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  Dicembre 2012

Articoli n° 02
MARZO 2007
 


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Tutto in in week end

Un bicchiere buono, anzi “doc”

Il Beneventano copre più del 40% della produzione vitivinicola campana con ben sei Doc, considerati tra i migliori vini italiani: l’Aglianico del Taburno, il Taburno, il Guardiolo, il Sannio, il Sant’Agata dei Goti e il Solopaca. In questo comprensorio, attraversato dal fiume Calore, spicca il Solopaca, nelle tipologie bianco (da uve trebbiano toscano, malvasia di Candia e toscana, coda di volpe) e rosso, da un uvaggio di Sangiovese, piedirosso, aglianico e altri vitigni tradizionali della zona. La Doc Taburno, invece, istituita nell’87, interessa alcuni comuni collinari del Beneventano e si caratterizza per la qualità dei suoi vini a base di aglianico, prodotti in versione rosso e rosato. Il Solopaca Rosso va servito in calici bordolesi a 16-18° entro 3-4 anni dalla vendemmia. Il metodo di produzione del “Rosso” prevede la fermentazione del mosto a contatto con la vinaccia. Seguono la fase della svinatura, i travasi, l’affinamento e l’invecchiamento che per la tipologia Superiore deve durare un anno in botti di rovere. Per la versione bianco invece si procede alla fermentazione del mosto fuori dal contatto delle bucce. Il mosto subisce poi la sfecciatura, quindi dopo la solfitazione viene lasciato a fermentare a una temperatura di circa 20 °C. Al termine avviene la svinatura con i travasi che ne consentono l’illimpidimento e il successivo imbottigliamento.

 

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