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  Dicembre 2012

Articoli n° 09
NOVEMBRE 2007
 


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Etica e impresa
il modo giusto di intendere il business

L'INTERVISTA A Aldo Bonomi - L’impresa È piÙ forte se forte È la sua coscienza di luogo

L’INTERVISTA A Sergio Sciarelli - L’azienda etica crea un valore allargato

di Raffaella VENERANDO


Etica e impresa
il modo giusto di intendere il business

Un’impresa che adotta un comportamento socialmente responsabile riesce a conseguire un vantaggio competitivo e a massimizzare i ritorni di lungo periodo

Le tante crisi aziendali verificatesi negli ultimi anni non sono passate senza lasciar traccia. Scandali economici, frodi finanziarie e condotte scorrette hanno indotto non solo molte aziende a lavorare sulla prevenzione, ma soprattutto sono servite ad incrementare il dibattito sulla necessità di porre l’etica al centro della vita di un'impresa.
Oggi dare vita un ambiente di lavoro che sia un luogo di armonia e rispetto dei diritti, prima ancora che di valutazione di performances, significa focalizzare l'attenzione su un fattore in grado di favorire la competitività dell'impresa e le sue prospettive di sviluppo e durata.
Che Agostino Gallozzi, Presidente di Confindustria Salerno, credesse nel valore forte da attribuire alla responsabilità sociale di impresa era chiaro a molti fin dal giorno della sua elezione.


Nella sua relazione programmatica, presentata il 14 giugno scorso, l'etica infatti era il leit-motiv di fondo, il principio ispiratore di quanto la Associazione degli Industriali salernitana, sotto la sua guida, si sarebbe apprestata a fare.
Così è stato, tanto che il primo momento pubblico di confronto con gli associati il Presidente Gallozzi ha voluto dedicarlo proprio a questo tema.
Lo scorso 12 ottobre, infatti, nella sede di Confindustria Salerno si è tenuto un workshop, intitolato “Il Mezzogiorno negli anni dello sviluppo locale: l'impresa etica al servizio del territorio”.
A discutere di etica e dintorni con il Presidente e un cospicuo numero di imprenditori salernitani è stato invitato in qualità di esperto il professor Aldo Bonomi, Direttore del Consorzio A.A.STER (Associazione Agenti per lo Sviluppo del Territorio).
Il Presidente Gallozzi prima di dare la parola a Bonomi ha sottolineato che «l'impresa non è semplicemente conto economico». «Un'impresa - ha proseguito - che adotta un comportamento socialmente responsabile, rispondendo in maniera compiuta alle attese economiche, ambientali e sociali di tutti gli stakeholders riesce a conseguire un vantaggio competitivo e a massimizzare i ritorni di lungo periodo». Oggi un'impresa è considerata di successo non più soltanto per il risultato economico, ma anche per come lo ha ottenuto.
«La responsabilità sociale di impresa - ha concluso infine Gallozzi - non è da considerare un vincolo aggiuntivo, ma un'occasione per generare profitto in maniera responsabile verso i partner economici, ma soprattutto verso la collettività e l'ambiente circostante, dando vita a un collegamento tra l'agire imprenditoriale e la qualità del lavoro e della vita sociale».
L'obiettivo verso cui tendere è chiaro: l'impresa deve diventare motore di sviluppo non soltanto economico, ma anche culturale e sociale.
È quindi stata la volta dell'ospite degli industriali salernitani, il professore Aldo Bonomi.


Bonomi, da subito, ha catalizzato l'attenzione dei presenti in sala con un tono deciso, fermo, pratico.
Dopo una digressione storico-economica sui vari tipi di capitalismo “rimescolati” dall'avvento della globalizzazione, utile per capire “chi siamo e da dove veniamo”, il direttore dell'A.A.STER ha chiarito che per ragionare di etica nel mondo dell'impresa, è necessario tenere ben presente la massima weberiana, secondo cui «la proprietà obbliga socialmente». Secondo questa regola chi è fa impresa ha degli obblighi di resa non solo nei confronti dei propri lavoratori, ma anche rispetto al territorio in cui l'azienda stessa agisce.
«L'imprenditoria italiana - queste le parole di Bonomi - è figlia di un capitalismo fondato sul territorio. Perché un'impresa abbia successo allora diventa necessario stabilire relazioni positive con i dipendenti ma anche con i clienti, i fornitori, i finanziatori e i membri della comunità nella quale è inserita. L'imprenditore deve recuperare una forte “coscienza di luogo”, un senso di appartenenza deve ispirare la sua condotta».
Pragmatico, Bonomi ha posto il caso di un industriale di “casa”, raccontando la storia d'impresa della Brembo di Alberto Bombassei, Vice Presidente di Confindustria e Presidente e A.D. dell’azienda bergamasca, un rappresentante tipico di quella media impresa che non appare ma che ha assicurato tenuta al capitalismo italiano, fatto di filiera di territorio e di produttività, con capacità di azione e genio personale.
«La Brembo è un tipico esempio di “impresa molla”. È partita da un piccolo territorio, ha investito molto all'estero e poi è tornata, dando vita ad una serie di progetti tra cui un Parco Scientifico Tecnologico chiamato “Kilometro Rosso”, dando prova che un imprenditore etico riesce a rapportarsi in modo positivo al suo territorio facendo da traino per lo sviluppo e la crescita dello stesso. E Bombassei è un tipico esempio di “neoborghese”».
Bonomi ha spiegato, in chiusura della sua accorata e sui generis lezione agli imprenditori salernitani, cosa significhi per lui “neoborghese”. «La nuova borghesia è fatta da chi ha coscienza di sé ma anche da chi si assume la responsabilità di andare oltre la logica del profitto, coltivando le relazioni e la comunicazione».
La lezione è chiara. Per dirla come la filosofa Simone Weil infondo «L'etica è essenzialmente un fatto di efficienza». Basta volerlo essere.

 
Il Progetto

Lo scorso 15 ottobre, presso la sede di Confindustria Salerno, il Presidente Agostino Gallozzi e la Consigliera di Parità Lucia Senese, l’Assessore Provinciale al Lavoro Massimo Cariello, unitamente agli altri partner dell’iniziativa, hanno presentato alla stampa il progetto “Diffusione delle Politiche di genere e di Responsabilità sociale attraverso la Certificazione SA 8000”. Promosso dall'Ufficio della Consigliera di Parità di Salerno, primo in Italia nel suo genere, il progetto ha come obiettivo la diffusione e la promozione tra le imprese del territorio salernitano dei temi connessi alla certificazione internazionale SA 8000, attraverso l'adozione di politiche etiche e socialmente responsabili, in una prospettiva di genere. Si intende, cioè, spingere su nuovi parametri nella valutazione della prestazione aziendale, integrando il profilo economico con componenti ambientali e sociali. Sono previste una serie di azioni che vanno dall'informazione e sensibilizzazione, alla formazione specialistica, fino all'accompagnamento per ottenere la certificazione vera e propria. La prima linea di attività, contempla due percorsi di formazione gratuiti, uno per trasferire alle imprese la conoscenza della certificazione etica SA 8000 in una prospettiva di genere; l'altro destinato a donne aspiranti “auditor” del suddetto sistema di certificazione internazionale. Il primo percorso formativo gratuito, destinato alle imprese, si è da poco concluso con successo. Lo scorso luglio si sono chiusi i termini per la ricezione delle manifestazioni di interesse di 15 aziende interessate a fruire gratuitamente di un corso intensivo e specialistico (riconosciuto con apposita attestazione da parte del Cise/Centro per l'Innovazione e lo Sviluppo Economico - azienda speciale della CCIAA di Forlì/Cesena ed ente terzo di certificazione SA 8000) di complessivi 3 giorni, avente quale obiettivo la conoscenza del sistema SA 8000 e, dunque, l'acquisizione di nozioni utili per l'eventuale implementazione e/o gestione di tale certificazione. Le istanze ammissibili pervenute sono state 43 - a dimostrazione del grande interesse riscontrato dall'iniziativa - mentre sono 15 (+ 3 uditori) le imprese che hanno preso parte al percorso di formazione. Le prime 3 lezioni si sono tenute il 16, 17 e 23 ottobre, presso l'aula formazione di Confindustria Salerno. A breve, si aprirà il secondo avviso, che raccoglierà candidature di donne interessate a fruire gratuitamente di un percorso specialistico per “auditor” del sistema di certificazione etica SA 8000. Il progetto prende avvio da un Protocollo di Intesa, siglato lo scorso 6 giugno, tra la Consigliera di Parità salernitana, la Provincia di Salerno (Assessore al Lavoro, Massimo Cariello), Confindustria Salerno, le OO.SS. locali CGIL, CISL e UIL.
 
Hanno detto...

Lucia Senese, Consigliera di Parità della Provincia di Salerno: «Un'impresa in cui vengono adottate prassi socialmente responsabili, che permettono di sperimentare soluzioni soddisfacenti per la lavoratrice e produttive per il datore di lavoro, è un'impresa women friendly in cui la risorsa femminile rappresenta una “leva competitiva”. L'obiettivo del progetto “SA 8000 responsabilità sociale in una prospettiva di genere” è proprio questo: trasferire alle aziende il concetto di genere come surplus competitivo, ma soprattutto come cultura aziendale in grado di migliorare le performance attraverso un'azione consapevole e volontaria. L'ingresso delle donne nel mercato del lavoro non deve essere percepito solo come un obbligo per le pari opportunità. Deve radicarsi la convinzione che le donne sono una risorsa insostituibile per il mondo del lavoro, perché esse rappresentano una reale occasione di crescita individuale e collettiva».
Agostino Gallozzi, Presidente Confindustria Salerno: «Il progetto è l'avvio di un percorso di co-responsabilità che ci auguriamo porti i risultati sperati. L'iniziativa sposa in pieno l'obiettivo di diffondere e promuovere tra le imprese e sul territorio salernitano una nuova visione della responsabilità sociale, che valichi i confini del puro “conto economico” e della mera logica del profitto. Le imprese hanno esigenza di dimostrare di essere il motore dello sviluppo di un territorio verso il quale è forte il sentimento di appartenenza. La responsabilità sociale dell'impresa deve tenere prioritariamente conto della necessità di incentivare le politiche inerenti le pari opportunità. Entrambi sono due fattori determinanti per lo sviluppo dei sistemi territoriali che rendono l'impresa più forte e vincente nel lungo periodo».
Massimo Cariello, Assessore al Lavoro Provincia di Salerno: «Un'impresa che tutela i lavoratori garantendo loro qualità nella professione, è un'impresa che punta in alto. Il progetto che presentiamo oggi è una testimonianza concreta che va esattamente in questa direzione. L'ente Provincia conferma così il proprio impegno per la realizzazione di politiche a sostegno dello sviluppo della cultura di parità ma anche del territorio, che consentano la crescita delle imprese nell'ottica della tutela del lavoratore».
Antonia Autuori, Presidente Raggruppamento Imprenditoria Femminile Confindustria Salerno: «Nel mondo imprenditoriale spesso manca nelle basi un'adeguata cultura di genere. La sfida è quindi quella di agire sulla diminuzione degli stereotipi e delle discriminazioni di genere tenendo conto che il raggiungimento delle pari opportunità nel mondo del lavoro non si deve chiedere per le donne, ma per la società intera. Da imprenditrice, ritengo che si debba far passare l'idea che non esistono “lavori da donna”, anche se ancora molto c'è da fare per favorire la definizione di strumenti di flessibilità nell'organizzazione del lavoro».
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