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  Dicembre 2012

Articoli n° 03
APRILE 2009
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UnitÀ d’Italia
Nelle tappe delle celebrazioni guidati dalle architetture


di Stefano Castelli Gattinara, Architetto




Per il 2011, anno dedicato alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità di Italia, sono previste iniziative di carattere culturale e scientifico dislocate su tutto il territorio nazionale, nonché qualificati interventi ed opere infrastrutturali.
Tra i progetti di maggior rilievo il nuovo palazzo del cinema a Venezia, il parco della musica a Firenze, il restauro del museo archeologico di Reggio Calabria ed il nuovo auditorium ad Isernia.
Il programma dell’anniversario prevede anche una retrospettiva sui precedenti eventi, organizzata nelle sale del Vittoriano a Roma e già visitabile. Il momento sociale, storico e culturale ha sempre condizionato l’organizzazione degli eventi per la celebrazione delle tappe principali dell’Unità di Italia (50°, 100°, 150° anniversario), segnando anche la tipologia di scelta architettonica che, fatalmente, rimarrà indelebile sul territorio italiano. É opportuno, quindi, ripercorrere le celebrazioni e scoprire che molti edifici importanti delle nostre città sono nati proprio da queste occasioni.
Le celebrazioni per i cinquant’anni dell’Unità di Italia si svolsero a Torino, Roma e Firenze.


A Roma ebbero inizio con l’apertura della “Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea” a Valle Giulia e coincisero con l’Esposizione Internazionale del 1911. L'assetto attuale della Valle Giulia deriva, in larga misura, da quello che le fu dato in occasione dell’evento: l’opera principale fu la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, opera di Cesare Bazzani, edificata per l'occasione. Tutt’ora le prime sale della galleria sono dedicate alle collezioni del XX secolo ed ospitano le opere legate all'Esposizione Internazionale del 1911.
Le celebrazioni del 50° cambiarono decisamente il volto della Capitale. Venne restaurato Castel Sant’Angelo che divenne sede di mostre di carattere storico. Venne inaugurato il Vittoriano, vennero altresì inaugurati il Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale, il Palazzo di Giustizia al Lungotevere. Tre nuovi ponti sul Tevere, tra cui il Ponte Vittorio Emanuele, collegarono le due rive.
Completamente diversa, da quella del 1911, era l’Italia che si apprestava a celebrare il centenario dell’Unità. Le due guerre mondiali, il fascismo, la resistenza, la nascita della Repubblica e l’approvazione della Costituzione avevano modificato in maniera sensibile la coscienza storica e le condizioni del Paese. Allo stesso tempo il “miracolo economico” ne stava rapidamente cambiando la geografia e le strutture sociali.
“Italia 1961” fu la celebrazione del “miracolo economico” dell’Italia che aveva superato di slancio la fase della ricostruzione e che aveva compiutamente conquistato la Democrazia.

Dal punto di vista organizzativo un ruolo di primo piano lo ebbe Torino, con le sue mostre sull’industria e il “made in Italy” presiedute dal giovane Giovanni Agnelli. L’area scelta per l’esposizione, del primo centenario dell’Unità d’Italia, fu la zona sud-est di Torino, nell'area compresa tra Corso Unità d'Italia e Via Ventimiglia, posta sulla riva sinistra del Po. Uno degli edifici fulcro dell’area fu il Palazzo delle Mostre, detto Palazzo a Vela o Palavela a causa della sua forma particolare. Fu progettato dall'ingegner Franco Levi e dagli architetti Annibale e Giorgio Rigotti. Il progetto originale, in cui si fondevano ingegneria e architettura, era molto inconsueto, caratterizzato da vetrate laterali estremamente ampie a forma di vela. La struttura portante è alta 29 metri, realizzata in cemento armato è costituita da tre archi ancorati a terra con tiranti sotterranei. L’edificio è stato recentemente restaurato per ospitare le gare di pattinaggio dei XX Giochi Olimpici invernali. La ristrutturazione, diretta dall'architetto Gae Aulenti e sotto la direzione lavori di Giorgio Nicola Siniscalco, ha suscitato critiche in quanto nella nuova struttura sono scomparse le caratteristiche vetrate, ed è stato costruito, al di sotto delle volte in cemento armato, un edificio indipendente e dalla forma più tradizionale.




Il padiglione più imponente dell’esposizione del 1961, comunque, rimane il Palazzo del Lavoro destinato ad ospitare mostre e saloni, opera di Pier Luigi Nervi. Opera di ardita ingegneria e dimensione (25.000 mq) ha un’imponente copertura che poggia su 16 pilastri di cemento armato alti 25 metri che reggono, ciascuno, un "fungo" in carpenteria metallica, quadrato, del lato di 38 metri.
Successivamente all’evento il Palazzo del Lavoro è stato molto sfruttato dalla città di Torino, inizialmente fu sede dal Centro Internazionale del BIT - Agenzia delle Nazioni Unite - poi ospitò molte manifestazioni fieristiche di vario genere; tuttavia, a causa degli alti costi di manutenzione, è stato progressivamente abbandonato e versa, oggi, in condizioni critiche. Ospita attualmente una sezione distaccata della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Torino e una discoteca, anche se tutte le attività presenti sono in via di dismissione.
Forse per evitare che questo triste destino si ripetesse per futuri edifici, il 150° anniversario dell’Unità di Italia avrà opere ed iniziative sparse su tutto il territorio nazionale. Si è cercato di capire cosa veramente servisse a livello locale cercando di dare risposte concrete, coinvolgendo le amministrazioni locali.

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