L’intervista
LUIGI NOCERA - i punti chiave
della nuova politica
di gestione dei rifiuti
L’intervento
LUCIANO MORELLI - I rifiuti in Campania
sono un problema civile
e sociale, non tecnico
L’intervista
DONATO CEGLIE - il nuovo codice ambientale ci espone a sanzioni
il nuovo codice ambientale ci espone a sanzioni
di Raffaella VENERANDO
Donato CEGLIE
Sostituto Procuratore
della Repubblica Tribunale S.M.C.V.
Un suo giudizio sul nuovo Codice Ambientale.
Negativo in quanto il nuovo Testo Unico si discosta dalla matrice normativa europea, della quale bisogna tenere conto nell'andare a redigere norme in materia ambientale. Se ne discosta per vari motivi: innanzitutto perché la Comunità Europea spinge per una maggiore sanzionabilità penale di comportamenti lesivi dei beni ambientali. Il T.U., invece, è per un alleggerimento penale. Secondo contrasto: nell'andare a redigere un T.U., il prodotto finale non deve essere la mera sommatoria di pezzi tra loro scoordinati, ma una revisitazione complessiva della normativa di settore, cosa che non è avvenuta con il nuovo Codice Ambientale. Terzo: si sono introdotte in materia di rifiuti nuove previsioni, tra cui l'istituto del sottoprodotto che si discosta da quella che è la definizione di rifiuto contenuta nella normativa europea. In materia di ambiente, tra l'altro, pochi giorni dopo la pubblicazione in G.U. del Testo Unico, è stata licenziata la nuova Direttiva Quadro in materia di rifiuti. Questo Testo Unico pertanto si pone in contrasto non solo con il "vecchio" ma anche con il "nuovo", esponendo l'Italia a nuove procedure di infrazione. In più si corre il rischio, con l'introduzione della definizione di sottoprodotto, di vedere enormemente ridotto il concetto di rifiuto facendo fuoriuscire dalla previsione normativa una serie di beni che da rifiuti diventano beni commerciabili, con il risultato di restringere il campo d'azione dei controlli. Ancora, si è reintrodotto l'istituto dello scarico indiretto e si sono ridotti clamorosamente gli spazi per l'ingresso nei processi, e la costituzione di parte civile, di associazioni ambientaliste. Per queste ragioni, esprimo nel merito un parere decisamente negativo.
Discariche abusive e reati ambientali, fenomeni oggi arginati?
Assolutamente no. Continuano con grave danno per l'ambiente, ma soprattutto con grave danno per la salute delle persone.
Perché è ancora emergenza in Campania nonostante una più che decennale gestione commissariale per i rifiuti?
Perché evidentemente non c'è la volontà politica e istituzionale di risolvere la questione rifiuti in Campania ed è una volontà che, a mio avviso, non è patrimonio dell'uno o dell'altra parte, ma comune a tutti gli schieramenti.
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