SanitÀ, sos
delle imprese al governo
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per rilanciare la sanitÀ
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Così cambierÀ
l’Agenzia delle Entrate
di Antonietta Sanseviero
Così cambierÀ
l’Agenzia delle Entrate
La riforma illustrata a Palazzo Partanna dal Direttore Generale Befera
Giovanni Lettieri
«Il processo di riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate è essenziale per rafforzare la lotta agli evasori fiscali, concorrenti sleali di un’impresa in regola». Lo ha dichiarato il Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, intervenuto nel corso di un convegno di approfondimento sul nuovo assetto dell’organismo e sui conseguenti vantaggi per le imprese ed i contribuenti, svoltosi lo scorso 15 dicembre all’Unione Industriali di Napoli. Il piano di riorganizzazione, che troverà applicazione entro il 2010, prevede una forte diminuzione del numero delle unità territoriali dell’Agenzia delle Entrate: dagli attuali 384 uffici locali a 106 strutture di livello provinciale destinate ad attività di servizio delle imprese e dei cittadini. Per migliorare la qualità dei controlli è prevista una riorganizzazione della Direzione centrale di accertamento. Si passa da un’attività di contrasto all’evasione suddivisa per tipologie di controllo (verifiche, accertamenti formali, controlli sostanziali) a un’organizzazione incentrata sulla tipologia di contribuenti (soggetti di grandi dimensioni, piccole imprese, professionisti). «Il nuovo assetto organizzativo - ha sottolineato Befera - consentirà un ulteriore potenziamento dell’attività di assistenza ai contribuenti».
Al convegno sono intervenuti altresì il Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Giovanni Lettieri, l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, Andrea Cozzolino, il Presidente dell’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi, Andrea Amatucci, il Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli, Achille Coppola, e il Direttore de Il Denaro, Alfonso Ruffo. Nel suo intervento Lettieri ha auspicato per il futuro una maggiore reciprocità, tra le imprese e la Pubblica Amministrazione, nell’espletamento dei rispettivi obblighi. A tal riguardo una delle questioni più sentite dagli imprenditori è costituita dal blocco dei pagamenti. Si verifica allorché un’impresa destinataria di un corrispettivo superiore per la cessione di prodotti o la prestazione di servizi alla pubblica amministrazione risulti inadempiente rispetto all’obbligo di versamento “derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento”. Attualmente Equitalia, società incaricata della riscossione nazionale dei tributi, nel caso di impresa morosa ma a sua volta creditrice di una pubblica amministrazione, recupera l’importo direttamente alla fonte. Il pubblico committente tende tuttavia a pagare solo la somma che serve ad appianare il debito verso il fisco e a ritardare la restituzione del credito residuo spettante all’imprenditore. Befera ha assicurato che il blocco da parte di Equitalia si limita alla cifra dovuta. La prassi, tuttavia, è un’altra, e le imprese continuano ad attendere a volte per anni il saldo del dovuto. Di particolare interesse anche l’intervento dell’Assessore regionale alle Attività produttive. «É fondamentale - ha sostenuto Cozzolino - che l’Agenzia delle Entrate diventi una struttura sempre più operativa nell’ambito dell’attuazione del credito d’imposta regionale. Se riusciremo a concludere in tempi rapidi la convenzione con l’Agenzia - ha assicurato Cozzolino - sarà possibile avviare, già agli inizi del 2009, il primo bando sul credito d’imposta, necessario per favorire la crescita economica e l’occupazione».
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