L’attuazione del protocollo sul Welfare
Come funziona iL TRUST
neL PASSAGGIO GENERAZIONALE DELL’IMPRESA
Come funziona iL TRUST
neL PASSAGGIO GENERAZIONALE DELL’IMPRESA
Un valido strumento per la pianificazione della successione in azienda
Il trust ha per effetto
la segregazione patrimoniale: i beni
ad esso sottoposti
non possono essere aggrediti dai creditori
Maurizio GALARDO
Avvocato
info@galardoventuriello.it
Il trust (dall’inglese “to trust”: affidarsi, aver fiducia) è un istituto giuridico di origine anglosassone che permette di destinare parte del patrimonio di un soggetto, per uno scopo determinato. Con il trust un soggetto, chiamato settlor o disponente, persona fisica o giuridica, trasferisce ad un altro soggetto detto trustee o gestore, anch’esso persona fisica o giuridica, beni di diversa natura del suo patrimonio (ad esempio quote societarie, immobili, valori mobiliari, ecc.) affinché il trustee, che ne diventa di fatto il vero proprietario, li amministri nell’interesse di un terzo beneficiario o per un fine specifico, secondo quanto disposto dal disponente nell’atto istitutivo di trust e sotto l’eventuale controllo di un ulteriore soggetto, detto protector o guardiano, che svolge funzioni di controllo e di supplenza al trustee.
L’atto costitutivo del trust indica poi i beneficiari e stabilisce le regole per il funzionamento, compresa la durata; è anche consentito che il disponente nomini se stesso come trustee. L’effetto più rilevante che il trust produce è rappresentato dalla cosiddetta “segregazione patrimoniale”, infatti i beni conferiti in trust danno vita ad una massa distinta rispetto ai beni residui del disponente, del trustee e dei beneficiari, per cui non potranno essere aggrediti dai creditori di questi soggetti.
L’istituzione di un trust può essere particolarmente utile per la pianificazione del passaggio generazionale aziendale, processo estremamente importante e delicato, che ha ripercussioni notevoli sia nella sfera aziendale che in quella familiare.
Le esigenze solitamente avvertite dall’imprenditore sono così riassumibili: 1) scelta tra chi, tra gli eredi sarà il vero continuatore dell’azienda di famiglia; 2) tutela dell’integrità del patrimonio aziendale nei confronti di soggetti terzi o componenti indesiderati della famiglia; 3) mantenimento del controllo da parte del fondatore fino alla sua morte; 4) continuità nella politica di gestione dell’azienda; 5) prevenzione dei contrasti tra i giovani; 6) impedire che figli e nipoti dispongano individualmente dei propri interessi ponendoli a rischio per vicende economiche personali.
Nell’istituzione di un trust per il passaggio generazionale dell’impresa, viene affidata al trustee la proprietà dell’impresa o meglio la gestione della proprietà e questo permette di mantenere l’unità degli assetti proprietari e, nel caso in cui oggetto del trust siano le sole partecipazioni societarie, di continuare ad affidare agli amministratori in carica la gestione senza incorrere in alcuna discontinuità nella politica aziendale. I beneficiari saranno lo stesso imprenditore e i suoi familiari per quanto concerne le rendite, per quanto riguarda invece l’attribuzione finale dei beni, i suoi discendenti in ragione di ciò che è stato stabilito nell’atto istitutivo di trust. La scelta potrà anche riguardare una generazione successiva, non risulteranno comunque pregiudicati i diritti degli altri familiari in quanto il reddito aziendale, al netto degli investimenti, sarà attribuito anche a loro.
Il trust è dunque uno strumento in grado di soddisfare tutte le esigenze dell’imprenditore grazie alla sua capacità di dare unità alla titolarità delle partecipazioni, di regolamentare le modalità di gestione e l’esercizio dei diritti sociali ed inoltre di “blindare” il patrimonio sottoposto al trust rispetto alle vicende economiche individuali.
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