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  Dicembre 2012

Articoli n° 03
APRILE 2009
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Emergenza rifiuti in Campania, necessari una nuova classe politica, manager competenti e cittadini attivi

Dopo 14 anni di fallimento, la politica deve tornare ad assumersi le proprie responsabilità
in via ordinaria e non straordinaria, esercitando il dovere di scegliere nell’interesse di tutti

di Ferdinando Iavarone, Segretario regionale di Cittadinanzattiva-Campania

La questione rifiuti in Campania ha assunto dimensioni tali da investire l’intera opinione pubblica internazionale e da costringere la stessa Commissione Europea, cui il nostro Movimento già si rivolse nel 2006, ad aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia e a sollecitare interventi urgenti visto l’aggravarsi della situazione nella nostra regione. Il serio rischio è dunque di unire ai danni già gravissimi che stiamo pagando per il problema in sé, quelli derivanti dalle multe comunitarie al nostro Paese e dalla perdita dei finanziamenti comunitari. Le organizzazioni civiche della nostra regione, con molte associazioni dei cittadini come la nostra, hanno più volte chiesto in questi anni alle istituzioni pubbliche di essere ascoltate e coinvolte per affrontare il problema rifiuti, così come accade per quello dei servizi sanitari, dei servizi pubblici, della sicurezza e delle emergenze di tipo sociale.
Vi sono stati appelli, tra gli altri del cardinale Crescenzio Sepe, di personalità della cultura napoletana, di rappresentanti autorevoli del mondo delle imprese. A fronte di tutto ciò abbiamo colto con mano il silenzio e l’indisponibilità di troppi rappresentanti delle istituzioni pubbliche a livello regionale e locale, senza dimenticare gli opportunismi di esponenti del mondo politico e istituzionale a livello nazionale troppo impegnati a coltivare i collegi elettorali campani.
Cittadinanzattiva è un’associazione di partecipazione civica presente in tutte le province della Campania, con il Tribunale per i diritti del malato e con apposite iniziative di tutela dei diritti dei consumatori nei servizi di pubblica utilità e nelle scuole. I cittadini si rivolgono ai nostri servizi d’informazione, assistenza e intervento per chiedere il riconoscimento e la tutela dei propri diritti. Si rivolgono a noi sempre più cittadini esasperati per la insoddisfazione dei servizi pubblici fondamentali, ma soprattutto perché non riescono a dialogare e ad avere risposte ai loro bisogni con gli amministratori né con i rappresentanti politici. Più volte sono stati chiesti vanamente incontri alle istituzioni per far arrivare la voce del cittadino, per costituire tavoli di lavoro e di concertazione per affrontare concretamente i problemi, come quello dei rifiuti.
Dopo 14 anni di fallimento della gestione commissariale dei rifiuti, con enorme sperpero di risorse pubbliche, è necessario che la politica torni ad assumersi le proprie responsabilità in via ordinaria e non straordinaria, esercitando il dovere di scegliere nell’interesse di tutti, e non di pochi e dei più furbi.
Affinché tutto ciò avvenga è indispensabile però investire su una nuova classe politica, senza fare distinzione tra partito e partito, perché qui in Campania tutti hanno dato il peggio di sé da ormai troppi anni.
Occorre una nuova classe dirigente che sia in grado di interpretare i bisogni e gli interessi generali dei cittadini dando loro modo di partecipare alla gestione della cosa pubblica. È l’attuale classe politica e quella immediatamente precedente la principale responsabile del disastro ambientale e sanitario procurato dalla cattiva gestione dei rifiuti.
Sono inenarrabili i disagi quotidiani e i danni in termini economici e di salute che i cittadini stanno subendo da troppo tempo, soprattutto a causa della pessima gestione del servizio rifiuti. È indispensabile un forte segnale di cambiamento. Occorre puntare su persone nuove e capaci nella gestione di Comuni, Province e Regione e su manager preparati ed onesti, sottoposti ad un serio controllo di qualità sul loro operato e, conseguentemente, da premiare o da rimuovere. Chi ha sbagliato però deve pagare il danno incalcolabile procurato e i maggiori esborsi che cadranno sui cittadini sempre più tartassati dai tributi nazionali e locali.
Per questo, Cittadinanzattiva ha chiesto a Magistratura e Corte dei Conti di assicurare massima vigilanza affinché si eviti l’ennesima umiliazione del cittadino campano con l’ennesimo colpo di spugna, con il silenzio o addirittura con il non fare.
Come Cittadinanzattiva, faremo la nostra parte in tutte le città della Campania in cui siamo presenti, convinti che senza puntare su cittadini attivi e responsabili sarà impossibile recuperare a curare molti dei grandi beni comuni che questa terribile vicenda dei rifiuti sta portando alla rovina.

Il costo dei rifiuti in Campania

di Mariano Votta, Giornalista e project manager di Cittadinanzattiva

In occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti, l’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva ha reso noto l’annuale dossier sui rifiuti, e anche dal punto di vista dei costi, come per quello della qualità del servizio, la Campania non ne esce per nulla bene, con Caserta seconda città d’Italia per le tariffe più alte (393 euro) e, soprattutto, un costo medio annuo tra i più alti d’Italia: con 262 euro, la Campania è seconda solo alla Sicilia.
In assoluto, in Italia la spesa media annua più alta si registra, come detto, in Sicilia con 280 euro, mentre la più bassa è in Molise (117 euro), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese, che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione: in Campania, a Caserta la Tarsu arriva sfiorare i 400 euro, più del doppio rispetto ad Avellino (168 euro), ben 110 euro in più rispetto a Napoli, 142 euro in più rispetto a Benevento e 180 euro in più rispetto a Salerno. Da sottolineare, inoltre, che a più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, nessuno dei cinque i capoluoghi campani è passato dalla Tarsu alla Tia.
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, l’analisi a carattere regionale e nazionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200€ ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. L’indagine, condotta con il contributo dei rilevatori civici di Cittadinanzattiva, ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia. On line su www.cittadinanzattiva.it l’indagine completa con il prospetto per ciascun capoluogo e la scomposizione delle voci di costo.

 

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