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Innovazione e tecnologia in Alta Irpinia
Nasce il consorzio “Irpinia Automotive”
Un progetto promosso da Confindustria Avellino
di Filomena Labruna
Nasce il consorzio “Irpinia Automotive”
Un progetto promosso da Confindustria Avellino
È pronto a mettersi al lavoro il nuovo Consiglio di Amministrazione
presieduto da Paolo Scudieri
Parte dall’Irpinia la filiera dell’automotive, un settore produttivo ad altissimo valore aggiunto che ha avuto già il merito, in periodi difficili, di agire come leva per tutto il comparto industriale della provincia di Avellino.
Il consorzio nasce in Irpinia, dove esistono realtà come la FMA ed IRISBUS del Gruppo FIAT e la Denso del Gruppo TOYOTA, capaci di soddisfare le esigenze legate alla produzione, alla logistica ed ai servizi connessi. Il consorzio “Irpinia Automotive”- costituitosi martedì 22 luglio presso la sede di via Palatucci e di cui fanno parte oltre venti imprenditori operanti nel settore dei mezzi di trasporto - rappresenta per il Presidente della Confindustria Avellino Silvio Sarno una soddisfazione sia sul piano personale che associativo. «La nascita di Irpinia Automotive costituisce uno dei punti fondamentali del mio programma - afferma Sarno -. All’atto del mio insediamento ai vertici della Confindustria avevo evidenziato le notevoli prospettive legate a questo comparto». «Si tratta di un progetto - continua il presidente Sarno - al quale ho creduto sin dall’inizio del mio mandato, che unisce in maniera seria e proficua le energie e le risorse imprenditoriali esistenti sul territorio e che avrà certamente positivi impatti socio-economici sul tessuto produttivo grazie soprattutto alla vivacità imprenditoriale locale ed alle ottime performance delle esportazioni registrate negli ultimi tempi per il settore della componentistica e della meccanica». Per Sarno occorre consolidare il preesistente ed incentivare ulteriori investimenti, contestualmente ad altri settori di eccellenza, come la filiera aerospaziale e dell’energia in Alta Irpinia e il consorzio Epeo, nato con l’intento di promuovere il trasferimento dell’innovazione tecnologica nel tessuto sociale ed economico del territorio, al fine di innalzare il livello di competitività di imprese e pubblica amministrazione.
Primo modello aggregativo di settore in Irpinia, anche Epeo come la filiera dell’automotive, è espressione delle linee programmatiche del presidente Sarno da sempre sostenitore e promotore di un approccio alla fattiva interazione imprenditoriale quale efficace leva di sviluppo locale. La nascita di Irpinia automotive segna, dunque, una svolta in provincia di Avellino che permetterà di non disperdere l'opzione industriale. É innegabilmente l'industria a dare quel contributo al valore aggiunto provinciale che crea le condizioni della crescita autopropulsiva. Il futuro, dunque, corre lungo le linee dell’automotive. L’innalzamento dell’offerta qualitativa dell’indotto automobilistico in provincia di Avellino, baricentrica rispetto agli insediamenti del Mezzogiorno, è inoltre coerente con le linee di indirizzo di politica economica e crescita competitiva dei territori indicata nei principali documenti strategici nazionali e regionali che individuano nel settore automotive il principale reattore di sviluppo economico.
La qualificazione delle eccellenze viene ritenuta dalla Confindustria, che ha svolto un ruolo di promozione e animazione conclusosi con la nascita del consorzio, un elemento base per innalzare la competitività del territorio. É già pronto a mettersi a lavoro il nuovo Consiglio di Amministrazione di “Irpinia Automotive” presieduto dal Cavaliere del lavoro ingegner Paolo Scudieri della Tecnofibre srl e dell’Adler Plastic spa, e di cui fanno parte Luca Tosoni della Saira Alluminio e Far System, Stefania Nastasia della Stamec e Nastamec, Carmine Gaeta della Prosidea e Clemente La Femina della Fim Sud.
Il consorzio presenterà alla Regione Campania progetti per circa 50 milioni di euro, tra nuove iniziative, ampliamenti, consolidamenti industriali e infrastrutture materiali e immateriali, da finanziare attraverso lo strumento del Paser (Piano di azione per lo sviluppo economico regionale).
Tra le aziende aderenti al consorzio l’Elbor di Katia Petitto, presidente del Gruppo Giovani della Confindustria di Avellino. Nell’elenco figurano altre imprese che operano nel comparto della meccanica, progettazione, stampaggio e carpenteria del settore autoferrotranviario. La società Ricerche e Studi, di proprietà della Confindustria Avellino, seguirà l’attività consulenziale in collaborazione con l’advisor che sarà incaricato della stesura del master plan consortile. «Gli imprenditori della provincia di Avellino che operano nel settore dei mezzi di trasporto - afferma Paolo Scudieri - hanno compreso l’esigenza di consorziarsi per crescere, acquisendo sempre più forza sui mercati internazionali».
«La filiera dell’automotive è determinante - continua Scudieri - per la crescita dell’economia regionale. Perseguiamo tre obiettivi, internazionalizzazione, innovazione e maggiore competitività».
Per Luca Tosoni, membro di Giunta della Confindustria di Verona, l’iniziativa stimolerà la crescita aziendale attraverso l’aggregazione e la comunicazione di progetti innovativi e consentirà alla provincia di Avellino di diffondere un’immagine nuova, quale punto strategico per la localizzazione di attività produttive qualificate. Tosoni si sofferma sulla necessità al Sud di sviluppare un modello avanzato di mercato sia per il sistema dei mezzi di trasporto che per le relative infrastrutture. L’imprenditore veronese sottolinea quanto potrà essere determinante l’attività del consorzio “Irpinia Automotive” al fine di contribuire alla crescita economica del Mezzogiorno ed auspica la collaborazione anche con altri sistemi imprenditoriali per favorirne le sinergie organizzative, gestionali e di mercato, facilitando forme di partenariato economico con grandi gruppi del settore. Tosoni annuncia che si comincerà ad operare tenendo conto delle principali sfide e dei nuovi scenari che il settore deve prepararsi ad affrontare, l’energia, la telematica, i nuovi veicoli, le infrastrutture moderne, i motori ecologici. Si lavorerà con un modello a rete, inteso come proficua collaborazione tra la grande industria, gli istituti di ricerca, le piccole e medie imprese di filiera ed il mondo accademico in grado di creare valore mediante lo scambio di conoscenze, di esperienze e l’applicazione intersettoriale dei risultati. «La perfetta sinergia tra università e aziende sostenitrici - conclude Tosoni - potrà dare un contributo allo sviluppo industriale del settore in termini di competenze e capacità produttive, ampliando l’innovazione e la tecnologia in un comparto esposto alle sfide del mercato globale».
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