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  Dicembre 2012

Articoli n° 03
APRILE 2011
 
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GESTIONE dei "quasi incidenti"



Lo sviluppo di sistemi informativi dedicati alla raccolta e analisi dei "quasi incidenti" negli impianti a rischio di incidente rilevante può rappresentare uno strumento efficace con cui contribuire alla crescita della cultura della sicurezza nel suo complesso

È necessario un approccio sistematico alla gestione dei "quasi incidenti", la cui efficacia risulterà tanto maggiore quanto più elevato è il numero di imprese coinvolte e quanto più ampiamente diffusi e condivisi risultano gli esiti dell'analisi

INAIL- Osservatorio della Sicurezza a cura dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico - Dipartimento Processi Organizzativi ex-ISPESL

di Roberta Valentina Gagliardi
Ricercatrice


L' analisi post‑incidentale, nel caso di accadimento di un incidente rilevante, è pratica
ormai consolidata nell'ambito delle procedure previste per la gestione della sicurezza di attività industriali soggette alla normativa "Seveso": è ampiamente diffusa, infatti, tra gli operatori del settore, la consapevolezza che un'approfondita investigazione della dinamica di un evento incidentale possa consentire la comprensione delle potenziali cause dello stesso e la individuazione dei possibili interventi tecnici e/o gestionali da attuare in un impianto per prevenire l'evento e/o mitigarne le conseguenze.
Meno uniformemente consolidata risulta, allo stato, la pratica della raccolta e analisi dei "quasi incidenti" che possono verificarsi in un impianto: questi sono definiti come quelle circostanze che sarebbero potute evolvere in un incidente se la sequenza di eventi non fosse stata interrotta, o anche come quegli eventi in cui si sarebbero potuti verificare problemi operativi o danni alle persone ed ai beni se le circostanze fossero state appena diverse.
Numerose sono le motivazioni che giustificano l'inserimento dell'analisi dei "quasi incidenti" tra le pratiche aziendali connesse alla gestione della sicurezza. Innanzitutto i "quasi incidenti" possono essere considerati segnali di allarme che un incidente più grave può verificarsi; non a caso, esempi di sistemi di gestione dei "quasi incidenti" attuati nell'industria chimica europea dimostrano che nelle realtà industriali in cui si incrementa l'attività di notifica ad essi relativa si registra un miglioramento complessivo delle prestazioni in materia di sicurezza. Oltre a ciò, i "quasi incidenti" rappresentano un insieme di dati statisticamente più significativo degli incidenti rilevanti, in virtù del fatto che essi si verificano con notevole frequenza nella pratica industriale, offrendo quindi maggiori opportunità per valutazioni analitiche finalizzate all'individuazione di provvedimenti tecnici e /o gestionali utili al miglioramento della sicurezza.
Non trascurabile, infine, è il minore costo economico generalmente associabile alle misure di riduzione dei "quasi incidenti", rispetto ai costi previsti per la prevenzione e/o mitigazione di un incidente rilevante. Dal punto di vista normativo, la richiesta di analisi dei "quasi incidenti" allo scopo di prevenire gli incidenti rilevanti e di limitarne le conseguenze viene introdotta dalla Direttiva 96/82/CE "Seveso II" con una esplicita raccomandazione, rivolta agli Stati Membri, a notificare i "quasi incidenti" su base volontaria.
Più precisamente la direttiva Seveso II, e il suo recepimento italiano, il D.Lgs. 334/99, introducono nell'Allegato VI, che stabilisce i criteri per la notifica di un incidente alla Commissione europea, una raccomandazione affinché gli stati membri notifichino i "quasi incidenti" che presentino un interesse tecnico particolare per la prevenzione degli incidenti rilevanti e per la limitazione delle loro conseguenze. Tale richiesta rimane invariata anche dopo l'emanazione della più recente Direttiva 2003/105/EC che modifica la Direttiva Seveso II, e che è stata recepita dal D.Lgs. 238/05.
La normativa nazionale, inoltre, introduce un ulteriore richiamo alla necessità di analisi dei "quasi incidenti" tramite il Decreto 9 agosto 2000, che definisce le Linee Guida per l'attuazione del sistema di gestione della sicurezza, emanato in attuazione dell'art. 7 comma 3 del D.Lgs. 334/99. Il titolo III di tale Decreto definisce gli elementi fondamentali dei contenuti tecnici del sistema di gestione della sicurezza, tra cui figura il controllo delle prestazioni; in relazione ad esso la norma prevede che venga effettuato un riscontro, in termini continuativi, sull'esercizio corrente degli impianti basato, tra l'altro, sull'utilizzo dell'esperienza operativa derivante dall'analisi dei "quasi incidenti".
In base alla norma, quindi, i riscontri previsti per il controllo delle prestazioni devono essere basati anche sulla valutazione degli incidenti, quasi incidenti e anomalie di funzionamento occorse nello stabilimento o in impianti similari, e delle eventuali conseguenti azioni correttive. Le procedure per la classificazione, archiviazione ed analisi dei dati sui "quasi incidenti" nell'ambito del controllo delle prestazioni divengono così oggetto delle verifiche ispettive effettuate per accertare l'adeguatezza della politica di prevenzione definita dal gestore e del relativo sistema di gestione della sicurezza in base all'art. 25 del D.Lgs. 334/99.
Quanto sopra esposto evidenzia, sia dal punto di vista tecnico che normativo, la necessità di un approccio sistematico alla gestione dei "quasi incidenti", la cui efficacia risulterà tanto maggiore quanto più elevato è il numero di imprese coinvolte e quanto più ampiamente diffusi e condivisi risultano gli esiti dell'analisi dei "quasi incidenti" tra i vari soggetti responsabili della gestione e del controllo della sicurezza degli impianti. Tale esigenza ha indirizzato l'attività di ricerca del DIPIA verso lo sviluppo di sistemi informativi specificamente progettati per facilitare la identificazione, la raccolta, l'archiviazione e l'analisi dei "quasi incidenti", nella consapevolezza che i benefici attesi dall'utilizzo di tali sistemi informativi sono molteplici.
Tra questi figura la possibilità di: identificare eventuali criticità nella gestione della sicurezza degli impianti, tramite, ad esempio, la individuazione della tipologia di eventi maggiormente ricorrente, dell'unità di impianto più frequentemente coinvolta e, soprattutto, delle cause più frequenti degli eventi incidentali; produrre insegnamenti da cui trarre indicazioni sui possibili interventi tecnici e/o gestionali da attuare nelle diverse realtà industriali per prevenire l'evento incidentale e/o mitigarne le conseguenze, e, una volta individuati tali interventi, stabilirne la priorità; facilitare la condivisione di dati significativi sui "quasi incidenti" tra aziende diverse, comprese le piccole e medie aziende al di fuori dei circuiti delle associazioni di categoria; agevolare il trasferimento di conoscenze ed esperienze in materia di sicurezza dei processi produttivi alla forza lavoro più giovane, anche prevedendo l'eventuale supporto di specifici percorsi formativi; garantire la continuità dell'attenzione alla sicurezza anche quando non si verificano incidenti rilevanti per lunghi periodi; fornire informazioni aggiuntive a supporto dell'analisi di rischio. Se, in base alle considerazioni sopra menzionate, l'analisi dei "quasi incidenti" viene considerata un'opportunità per apprendere lezioni utili a prevenire incidenti futuri, lo sviluppo di sistemi informativi dedicati alla raccolta ed analisi dei "quasi incidenti" può rappresentare uno strumento efficace con cui contribuire alla crescita della cultura della sicurezza nel suo complesso.
Da questo punto di vista, alla luce del recente accorpamento dell'ISPESL con l'INAIL, ulteriori potenzialità possono scaturire dall'integrazione tra il knowhow acquisito in materia di gestione dei "quasi incidenti" negli impianti "Seveso" e le esperienze analoghe maturate nel settore degli infortuni sul lavoro, in un processo sinergico e costruttivo a beneficio della sicurezza di ampi settori produttivi del Paese.

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