privacy: tra cultura e adempimento
Una riflessione sul rapporto
tra azienda e norma
privacy: tra cultura e adempimento
Una riflessione sul rapporto
tra azienda e norma Il legislatore ancora una volta garantisce che il trattamento dei dati si svolga nel rispetto
dei diritti e delle libertà fondamentali della persona di Mariarosaria Zappile Lo scorso 9 marzo, presso la sede di Confindustria Salerno, si è tenuto il seminario sugli ultimi aggiornamenti in materia di privacy. L'iniziativa ha avuto lo scopo di illustrare, in sintesi, gli adempimenti in materia disposti dalla normativa vigente e di approfondire, in particolare, due provvedimenti del Garante (misure di semplificazione degli adempimenti e nuova disciplina sanzionatoria) particolarmente significativi per le imprese. Ha partecipato, in qualità di relatore, Carlo La Rotonda, funzionario di Confindustria mentre ha coordinato i lavori Roberto Magliulo, Consigliere Delegato Ricerca ed Innovazione di Confindustria Salerno. L’iniziativa nasce dall’esigenza, sempre sentita dalle imprese, di affrontare con consapevolezza il tema della tutela della privacy, la cui gestione degli adempimenti, non è priva di difficoltà per la complessità ed i costanti aggiornamenti della norma.
La premessa dell’incontro è stata l’aver considerato oramai come acquisita la “nuova cultura della privacy” quale salvaguardia del diritto alla riservatezza dell’individuo non traducibile, esclusivamente, nella mera accettazione e sterile gestione dell’adempimento, ma nel considerare il trattamento dei dati come parte integrante e imprescindibile del sistema aziendale. Tale approccio, però, non preserva coloro che ne hanno fatto esperienza dall’affrontare le criticità della norma, nella misura in cui questa si traduce in una serie di obblighi la cui complessità, talvolta, non rende immediata giustizia alla volontà e all’obiettivo del legislatore.
Il Provvedimento 27 novembre 2008 del Garante, pubblicato sulla GU n. 287 del 9.12.2008, in materia di “Semplificazione delle misure minime di sicurezza contenute nel Disciplinare tecnico di cui all'Allegato B) al d.lgs. n. 196/2003, incontra proprio l’esigenza di chiarezza e semplificazione da sempre espressa dalle imprese (dei liberi professionisti e degli artigiani), al fine di mantenere un adeguato livello per la sicurezza dei dati e dei trattamenti e nel tentativo di favorire la migliore accettazione delle regole vigenti, che è premessa indispensabile per un corretto adempimento. Alle semplificazioni apportate al quadro normativo in materia, si affiancano le modifiche a quello sanzionatorio, che si inasprisce. In occasione del seminario è stato, infatti, approfondito anche il Decreto Legge 30 dicembre 2008, n. 207 recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti” - cosiddetto DL milleproroghe, pubblicato sulla GU n. 304 del 31.12.2008. L’analisi del decreto ha lasciato configurare una contrapposizione ideale tra i due disposti, dalla quale è possibile trarre le seguenti considerazioni. Indipendentemente dai contenuti tecnici dei provvedimenti esaminati, sui quali Confindustria, per i suoi associati, ha fornito importanti orientamenti con due circolari, al fine di comprendere lo spirito che sottende la norma cosi aggiornata, emerge da un lato la presunta esigenza del legislatore di favorire, con la semplificazione, la comprensione e la migliore gestione dell’adempimento da parte delle imprese, dall’altro (inasprimento quadro sanzionatorio) la volontà di responsabilizzare ulteriormente i soggetti interessati, quasi a voler sottolineare che è ancora necessario focalizzare l’attenzione sulla sensibilizzazione, per favorire l’interiorizzazione della legislazione vigente, che ancora fatica ad imporre il suo valore intrinseco. è chiaro quindi lo sforzo del legislatore nel volere, ancora una volta, garantire che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, della dignità dell'interessato, con particolare riferimento alla riservatezza, all'identità personale e al diritto alla protezione degli stessi (Art. 2 d.lgs. 196/03). Un rimando ai principi cui si inspira il Codice, che è un ritorno alla comprensione autentica dello stesso, al riconoscimento, che è già patrimonio di ciascun individuo, del rispetto della dignità della persona.
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