Etica e impresa
il modo giusto di intendere il business
L'INTERVISTA A Aldo Bonomi - L’impresa È piÙ forte
se forte È la sua coscienza di luogo
L’INTERVISTA A Sergio Sciarelli - L’azienda etica
crea un valore allargato
di Raffaella VENERANDO
L’azienda etica
crea un valore allargato
Sergio SCIARELLI
Professore ordinario
di Economia e gestione delle imprese e docente
di Etica d'impresa nell'Università degli Studi di Napoli Federico II
Professore, in che misura oggi l'etica incide sulle decisioni aziendali?
Purtroppo, ancora poco. Fortunatamente, si va però diffondendo un nuovo concetto d'impresa, nel quale la finalità aziendale diviene più complessa e completa. Accanto allo scopo originario e proprio di creazione di valore, si vanno affermando le responsabilità ambientali e sociali.
L'imprenditore sta divenendo più attento al consenso sociale e, quindi, sta abbandonando la logica classica della sola massimizzazione del profitto.
Un'azienda etica è più capace di creare valore?
Si, perché l'etica contribuisce a migliorare l'immagine aziendale e, mediante la creazione di un clima di fiducia, crea le premesse per una migliore relazione tra l'impresa e i suoi stakeholder.
Possiamo sostenere che un'azienda etica crea un valore “allargato” di tipo economico-sociale, all'interno del quale vi è complementarità piuttosto che contrapposizione tra finalità economiche, sociali e ambientali.
Quali sono le prime azioni concrete che un'impresa può compiere per diventare socialmente responsabile?
È difficile individuare le prime azioni concrete da compiere perché la responsabilità sociale nasce e si diffonde con un'opera di educazione dell'organizzazione e si concreta nell'istituzione di un più corretto rapporto con il territorio (comunità) e con gli altri stakeholder.
La CSR (corporate social responsibility) è un concetto complesso e non può che essere frutto innanzitutto di un salto culturale all'interno della struttura aziendale.
In questo passaggio, che segna l'affermazione di nuovi e più evoluti modelli di comportamento, il riferimento ai valori dell'etica è fondamentale.
L'etica d'impresa aiuta a risolvere i dilemmi aziendali nel rispetto degli interessi di tutti gli interlocutori secondo un principio di moralità diffusa.
Il punto di partenza è il territorio?
No, o meglio è solo parzialmente vero. Il territorio, ovvero la comunità di riferimento, rappresenta uno degli stakeholder, ma non è né il solo né quello prioritario.
È tuttavia comprensibile che, in base al contratto di cittadinanza, che si estende anche alle organizzazioni aziendali, l'impresa deve ripagare in modo corretto l'uso delle risorse pubbliche necessarie per l'ordinato ed efficace svolgimento della propria attività.
L'impresa usa il territorio, si avvantaggia dei servizi pubblici, produce conseguenze in termini di inquinamento e di congestione dei centri in cui opera, e deve quindi contribuire ai bisogni della comunità.
Secondo lei si dovrebbe pensare a forme di incentivazione o di premialità per le aziende virtuose (per esempio priorità rispetto ai finanziamenti statali e regionali, credito agevolato..)?
No. La crescita morale di un'organizzazione deve essere frutto della crescita morale degli individui che vi lavorano.
In altre parole, la maturazione delle persone, cominciando ovviamente da quelle operanti a livello imprenditoriale, deve derivare dall'assimilazione e trasmissione di valori corretti e moralmente condivisibili.
Più che essere frutto di incentivi o premi, deve derivare dall'affermazione di un più elevato senso di socialità e dalla convinzione che, operando correttamente, l'impresa si rafforza e moltiplica le possibilità di sopravvivenza e di sviluppo nel tempo lungo. In un'ottica strategica l'etica s'inserisce, di diritto, nell'economia dell'impresa.
(Foto archivio ATENEAPOLI, l’informazione universitaria) |