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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTObre 2007
 


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De Jesu: «La sicurezza come precondizione per lo sviluppo»

Un impegno comune per affermare la cultura della legalitÀ

De Jesu: «La sicurezza
come precondizione per lo sviluppo»

Il nuovo questore di Avellino sollecita un rapporto di fiducia con gli imprenditori e le istituzioni, per un fronte comune contro il racket e la malavita

di Filomena LABRUNA

Insediato da poco, il nuovo questore di Avellino, Antonio De Jesu, illustra la strategia che ha avviato e sta realizzando per assicurare ai cittadini e agli imprenditori irpini maggiore sicurezza e condizioni di sviluppo non inquinate dall'azione della malavita. Rispetto e condivisione delle regole, controllo del territorio e sinergie tra istituzioni e tessuto produttivo sono gli ingredienti alla base della nuova politica che il questore De Jesu ha illustrato sin dal 20 agosto, giorno del suo insediamento.

La richiesta di sicurezza in Irpinia è sempre crescente. Come rispondere in maniera efficace a questa domanda che proviene dai cittadini e dagli imprenditori?
Non voglio assolutamente parlare di tolleranza zero, piuttosto di rispetto della legalità. Io vengo da Napoli, quando mi sono insediato ho deciso di non farmi assolutamente influenzare dall'esperienza napoletana. Avellino e l'Irpinia hanno le loro specificità. I cittadini e gli imprenditori chiedono sicurezza, intesa come tranquillità di vivere e lavorare. Occorre innanzitutto ascoltare con grande attenzione le istanze che provengono dal territorio e poi definire le strategie e le modalità operative più giuste.

Quali sono le priorità secondo lei?
Il primo intervento va fatto nel settore del commercio. Due aspetti sono sotto osservazione. La sicurezza nelle ore notturne, la lotta all'abusivismo, e il controllo costante contro i fenomeni di riciclaggio. I commercianti devono operare nel pieno “rispetto delle regole”. Solo così facendo si potrà raggiungere lo scopo di una maggiore sicurezza senza arrivare alla repressione. Per la lotta agli abusivi siamo in perfetta sintonia con l'amministrazione comunale. Sul riciclaggio, invece, terrò alta l'attenzione con un monitoraggio costante delle attività che si insedieranno nel territorio cittadino e provinciale, osservando i passaggi societari e gli investimenti “sospetti” magari a fronte di un giro i affari che non li giustificano.

Gli imprenditori finiscono il più delle volte nel mirino del racket, sembra essere questa l'emergenza primaria, come fronteggiarla?
Racket e usura sono le priorità da contrastare nel mondo imprenditoriale irpino. Ne ho discusso in un incontro riservato con il presidente degli industriali di Avellino, Silvio Sarno. Faremo altri incontri con la Confindustria locale perché su questo fronte è necessario instaurare un rapporto di fiducia tra imprenditori e istituzioni. I primi non devono mai sentirsi soli e isolati contro la camorra e devono avere il coraggio di denunciare, sicuri che poi le forze di polizia faranno le loro indagini tenendo fuori gli imprenditori, preservandoli da pressioni e difendendoli da possibili rischi o pericoli. Se si riuscirà a stabilire questo rapporto, fisiologicamente le dinamiche delinquenziali saranno tenute lontane dalle attività economiche dell'Irpinia.

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