Terra di miti e leggende, Benevento e la sua provincia. Si narra che sia stato Diomede, eroe della guerra di Troia, a fondare la città dopo aver ucciso il cinghiale di Calidone che, tutt’oggi, campeggia sullo stemma della città. Ma la storia di Benevento è legata a doppio filo a quella dei Sanniti, i primi popoli autoctoni a definirsi “italiani” e gli unici capaci di resistere a lungo al potere dilagante e inarrestabile delle legioni romane. E ai Sanniti è legato lo stesso nome della città, Malies o Maloenton, la cui etimologia significa probabilmente “terra di greggi” o “terra di malia” per la felice posizione geografica (per i romani successivamente Maleventum). Il Sannio fu teatro di ben tre scontri con i Romani. La Prima Guerra Sannitica (354 a.C.-330 a.C. circa) sancì la definitiva sottomissione del Lazio al potere romano, ma non della zona sannitica; la Seconda (327 a.C.-304 a.C. circa) costituì il primo vero scontro fra la nascente potenza e i Sanniti, e ancora una volta si risolse a favore di questi ultimi che con un astuto stratagemma bloccarono presso Caudium (le forche caudine) le truppe romane. I Sanniti, subito dopo la vittoria, aizzarono le altre popolazioni italiche del Centro e del Sud Italia (Etruschi in primis) contro i Romani, dando vita alla Terza Guerra Sannitica (298 a.C.-290 a.C. circa). Stavolta però furono i Romani a cantare vittoria, sconfiggendo tutti gli alleati dei Sanniti. Tuttavia, fu solo nel 275 a.C. che questi ultimi definitivamente si arresero, a seguito della vittoria ottenuta su Pirro, re d’Epiro, proprio a Maleventum. Il fausto evento della vittoria e la totale conquista di tutto il Centro-Sud suggerì ai Romani l’idea di cambiare il nome della città in Beneventum. Nel 268 a.C., Benevento diventò colonia romana e legò i suoi destini a quelli della Repubblica Romana e, successivamente, dell’Impero. La città assurse ad importante snodo di comunicazione da e verso la Puglia. Molti sono i resti della dominazione romana, alcuni dei quali molto ben conservati (arco di Traiano e Teatro Romano). Dopo la caduta dell’Impero romano, Benevento fu a lungo contesa fra Goti e Bizantini. In seguito, fu occupata nel 570 dai Longobardi, che ne fecero la capitale di un vasto Ducato, poi dai Normanni, poi ancora la città passò in mano allo Stato Pontificio. La città fu poi occupata da Ferdinando IV di Borbone dal 1768 al 1774. Nel 1799, un moto popolare dovuto alle rivoluzioni napoleoniche portò Benevento ad aderire alla Repubblica Partenopea, poi divenuta nel 1806 Principato con a capo il Marchese francese Talleyrand. Con il Congresso di Vienna, Benevento tornò alla Chiesa fino al 1860.
Come arrivare a Benevento:
In auto: per i veicoli provenienti da Roma, A1 fino a Caianello, poi SS 372. Per i veicoli provenienti dall’A14, uscita a Termoli, poi SS 88. Per quelli provenienti dalla A 16, uscita a Benevento; da Napoli e Caserta, SS 7.
In treno: Stazione di Benevento Centrale: linea Roma/Napoli-Bari.
Arco di Traiano
Edificato in onore dell’imperatore Traiano
fra il 114 ed il 117 d.C., fu posto all’inizio
del prolungamento della via Appia
fino a Taranto e Brindisi.
Alto 15 metri, è sopravvissuto integro,
con le decorazioni scultoree che celebrano
le imprese dell’imperatore.
Ancora oggi viene ricordato come porta Aurea in quanto nel periodo longobardo
era la più importante delle otto porte
della cinta muraria che circondava la città.
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