.com
Finalmente è arrivata la primavera e con essa la voglia di far
fiorire terrazze, tavole e giardini. E quindi è anche il momento di parlare di galateo floreale, che, va da sé, è strettamente legato al linguaggio dei fiori. Sembrerà strano, ma i fiori ai quali siamo più affezionati, vuoi per la facile reperibilità, vuoi perché ci siamo abituati, spesso sono assolutamente proibiti se andiamo a leggere il messaggio che contengono.
La classica orchidea, che se regalata come fiore singolo con tanto di suppostina per l'acqua è qualcosa da evitare già solo per come si presenta ma che sotto forma di pianta con terra e foglie ha una sua eleganza, se regalata a una donna significa letteralmente "grazie per esserti concessa", che non è certo la frase che ogni donna sognerebbe di sentirsi dire. Inoltre, proprio per la sua bellezza e particolarità, l'orchidea negli anni è stata sempre oggetto di grandi contese tra donne gelose.
Altro fiore in vaso gettonatissimo, colorato e facilissimo da trovare, è il ciclamino, che va bene se preso in autonomo e messo sul terrazzo, ma se inviato come regalo anticipando un posto a tavola da un amico significa "saluti, rassegnazione, addio".
Il Galateo comanda di mandarne un vasetto a coloro che ci hanno invitati a pranzo a cena e che per una serie di circostanze ci hanno messo a disagio: si
ringrazia anche quando tutto è andato storto, ma con un ciclamino il messaggio sarà inequivocabilmente di chiusura. Esempi come questi sono all'ordine del giorno: la stima arriva con una camelia bianca che significa letteralmente "sono un tuo fan", così come un bouquet di salvia, elegantissimo ed estremamente alla moda.
Sì perché gli omaggi floreali ultimamente sono più gettonati dal verduraio che dal tradizionale fiorista.
Anche perché, specie i fiori che devono finire su una tavola, seguono la regola secondo la quale non devono essere assolutamente troppo profumati per non compromettere gli aromi a tavola, che sicuramente si sposano meglio con quelli delle verdure suggerite dai nuovi floral designer. Alcune idee: carciofi, e gerbere, che vanno bene anche come bouquet e in caso non staranno sulla tavola, ma in vaso su un mobile, composizioni di broccoli e lavanda, cavolfiori decorativi.
Parliamo del centrotavola: innanzitutto ricordiamo sempre che i fiori che mettiamo a tavola devono essere piccoli, tagliati in modo tale da non dove fare le gincane per vedere chi ci siede di fronte e devono essere una citazione, non un giardino o una natura morta proprio dove andiamo a goderci la convivialità. Il classico vasetto con le rose, va bene giusto all'ora del tè.
Ma vediamo le regole dell'etichetta quando decidiamo di portare i fiori quando ci invitano. I fiori non arrivano con noi ma li facciamo mandare dal fioraio qualche ora prima, così la padrona di casa non impazzirà per trovare una sistemazione in vaso, per toglierli dalla carta quando ancora sta dietro ai fornelli. Naturalmente, mai mandare fiori senza un bigliettino. I fiori si possono mandare anche l'indomani per ringraziare dell'invito ricevuto, sempre con un cartoncino con qualche parola gentile e un grazie per la bella serata del giorno prima. Per quanto riguarda me, io amo regalare un semplice bouquet di erbette aromatiche e fiori di campo in un vaso da olive sottolio; in casa di campagna come nel più minimale spazio di città, è sempre il più bello quindi, lavanda, rosmarino, salvia e magari qua e là - qualche papavero rosso, che indica eccentricità.
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