Banca-Impresa
Avellino, cittÀ dei servizi
e delle imprese
L’importanza della formazione
Grande partecipazione ai corsi
intervista di Filomena Labruna
Avellino, cittÀ dei servizi
e delle imprese
Il sindaco Giuseppe Galasso annuncia una nuova programmazione finalizzata a razionalizzare e valorizzare il nucleo industriale di Pianodardine
Giuseppe Galasso
L’amministrazione comunale di Avellino annuncia la sua attenzione alle esigenze del mondo produttivo. Il sindaco Giuseppe Galasso, da poco riconfermato alla carica di primo cittadino, illustra progetti ed interventi a sostegno dell’imprenditorialità locale.
Quale futuro per il nucleo industriale di Pianodardine? Una questione riproposta con forza dal presidente degli industriali Silvio Sarno, il quale ha chiesto espressamente che all’area venga restituita una fisionomia, quella iniziale di area ospitante fabbriche cintate dal verde.
É un appello che accolgo con convinzione. Ma ogni discorso legato allo sviluppo di Pianodardine, al rilancio della politica industriale, ruota intorno alla bonifica dell’area ex Isochimica. Un progetto già avviato nella scorsa legislatura e che proprio in questi giorni sta proseguendo nel rispetto dei tempi e delle modalità stabilite. Una volta completata la bonifica si dovrà procedere con la valutazione di una seria programmazione industriale che tenga conto di quanto già insiste nel nucleo di Pianodardine.
Come rendere la città più attrattiva, sotto il profilo della qualità della vita, per i manager che vengono per lunghi periodi in Irpinia?
Abbandonata la condizione di piccola città burocratico-professionale, Avellino si avvia verso una nuova stagione della sua vita, che è quella di una città medio-piccola dove possono integrarsi qualità del lavoro e condizioni di vita ancora ottimali, offerta ambientale di qualità e servizi avanzati tipici della città moderna. Dopo aver recuperato molti luoghi simbolo della città di Avellino come il Castello, la Chiesa del Carmine, Villa Amendola, il Parco del Teatro, la Casina del Principe, l’ex Gil, l’ex Eca adesso occorre favorire la valorizzazione del patrimonio storico-artistico recuperato e la promozione di qualità legate all’intrattenimento, al tempo libero, alla cultura.
Cosa prevede il piano strategico in relazione alle attività produttive e alle esigenze delle imprese?
Il quadro economico, ambientale, urbanistico e sociale del territorio della città di Avellino e del suo hinterland presenta una lettura complessa, poiché esso si pone, malgrado le sue indubbie criticità, come un territorio che mostra segnali di vitalità e di spicco rispetto alla media di analoghi centri del Mezzogiorno d’Italia: produzioni di qualità nel settore dell’agro alimentare, condizioni e qualità della vita ancora accettabili, basso tasso di criminalità, sistemi familiari ancora sani, eccellenze in alcune fasce del quarto settore come la ricerca, buona qualità dell’artigianato, professionalità e competenza della forza lavoro, diffuso senso della legalità.
Il Piano Strategico, in parte già avviato, è lo strumento attraverso il quale si lavorerà per una visione unitaria e nuova della città di Avellino, che sia capace di valorizzare le molteplici potenzialità presenti e di ridare quel ruolo di città capoluogo che negli anni è stato smarrito per effetto di una politica del territorio molto caratterizzata dall’emergenza della ricostruzione post-sisma.
Qual è il ruolo e l’apporto degli industriali locali?
La consapevolezza del ruolo che gli imprenditori dovranno avere nel rilancio della città di Avellino mi ha portato, già negli scorsi mesi, a coinvolgere la Confindustria nel tavolo di programmazione e nella stesura del documento strategico. Il ruolo degli industriali locali è fondamentale per rilanciare l’economia cittadina e dell’intera provincia di Avellino. |