l’agricoltura di precisione
Il microcredito nel contesto italiano
Annamaria Borea
Centro Interdipartimentale di Economia del Lavoro
e Politiche Economiche - Università degli Studi di Salerno
annaborea@virgilio.it
Il microcredito nel contesto italiano
Il progetto più rilevante nel nostro Paese porta la firma della Compagnia di San Paolo
Secondo l’Istat nel 2006 le famiglie italiane che versavano in condizioni di povertà erano 2 milioni 623mila, pari all’11% del totale delle famiglie residenti. Nel Mezzogiorno, l’esclusione finanziaria, cioè il mancato accesso ai servizi bancari, è più elevata che al Nord. Questi indicatori di esclusione finanziaria sono più drammatici per le cosiddette categorie a rischio: microimprese, lavoratori atipici, nuove partite Iva, donne soprattutto sole con figli, anziani, immigrati.
Il credito è uno degli strumenti per uscire dalla povertà. Tuttavia i bisogni di credito non sono adeguatamente soddisfatti mediante il ricorso ai prestatori istituzionali, quali le banche tradizionali, in quanto i poveri non sono in grado di offrire garanzie in caso di inadempienza. In questo contesto di disagio economico e sociale, il microcredito può rappresentare un’opportunità per chi anche se meritevole di credito, non riesce a dimostrarlo secondo i parametri standard di valutazione bancaria.
«Il microcredito - ha dichiarato il professor M. Yunus, fondatore del microcredito - permette ai poveri e agli scalzi di accedere a una opportunità che di solito è esclusivo appannaggio dei ricchi». Nell’esperienza italiana del Microcredito, un peso significativo è riconosciuto agli ambienti di cultura cattolica. Dal 2003 la Caritas Italiana, in collaborazione con la Banca Popolare Etica, pratica il microcredito attraverso la concessione di prestiti a soggetti appartenenti a fasce deboli della popolazione. L’importo massimo concedibile ammonta a 5.000 Euro, rimborsabile in 36 mesi. Oltre a collaborare in convenzione con enti non profit, la Banca Popolare Etica opera anche attraverso la propria attività ordinaria, concedendo credito «ad attività socioeconomiche finalizzate all’utile sociale, ambientale e culturale, sostenendo le attività di promozione umana, sociale ed economica delle fasce più deboli della popolazione e delle aree più svantaggiate». In conformità alla propria mission, Banca Etica promuove due tipologie di intervento: microcredito alla microcroimpresa e microcredito al consumo. Per quanto concerne il primo, l’importo massimo erogabile ammonta a 25.000 Euro, rimborsabile in 60 rate mensili, pagando un tasso d’interesse pari al 6%. Per il microcredito al consumo, invece, è previsto un importo massimo di 7.500 Euro, rimborsabile in 36 rate mensili, pagando un tasso d’interesse pari al 5%. In entrambi i casi è prevista l’attivazione di un fondo di garanzia per gli specifici progetti da parte dell’ente partner.
Il progetto di microcredito più rilevante in Italia porta la firma della Compagnia di San Paolo ed è conosciuto come “Microcredito Sociale della Compagnia di San Paolo”. L’obiettivo della Compagnia è di dare una chance concreta per la creazione di una microimpresa consentendo di trasformare il lavoro potenziale in effettivo in un’ottica che supera l’approccio assistenzialistico e fornisce un’arma efficace per prevenire il fenomeno grave e tristemente noto dell’usura. La Compagnia mette a disposizione 2.000.000 di Euro, di cui 400.000 destinati alla gestione operativa, al monitoraggio e alle azioni di comunicazione e socializzazione e 1.600.000 destinati all’attività di microcredito, equamente divisi fra i quattro enti di riferimento, che, costituendo un fondo di garanzia presso le banche partner, possono erogare da 1.000 Euro (per persone fisiche) a 35.000 Euro (in caso di società di persone, di cooperativa sociale e di piccola cooperativa sociale), restituibili con 18/60 rate mensili.
In conclusione, il Microcredito è una delle risposte alle difficoltà di accesso al credito in quanto dà a ciascuno la possibilità di “liberare” le proprie potenzialità imprenditoriali, diritto riconosciuto dalla stessa Carta Costituzionale.
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