Gioca sempre duro
lo “sparviero” Patrizio Oliva
Non solo pugilato, ma anche politica, arte, musica e impegno nel sociale per il campione napoletano
di Carlo Ippolito, Presidente Aisport
Patrizio Oliva nasce a Napoli un po' di anni fa, ma non tantissimi. A soli 22 anni diventa pugile professionista, avendo già vinto la medaglia d'oro ai giochi olimpici di Mosca del 1980. La sua è una carriera da grande campione: ha disputato 55 incontri, di cui 53 vinti (21 per k.o.) e 2 sconfitte ai punti. Ha sostenuto 5 incontri per il mondiale, vincendone 3 per la categoria superleggeri. Termina la sua stupenda carriera con il titolo europeo dei pesi welter nel 1990.
Con questo ultimo titolo ha culminato la sua entusiasmante avventura di “sparviero”, così come è stato definito, per lidi sempre più ambiti, affrontando le varie battaglie della vita per un onorevole posto nella rosa di quanti con il loro apporto migliorano la qualità della vita di tutti noi.
Patrizio è un amico di vecchia data: ci conosciamo dal 1979 e posso testimoniare che è rimasta la stessa stupenda persona di sempre, semplice e piena di umanità. Ci siamo incontrati questa estate in crociera, mentre era con la sua famiglia.
«La mia vita ha camminato parallela alla boxe», mi dice. «Vengo da un quartiere popolare. Eravamo sette figli, con le difficoltà che ciò comportava. Mi sono realizzato nella vita perché mi sono realizzato nella boxe. Non ho sogni nel cassetto, perché se guardo indietro e mi ricordo da dove vengo, cosa devo sognare di più?».
«Se dovesse esistere un'altra vita farei senz'altro il cantante. Era il mio desiderio da bambino. Non avendo le possibilità mi sono trovato a fare il pugile, perché mio fratello era un pugile».
La boxe regna comunque sovrana nel suo DNA. «Potrà sembrare strano, ma non ho fatto la boxe per soldi. L'ho fatta perché mi gratificava, mi riempiva d'orgoglio battermi per un titolo e vincere. La boxe non è solo tecnica ma è anche insegnamento di vita».
Con lo stesso entusiasmo con cui Patrizio ha fatto il pugile, avrebbe potuto fare il cantante, oggi svolge un attività imprenditoriale assai interessante: ricopre il ruolo di consigliere e Socio del Consorzio CSA e ha un ristorante-piano bar a Cassino “Il guantone d'oro”.
Il Consorzio CSA è un'impresa innovativa che si occupa di gestione di archivi: affrontare e risolvere le problematiche che nascono dall'attività di outsourcing è l'obiettivo principale del Consorzio.
«La nostra azienda - afferma Patrizio - è in grado di offrire una gamma di servizi avanzati che vanno dalla custodia e gestione del cartaceo, all'archiviazione digitale, al protocollo informatico, al workflow management: abbiamo sedi in tutta Italia, dalla Liguria alla Sicilia, dal Lazio alla Campania, dall'Emilia Romagna alla Puglia».
Con Oliva, uomo dalla grande comunicativa, è piacevole dialogare perché è informato non solo di pugilato, ma anche di politica, di arte, di musica e sempre impegnato nel sociale come testimonial. Ed è per queste sue doti che qualche tempo fa l'onorevole Walter Veltroni lo ha eletto ambasciatore dello sport scolastico, e il CONI atleta dell'immagine dello sport napoletano.
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Patrizio Oliva nasce a Napoli un po' di anni fa, ma non tantissimi. A soli 22 anni diventa pugile professionista, avendo già vinto la medaglia d'oro ai giochi olimpici di Mosca del 1980. La sua è una carriera da grande campione: ha disputato 55 incontri, di cui 53 vinti (21 per k.o.) e 2 sconfitte ai punti. Ha sostenuto 5 incontri per il mondiale, vincendone 3 per la categoria superleggeri. Termina la sua stupenda carriera con il titolo europeo dei pesi welter nel 1990. 