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  Dicembre 2012

Articoli n° 02
MARZO 2007
 


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Tutto in in week end


I sapori del Sannio

Il prosciutto di Pietraroja prende il nome dal piccolo paese dove viene prodotto, nel territorio del Titerno. La qualità del prodotto è assicurata dalla eccellente materia prima e dalla cura artigianale posta nella fase produttiva. La peculiarità deriva dal clima, dalle razze suine selezionate, dal tipo di allevamento e soprattutto dal metodo di preparazione e stagionatura. Esistono solo piccoli allevamenti di tipo familiare. Per la preparazione i cosci di suino vengono messi sotto sale per circa un mese a seconda del loro peso; poi spazzolati dal sale e messi sotto pressa per 48 ore per favorire la fuoriuscita di acqua e sangue. Passano poi in cucina per una breve asciugatura di quattro giorni capace di aumentare il volume dei prosciutti che successivamente subiscono ancora un trattamento sotto pressa per altre 48 ore. La fase definitiva di stagionatura dura, invece, due anni in cantina.

Pecorino di Laticauda
Questo formaggio tipico dell’Alto Sannio prende il nome dall’autoctona razza ovina, la Laticauda. Attualmente l’area di produzione di questo prelibato formaggio interessa i comuni montani e collinari delle province di Avellino, Benevento e Caserta. Al termine della stagionatura, che va dai 4 ai 12 mesi, il prodotto presenta una pasta dura a grana fine, di colore variabile dal giallo paglierino al giallo brillante, in relazione al tenore di grassi. Di odore gradevole ed intenso, ha un sapore delizioso e leggermente piccante.

Esprimi un desiderio

Il torrone di Benevento nasce dalla “cupedia”, un dolce composto di miele, albume e nocciole amalgamati e cotti a bagnomaria. Ancora oggi infatti in dialetto il torrone è chiamato “copeta”, un vocabolo di ascendenza latina che indica la voglia sregolata di un cibo delicato. L’esatta etimologia del termine torrone, invece, la si fa risalire al participio latino torréstùm (abbrustolito come la nocciola o la mandorla tostata che lo compongono). Questo dolce si diffuse in particolar modo nel XVII secolo, periodo cui risalgono le prime varietà: il Perfetto Amore (ricoperto di cioccolato, limone o caffè), l’ingranito (arricchito da confetti cannellini) ed il Torrone del Papa (zucchero liquefatto, pinoli e frutta sciroppata). Per il suo sapore sublime, era apprezzato sia dai popolani, che lo producevano in casa per consumarlo nei giorni di festa o per venderlo ai mercati, sia dai ricchi. Una delle varianti più rappresentative del torrone tradizionale è il croccantino, nato a S. Marco dei Cavoti oltre 100 anni fa. Il croccantino che si produce a San Marco è unico nel suo genere, grazie soprattutto alla piccola pezzatura di appena 15 grammi. Un’altra qualità particolarmente apprezzata nel mercato nazionale e internazionale, è quello al liquore “Strega”.

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